• Legal

Regolamento MICA: proseguono i lavori per l’elaborazione delle norme tecniche e degli Orientamenti

ESMA pubblica nuovi documenti per l'implementazione del Regolamento MICA, delineando norme e procedure per i prestatori di servizi di cripto-attività secondo il quadro giuridico europeo.L'ESMA ha pubblicato due documenti il 25 marzo 2024, entrambi riguardanti il Regolamento MICA (Market in Crypto-Assets Regulation o MICAR), che è stato adottato il 31 maggio 2023. Questo regolamento è progettato per affrontare la frammentazione normativa delle cripto-attività nell'Unione Europea e stabilire una disciplina armonizzata per l'ammissione alla negoziazione e i prestatori di servizi ad esse collegati.Sebbene il Regolamento MICA entrerà in vigore completamente il 30 dicembre 2024, alcuni requisiti specifici per i token collegati ad attività (ART) e per i token di moneta elettronica (EMT) saranno applicati già dal 30 giugno 2024.Per garantire la piena attuazione del MICAR, l'ESMA e l'EBA stanno elaborando norme tecniche di regolamentazione (RTS), norme tecniche di attuazione (ITS) e orientamenti. Questo lavoro è stato suddiviso in tre pacchetti di consultazioni.Il primo pacchetto di consultazione (Consultation Package 1) si è svolto tra luglio e settembre 2023. L'ESMA ha ora pubblicato le bozze finali delle norme relative a questo pacchetto, che riguardano vari aspetti dei prestatori di servizi per le cripto-attività (CASP), come la notifica delle intenzioni di fornire servizi, le domande di autorizzazione e il trattamento dei reclami.Le norme finali relative ai requisiti per le politiche e le procedure sulla gestione dei conflitti di interesse saranno pubblicate successivamente, per garantire l'allineamento con i requisiti dell'EBA.Il secondo pacchetto di consultazione (Consultation Package 2) si è svolto tra ottobre e dicembre 2023.I documenti recentemente pubblicati il 25 marzo 2024, inclusi nel "Consultation Package 3", comprendono bozze di RTS e orientamenti su tematiche come la prevenzione degli abusi di mercato e i requisiti per i prestatori di servizi di cripto-attività.Infine, due ulteriori bozze di orientamenti relative alla "reverse solicitation" e alla qualificazione delle cripto-attività come strumenti finanziari sono state sottoposte a consultazione pubblica fino al 29 aprile 2024.Per saperne di più visita la pagina dedicata

  • Finance

La diffidenza degli investitori verso i Bilanci di sostenibilità: il 94% sospetta greenwashing e fugge. Lo studio di PwC

I Bilanci di sostenibilità, originariamente strumenti di trasparenza sui temi ambientali e sociali, sono ora soggetti a crescente diffidenza e sospetto di greenwashing, secondo il Global Investor Survey di PwC. Questa sfiducia ha portato a una fuga degli investimenti sostenibili, mettendo le aziende sotto pressione per dimostrare la propria autenticità e riconquistare la fiducia degli investitoriI Bilanci di sostenibilità, concepiti per evidenziare l'impegno delle aziende su tematiche ambientali, sociali e di governance, si trovano ora in una situazione ambivalente. Introdotti negli ultimi due decenni con l'obiettivo di comunicare in modo trasparente le pratiche aziendali su questi importanti fronti, stanno purtroppo diventando oggetto di crescente diffidenza. Esiste il timore diffuso che possano essere strumentalizzati come esempi di greenwashing, ovvero la pratica di presentare un'immagine falsamente positiva delle azioni aziendali in materia di sostenibilità.Il Global Investor Survey di PwC ha rivelato che ben il 94% degli investitori nutre dubbi sulla trasparenza e l'accuratezza dei Bilanci di sostenibilità. C'è una percezione diffusa che tali documenti non riflettano pienamente le reali attività aziendali in ambito ESG, contribuendo a un'immagine ingannevolmente positiva delle imprese.Questo scetticismo ha conseguenze dirette sull'attività di investimento. Nel 2023, gli investimenti nei fondi sostenibili hanno registrato un calo significativo, come documentato dal New York Times e dal report Esma Trv Risk Monitor. Negli Stati Uniti, ad esempio, si è osservata una fuga di capitali dagli investimenti sostenibili, con una diminuzione di 13 miliardi di dollari, e un numero maggiore di chiusure rispetto alle aperture di fondi ESG sostenibili.Questa situazione rappresenta una sfida per le aziende. Quello che dovrebbe essere uno strumento cruciale per comunicare i propri valori e le iniziative in materia di sostenibilità si è trasformato in un elemento a doppio taglio. Le aziende si trovano ora a dover affrontare l'onere della prova, cercando di dissipare i dubbi e riconquistare la fiducia degli investitori e del pubblico. In pratica, gli acquirenti sono sempre più propensi a partire dall'assunzione che l'azienda non sia stata trasparente o sincera nei suoi rapporti, e spetta alle aziende dimostrare il contrario.

