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Dirigenti globali in allerta: il sondaggio PwC rivela preoccupazioni su IA, cambiamenti climatici e futuro aziendale

I dirigenti globali sono sempre più preoccupati per la redditività a lungo termine delle loro aziende, aumentano i rischi legati all'AI e al clima.Il sondaggio di PwC, prima del World Economic Forum a Davos, rivela una crescente preoccupazione tra i dirigenti globali per la redditività a lungo termine delle loro aziende. Circa il 45% dei 4.700 CEO intervistati teme che le proprie aziende non sopravviveranno senza cambiamenti significativi nei prossimi dieci anni. L'intelligenza artificiale generativa (IA) e i cambiamenti climatici sono le principali fonti di pressione. ”Nel giro di tre anni l’Intelligenza artificiale generativa cambierà il modo in cui l’impresa genera valore secondo il 70% dei ceo mondiali(il 59% in Italia) e per questo dobbiamo imparare ad imparare sempre di più, ovvero accompagnare al sapere tecnico le capacità di analisi strategiche e le competenze umanistiche per acquisire uno spirito critico con un orizzonte di medio periodo” spiega Andrea Toselli, presidente e amministratore delegato PwC Italia."C'è un 55% che pensa di non dover cambiare radicalmente, e direi che è un po' ingenuo perché il mondo sta cambiando così velocemente intorno a loro", ha detto il Presidente di PwC Global Bob Moritz al Reuters Global Markets Forum (GMF) prima dell'incontro annuale del World Economic Forum a Davos.L'IA generativa è una delle preoccupazioni principali, con il 75% degli intervistati che prevede cambiamenti significativi nei prossimi tre anni. Si prevede che l'IA richiederà nuove competenze per i dipendenti, con preoccupazioni su cybersicurezza e pregiudizi. L'indagine di PwC ha anche mostrato una maggiore attenzione alle preoccupazioni ambientali che fanno pressione sui margini, con quattro dirigenti su dieci che hanno dichiarato di accettare rendimenti più bassi per gli investimenti rispettosi del clima.PwC evidenzia una crescente attenzione alle preoccupazioni ambientali che influiscono sui margini aziendali, con il 40% dei dirigenti disposti ad accettare rendimenti inferiori per investimenti sostenibili. Meno del 50% ha segnalato progressi nell'integrazione dei rischi climatici nella pianificazione finanziaria, mentre il 31% non ha intenzione di farlo. Nonostante un'ottimistica prospettiva sulla crescita globale, le aziende si mostrano meno fiduciose riguardo alla crescita dei ricavi nell'anno successivo, con il 37% che esprime fiducia, rispetto al 42% nel 2023."La capacità di aumentare le tariffe e i prezzi non è così facile come in passato... questa sarà una tendenza che probabilmente vedremo nei prossimi due o tre anni", ha detto Moritz.Il sondaggio di PwC ha rilevato che la Gran Bretagna è il Paese principale in cui investire, con quasi un terzo degli Amministratori Delegati statunitensi che hanno scelto il Paese tradizionalmente popolare come obiettivo principale.La posizione della Gran Bretagna tra gli Amministratori Delegati cinesi è aumentata drasticamente, raggiungendo il sesto posto, rispetto al sedicesimo dello scorso anno.Tuttavia, l'ex membro dell'Unione Europea è diventato leggermente meno importante dal punto di vista strategico per i CEO globali, scendendo di un posto al quarto dietro la Germania, mentre gli Stati Uniti e la Cina hanno mantenuto rispettivamente il primo e il secondo posto.

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Le modifiche legislative alla tassazione delle persone fisiche

I nuovi criteri di collegamento della residenza delle persone fisiche e la loro incidenza sui vigenti regimi fiscali di vantaggioIl Decreto Legislativo del 27 dicembre 2023, n. 209, noto come "Attuazione della riforma fiscale in materia di fiscalità internazionale", ha introdotto importanti modifiche ai criteri di collegamento per determinare la residenza fiscale delle persone fisiche. Il nuovo articolo 2 del Decreto del Presidente della Repubblica del 22 dicembre 1986, n. 917, in vigore dal 1 gennaio 2024, stabilisce che sono fiscalmente residenti in Italia coloro che, per la maggior parte dell'anno fiscale (oltre 183 giorni), hanno domicilio, residenza o presenza fisica nel paese. Inoltre, si presume residente chi è iscritto per la maggior parte dell'anno nelle anagrafi della popolazione residente, ma questa presunzione può essere confutata.Un cambiamento rilevante riguarda l'eliminazione del riferimento al codice civile nella definizione di domicilio, con maggiore enfasi sulle relazioni personali e familiari rispetto agli interessi economici e lavorativi.Dal 1 gennaio 2024, è stato introdotto un nuovo criterio di presenza fisica in Italia per determinare la residenza.Il decreto ha, inoltre, apportato modifiche al regime fiscale dei neo-residenti e dei lavoratori impatriati. Tali modifiche includono nuovi requisiti e condizioni per il regime impatriati, che si applica ai redditi da lavoro dipendente o autonomo prodotti in Italia da lavoratori che trasferiscono la residenza fiscale in Italia. I redditi in questione, entro il limite di seicentomila euro annui, sono ridotti del 50% ai fini della formazione del reddito complessivo per i primi quattro anni.Il regime impatriati richiede che i lavoratori si impegnino a risiedere fiscalmente in Italia per almeno quattro periodi d'imposta, non siano stati residenti in Italia nei tre periodi precedenti al trasferimento, e soddisfino requisiti di qualificazione o specializzazione.Il decreto ha anche introdotto un aumento dell'aliquota dell'IVIE (Imposta sul Valore degli Immobili all'Estero) dall'0,76% all'1,06%, con effetto dal periodo d'imposta 2024. Inoltre, l'aliquota dell'IVAFE (Imposta sul Valore delle Attività Finanziarie all'Estero) è aumentata dall'0,2% allo 0,4% per le attività detenute in Paesi a fiscalità privilegiata, con effetto dal periodo d'imposta 2024, ad eccezione della Svizzera che rimane soggetta all'aliquota dell'0,2%.Per approfondire la lettura visita la pagina dedicata