  • Executive

M&A nel Consumer Markets: calano volumi (-17%) e valori (-48%). Il report di PwC

M&A nel Consumer Markets ha subito una complessa evoluzione, con un calo globale del 17% e del 4% in Italia rispetto al picco del 2021. Nonostante l'incertezza, l'M&A rimane una priorità per molti CEO, mentre si prevede una stabilizzazione nel 2024 con un aumento delle operazioni trainate da iniziative di investimento e trasformazione.Negli ultimi due anni, le operazioni di fusione e acquisizione (M&A) nel settore dei mercati di consumo hanno subito una complessa evoluzione, come riportato dallo studio PwC Global & Italian M&A Trends in Consumer Markets. Si è registrato un calo del 17% a livello globale e del 4% in Italia rispetto al picco del 2021 in termini di volumi di operazioni completate. Questo declino è stato ancora più marcato in termini di valore, con una diminuzione del 48% a livello globale e del 51% in Italia, principalmente a causa della riduzione delle grandi operazioni sponsorizzate dai fondi e finanziate con leva, rispetto alle operazioni di middle market promosse da operatori industriali.Emanuela Pettenò, Partner PwC Italia, Consumer Markets & Markets Deals Leader, commenta: "Anche se ci sono segnali di calo dei tassi di inflazione e di interesse, nel Consumer Markets stimiamo sia necessario più tempo agli investitori per fare chiarezza sull’evoluzione dei prossimi mesi con riferimento in particolare alle dinamiche inflattive su costi, energia, prezzi di vendita e sulla capacità di mantenere nel medio termine i livelli di marginalità del 2023. Questa situazione di incertezza si tradurrà in un minor numero di operazioni e maggiore cautela nei multipli da applicare".Nonostante l'incertezza, l'attività di M&A rimarrà una priorità strategica per molti CEO nel settore, con il 52% delle aziende di Consumer Markets che dichiara l'intenzione di completare almeno un'acquisizione nei prossimi tre anni.Nel 2023, il mercato italiano dell'M&A nel settore consumer ha registrato un calo del 4.4% delle operazioni completate, con una diminuzione del 14% nel comparto Food & Beverages, compensata da una ripresa nel settore Hospitality & Leisure (+15%).Nel settore Food & Beverages, le operazioni più significative del 2023 sono state guidate dalla strategia di crescita internazionale, con aziende che hanno acquisito per entrare in nuovi mercati o ampliare il proprio portafoglio di brand.Nel settore Fashion si osserva una crescente polarizzazione tra i brand del lusso e gli altri operatori, con i primi che hanno registrato una performance di crescita significativa. Nel 2024 ci si aspetta una "normalizzazione" dei tassi di crescita, con una crescita più sostenuta per i top player.Nel settore della salute e della bellezza, si prevede una crescita costante trainata dall'export e da una forte domanda interna, con un aumento delle operazioni di M&A nel 2024.Nel comparto retail, si osserva una tendenza al consolidamento del mercato e all'investimento in canali digitali per migliorare l'accesso e il coinvolgimento del consumatore.Il settore Pet e Vet presenta opportunità di investimento, con un mercato in crescita trainato dalla premiumization e da una maggiore attenzione al benessere degli animali.Nel settore dell'ospitalità e del tempo libero, si prevede un ulteriore sviluppo grazie al ritorno dei viaggiatori internazionali e all'attenzione crescente delle generazioni più giovani e maturi alle esperienze turistiche.Infine, la pressione regolamentare e l'attenzione verso aspetti ESG stanno guidando gli investimenti in materiali e processi sostenibili, con aspettative di dismissioni selettive e investimenti in player che si distinguono per la loro sostenibilità nel 2024."Nel 2024, conclude Emanuela Pettenò, Partner PwC Italia, Consumer Markets & Markets Deals Leader, ci attendiamo una stabilizzazione del contesto macroeconomico generale, che avrà un impatto positivo sulla propensione al consumo e di conseguenza sulla fiducia degli investitori nel settore. Le operazioni di M&A sono attese in crescita sotto l’impulso delle iniziative di investimento e trasformazione degli operatori strategici, ma anche di dismissioni rese necessarie da tematiche di cassa e di razionalizzazione del portafoglio prodotti o della rete".

  • Legal

Bonifici istantanei in euro: Regolamento in Gazzetta Ufficiale dell’UE

Rivoluzione nei pagamenti: norme UE promuovono bonifici istantanei in euro per una maggiore rapidità e sicurezza finanziaria. Adeguamento dei prestatori di servizi di pagamento richiesto entro scadenze variabili.Il 19 marzo 2024 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea il Regolamento (UE) 2024/886 del Parlamento Europeo e del Consiglio, che riguarda i bonifici istantanei in euro. Questo regolamento, in vigore dall'8 aprile 2024, modifica i regolamenti esistenti e le direttive per garantire la rapidità e la sicurezza dei trasferimenti di fondi.Le nuove norme si ispirano alla "Strategia sui pagamenti al dettaglio" inclusa nel Digital Finance Package della Commissione Europea del settembre 2020.Le principali novità riguardano il Regolamento SEPA, che ora include disposizioni specifiche per i pagamenti istantanei in euro. Le regole richiedono ai prestatori di servizi di pagamento (PSP) di offrire un servizio di bonifico istantaneo disponibile 24/7, con trasferimenti eseguiti entro 10 secondi dall'ordine e fondi immediatamente disponibili per il beneficiario.Inoltre, i costi dei bonifici istantanei non devono superare quelli dei bonifici tradizionali, e sono previste misure di sicurezza per contrastare le frodi. Queste includono l'identificazione del destinatario, limiti massimi impostabili per i trasferimenti istantanei e procedure di screening per evitare transazioni con persone o entità soggette a sanzioni dell'UE.I PSP devono adeguarsi a queste nuove disposizioni entro un periodo di tempo variabile a seconda della loro localizzazione nell'Eurozona o altrove.Per approfondire la lettura visita la pagina dedicata

  • Executive

La missione spaziale Ax-3 Voluntas e le prospettive dell'economia spaziale italiana

Grandinetti: “L’obiettivo è quello di capire come alcune sostanze o alcuni metalli o alcune leghe si comportano in microgravità”Durante l'evento "Volo umano spaziale: opportunità per le aziende italiane nella New Space economy", organizzato a Milano dall'Aeronautica Militare e da PwC Italia, sono stati discussi i risultati e le prospettive legate all'esperienza del Sistema Paese nella missione spaziale Ax-3 Voluntas, guidata dal Colonnello Walter Villadei. Questo dibattito non si è limitato alle opportunità di business per le aziende del settore spaziale, ma ha esplorato anche altre aree di interesse.Secondo un'analisi recente condotta da PwC Italia, il mercato della Space Economy sta registrando una notevole crescita, con un tasso annuo medio del +11% rispetto ai 470 miliardi di euro del 2023, con l'obiettivo di raggiungere i 1.000 miliardi di euro entro il 2030. Questa espansione coinvolge settori cruciali come l'assistenza ai satelliti, la rimozione dei detriti spaziali e la ricerca in microgravità.L'Italia si colloca come il settimo Paese al mondo per gli investimenti nello spazio in rapporto al Pil, con un totale di 4.6 miliardi di euro e un fatturato stimato di 2,5 miliardi nel 2022. Nei prossimi tre anni, sono previsti oltre 3 miliardi di euro di investimenti italiani nell'Agenzia Spaziale Europea (ESA). Inoltre, nel 2024 è prevista un'accelerazione degli investimenti pubblici che, entro il 2026, dovrebbero raggiungere circa 7.3 miliardi di euro, inclusi contributi destinati all'ESA, all'Agenzia Spaziale Italiana (ASI), ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e ai fondi europei.L'opportunità di business nel settore potrebbe ulteriormente ampliarsi con il lancio della prima stazione spaziale commerciale della storia da parte di Axiom Space, come ha sottolineato il presidente dell'azienda aerospaziale americana, Matt Ondler, in un'intervista a askanews.Durante l'evento, Alessandro Grandinetti, Clients & Markets Leader di PwC Italia ha dichiarato “Noi abbiamo avuto già nella missione per cui il colonnello Villadei ha partecipato come astronauta e come pilota delle sperimentazioni e ci sono oggi le testimonianze delle aziende che hanno partecipato tra le quali Dallara, Pontremoli, Grana e tante altre. L’obiettivo è proprio quello di capire come alcune sostanze o alcuni metalli o alcune leghe si comportano in microgravità; quindi, in condizioni in cui sono riprodotte delle condizioni che non sono quelle che sperimentiamo sulla Terra. Queste sperimentazioni aumentano la capacità di operare di certi materiali e di certe leghe e questo può essere un valore aggiunto che viene generato attraverso queste sperimentazioni per poi renderle commercialmente esportabili anche sul mercato naturale dell’Italia”. Aggiungendo “Questo si traduce in opportunità di business in tutte le aziende ma in tutti i settori, in tanti settori, non solo i settori che abbiamo menzionato – ha precisato Grandinetti – ma possono essere anche esplorate altre opportunità. Quello che serve, come in ogni settore che sta crescendo in questo momento, è quello di investire e di farlo in modo sistemico, quindi con la collaborazione tra pubblico e privato in modo da avere un numero di risorse sufficiente per sostenere la ricerca e l’innovazione nei prossimi anni”.

  • Corporate Social Responsibility

Moda e Parità: Piano d'Azione per ridurre il Gender Pay Gap in Italia ed Europa

La moda si mobilita per ridurre il gender pay gap nella filiera italiana ed europea, presentando un piano d'azione condiviso tra Gfa, CNMI e PwC, mirando a promuovere equità salariale e leadership femminileLa moda si unisce per ridurre il gender pay gap nella filiera italiana ed europea attraverso un progetto presentato a Milano da GFA-Global Fashion Agenda, CNMI-Camera Nazionale della Moda Italiana e PwC Business Services Srl. Questo progetto coinvolge un gruppo di marchi e aziende del settore, con l'obiettivo di ridurre il divario retributivo tra uomini e donne nelle manifatture. Si tratta di un piano d'azione che mira a dimostrare il ruolo dei marchi e dei loro partner produttivi nell'assicurare pratiche di acquisto responsabili, diritti dei lavoratori ed equità salariale.L'iniziativa inizia in Italia con la raccolta di dati sulla filiera e sui terzisti che lavorano con i brand, che verranno presentati al fashion summit a Copenaghen. L'obiettivo è creare programmi e una metodologia comune per affrontare il divario di genere, e fare pressione sui legislatori per incentivare lo sviluppo delle carriere femminili attraverso training, assunzioni e promozioni.Secondo il rapporto Women in Work 2023 di PwC, in Europa serviranno 50 anni per colmare il divario retributivo di genere. Attualmente, un terzo delle donne europee sono manager nel settore moda. In Italia, le donne che lavorano per i principali marchi di moda guadagnano in media il 5,5% in meno degli uomini. Tuttavia, PwC ha notato che molte donne sono impiegate nelle PMI che costituiscono una grande parte della catena di approvvigionamento dei marchi del lusso, e che la riorganizzazione post-Covid ha reso la filiera più compatta, trasparente e sicura.Nel 2023, nel settore del lusso italiano, il numero di donne in ruoli di leadership è aumentato, con il 30,9% delle donne impiegate in ruoli dirigenziali e il 27% nei consigli di amministrazione. Questi dati indicano un progresso verso l'equità di genere nel settore della moda italiana.«La percentuale di crescita ci indica un trend positivo», ha aggiunto a MFF Erika Andreetta, Emea fashion & luxury leader e partner PwC Italia. «La moda è sulla buona strada rispetto altri settori. Tante pratiche sono nate dai brand del lusso soprattutto negli ultimi 2-3 anni, mi aspetto che questo lavoro si possa amplificare per espandersi lungo la filiera». Sempre per la società di consulenza, le donne rappresentano il 59,5% nel tessile-abbigliamento in Italia (-0,3% nel 2021 sul 2020), una quota doppia rispetto al 28,6% che occupano nell’intera manifattura. «Uno dei dati positivi è il tema dell’artigianalità di prodotto. La creazione di valore passa attraverso le mani delle donne nella moda, dalle sarte, alle artigiane, alle prototipiste. C’è ancora necessità di manualità e di saper fare femminile».

  • Finance

PwC Global and Italian M&A Trends Industrial Manufacturing & Automotive – Trends 2023 e Outlook 2024

PwC Italia ha realizzato lo studio “Global and Italian M&A Trends Industrial Manufacturing & Automotive – Trends 2023 e Outlook 2024”, analizzato i trend M&A globali e nazionali.Sulla base dell’analisi, per il 2024, si prospetta un recupero dell’M&A nel settore manifatturiero italiano grazie al parziale miglioramento della situazione finanziaria macroeconomica e un incremento della fiducia degli investitori sulle prospettive italiane di medio periodo.Sarà fondamentale per le aziende italiane avere la capacità di trasformare il proprio modello di business per rimanere competitive, aumentare l’efficienza produttiva, espandere la propria presenza sul mercato e assicurarsi una crescita sostenibile nel lungo periodo.“Il transformational M&A sarà fondamentale nel 2024, molti operatori industriali guarderanno alla crescita per linee esterne per accrescere le loro competenze a livello di automazione e robotica con particolare focus sul settore dei servizi industriali a valore aggiunto. In particolare, mi aspetto che vengano create nuove opportunità di M&A in settori dinamici che stanno vivendo rapidi progressi collegati alla transizione energetica e l’evoluzione tecnologica”Nicola Anzivino, Global & EMEA Industrial Manufacturing and Automotive Deals Leader, Partner PwC ItaliaPer saperne di più visita la pagina dedicata

  • Legal

Concessioni idroelettriche: primi tentativi di apertura al mercato, tra spinte europeiste e tutela degli asset strategici

L'apertura al mercato delle concessioni idroelettriche solleva preoccupazioni per gli operatori energetici regionali, con controversie legali che ritardano le procedure. Questo scenario evidenzia la necessità di una riforma normativa per garantire uno sviluppo sostenibile, bilanciando interessi nazionali, europei e settoriali.La prossima apertura al mercato delle concessioni idroelettriche nazionali ha generato preoccupazioni nel settore energetico. Le regioni sono chiamate a riesaminare le concessioni, seguendo la Legge sulla concorrenza del 2022. Tuttavia, la Regione Abruzzo ha avviato una procedura per assegnare in concessione tre grandi derivazioni idroelettriche, suscitando contestazioni da importanti società del settore.Queste contestazioni riguardano la conformità della procedura regionale alla normativa nazionale sulle concessioni idroelettriche e i criteri di valutazione delle offerte, specialmente il vantaggio dato agli autoproduttori. Le pressioni hanno portato alla sospensione della procedura, evidenziando le incertezze normative che minacciano lo sviluppo economico ed energetico del paese.Il settore idroelettrico italiano è in evoluzione con frequenti modifiche normative per bilanciare la concorrenza di mercato con la tutela degli interessi nazionali. Recentemente, è stato incluso nella "golden power" il controllo delle grandi derivazioni idroelettriche per prevenire l'acquisizione da parte di investitori stranieri.Alcune proposte di riforma, come l'estensione delle concessioni scadenti e la proroga delle gare di assegnazione, sono state discusse ma non ancora approvate. Queste proposte tengono conto delle preoccupazioni sul controllo delle risorse energetiche nazionali e della necessità di bilanciare gli obblighi europei con la sicurezza energetica nazionale.Il COPASIR ha sottolineato l'importanza strategica dell'idroelettrico per la sicurezza energetica nazionale e ha evidenziato la mancanza di omogeneità normativa tra gli Stati membri dell'UE. Questo porta a considerazioni sulla protezione dei player nazionali e sulla compatibilità con le normative europee sulla concorrenza.L'idroelettrico rappresenta una risorsa fondamentale per lo sviluppo economico ed energetico dell'Italia e ha un ruolo significativo nelle politiche di decarbonizzazione e nella progressiva autonomia energetica del paese. È essenziale definire chiaramente il quadro normativo per favorire gli investimenti e lo sviluppo di politiche energetiche sostenibili.L’auspicio è quello di un intervento riformista che assicuri una regolazione uniforme degli aspetti della materia, ponendo al contempo attenzione ad alcuni aspetti fondamentali per lo sviluppo del settore, quali: lo studio di misure e azioni concrete per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità energetica e decarbonizzazione;l’adozione di strategie per lo sviluppo economico ed industriale dei territori, unitamente alla salvaguardia dell’ambiente;la valorizzazione della concorrenzialità del mercato come incentivo agli investimenti privati per l’ammodernamento, il potenziamento e l’estensione degli impianti;la generazione di effetti positivi diretti e indiretti in favore della filiera delle imprese, dell’occupazione e dei consumatori;l’assunzione di misure volte a garantire la sicurezza dell’approvvigionamento energetico quale strumento per l’attuazione della progressiva autonomia energetica dello Stato.Resta inteso che il raggiungimento di questi obiettivi non potrà prescindere dall’instaurazione di un confronto collaborativo tra gli organi di governo nazionale e territoriale, i partner, gli stakeholders e le istituzioni europee, quali attori del medesimo processo decisionale.Per saperne di più visita la pagina dedicata

  • Legal

Il nuovo credito d’imposta previsto nell’ambito del Piano Transizione 5.0

Il decreto PNRR IV istituisce il Piano Transizione 5.0 per incentivare investimenti in efficienza energetica, energie rinnovabili e formazione aziendale tramite crediti d'impostaÈ ufficialmente entrato in vigore con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale n.52 del 2 marzo 2024 – il c.d. decreto PNRR IV (D.L. n.19/2024) – recante Ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Il decreto prevede all’art. 38 l’istituzione del nuovo “Piano Transizione 5.0”, che rappresenta un nuovo programma volto a promuovere investimenti finalizzati all’efficientamento energetico, all’utilizzo di energie rinnovabili ed alla formazione del personale dipendente.Il nuovo Piano introduce infatti incentivi sotto forma di crediti d’imposta, per investimenti effettuati lungo l’arco temporale 1° gennaio 2024 – 31 dicembre 2025, a favore delle imprese che investono in:acquisto di beni strumentali materiali o immateriali 4.0;acquisto di beni necessari per l’autoproduzione e l’autoconsumo da fonti rinnovabili;spese per la formazione del personale in competenze per la transizione verde.Per saperne di più visita la pagina dedicata

Il nostro Manifesto

Condividere esperienze, consigli utili e storie di vita