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Legge Bilancio 2024

Le principali novità Payroll e GiuslavoristicheLa Legge di Bilancio n. 213/2023, approvata il 29 dicembre 2023, introduce diverse novità in ambito Payroll e Giuslavoristico. Tra le principali modifiche, il comma 15 reintroduce un esonero parziale dei contributi previdenziali per i lavoratori dipendenti nel periodo dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024. L'esonero varia dal 6% al 7% della quota dei contributi IVS, a seconda della retribuzione imponibile mensile, con incrementi percentuali riconosciuti senza impatti sul rateo di tredicesima.Fringe benefit 2024 – Incremento della soglia di esenzione – Art. 1, commi 16 – 17I commi 16 e 17 della Legge di Bilancio 2024 introducono, per l'anno fiscale 2024, una disciplina migliorativa riguardante l'esclusione dal reddito imponibile da lavoro dipendente o assimilato del valore dei "fringe benefits" (benefici aggiuntivi) forniti dal datore di lavoro. In particolare, viene aumentato il limite di esenzione da €258,23 a:€2.000 per i lavoratori dipendenti con figli fiscalmente a carico, previa dichiarazione al datore di lavoro e indicazione dei codici fiscali dei figli;€1.000 per tutti gli altri lavoratori dipendenti o percettori di reddito assimilato.Questi limiti di esenzione si applicano anche alle somme erogate o rimborsate dal datore di lavoro per pagamenti come utenze domestiche, servizio idrico integrato, energia elettrica, gas naturale, affitto della prima casa e interessi sul mutuo relativo alla prima casa. Le esenzioni, secondo il regime transitorio, influenzano anche la base imponibile della contribuzione previdenziale.Proroga dell’ISCRO per l’anno 2024 – Art. 1, commi 142 – 155L'Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO), riconosciuta per l'intero anno 2024, è destinata sperimentalmente a tutela dei liberi professionisti che contribuiscono alla Gestione separata INPS. Introdotta dalla Legge di Bilancio per il 2021, viene erogata a coloro che:Non sono titolari di trattamento pensionistico diretto e non sono assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie;Non beneficiano dell'Assegno di Inclusione;Hanno un reddito di lavoro autonomo inferiore al 70% della media dei redditi degli ultimi due anni, dichiarato nell'anno precedente alla richiesta;Dichiarano un reddito annuo non superiore a €12.000, rivalutato annualmente;Sono in regola con i contributi previdenziali obbligatori;Hanno una partita IVA attiva da almeno 3 anni per l'attività in corso.La domanda per accedere all'ISCRO va presentata online all'INPS entro il 31 ottobre di ogni anno di fruizione, con autocertificazione dei redditi prodotti negli anni di interesse. La percezione dell'indennità è legata alla partecipazione a percorsi di aggiornamento professionale e dura sei mensilità. L'importo è pari al 25% della media dei redditi da lavoro autonomo dichiarati nei due anni precedenti, con limite massimo di 800 euro mensili e minimo di €250. Gli importi sono annualmente rivalutati. L'ISCRO, che non attribuisce contribuzione figurativa, inizia a decorrere dal giorno successivo alla presentazione della domanda e concorre alla formazione del reddito ai sensi del TUIR. La cessazione dell'attività o della partita IVA durante l'erogazione comporta l'immediato stop dell'indennità, con recupero di eventuali pagamenti successivi alla data di chiusura dell'attività.Disposizioni in materia pensionisticaI commi 125-140 contengono disposizioni su pensione di vecchiaia, pensione anticipata, APE Sociale, “Quota 103” e “Opzione Donna”. In particolare, il diritto alla pensione di vecchiaia in presenza di 20 anni di contributi potrà essere conseguito se l'importo mensile è almeno pari all'assegno sociale. Per la pensione anticipata (con almeno 20 anni di contributi), l'importo mensile deve essere almeno 3 volte l'assegno sociale, 2,8 volte per le donne con un figlio, e 2,6 volte per le donne con due o più figli. È stata introdotta una finestra di 3 mesi per l'accesso alla pensione anticipata. Nel 2024, il requisito anagrafico per l'accesso all'APE sociale è innalzato a 63 anni e 5 mesi. Nel 2024, per l'accesso a "Opzione Donna" saranno necessari 61 anni di età, confermando i requisiti di anzianità contributiva e riduzione dell'età parametrata alla presenza di figli. Confermata per il 2024 la "Quota 103" con calcolo interamente contributivo e importo massimo pari a 4 volte il trattamento minimo INPS, con finestra di 7 mesi per i lavoratori privati e 9 mesi per i lavoratori del settore pubblico. Infine, il comma 141 proroga le agevolazioni contributive per i lavoratori del settore poligrafico, autorizzando spese aggiuntive per il 2024-2027 per l'accesso in deroga con almeno 35 anni di contributi.Per scoprire tutte le novità introdotte visita la pagina dedicata

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PwC sulle principali novità e opportunità di finanziamento nazionali ed europee

È online l’ultima newsletter realizzata dalla Task Force PNRR di PwC sulle principali novità e opportunità di finanziamento nazionali ed europeePNRR: Il Consiglio degli Affari Economici e Finanziari (ECOFIN) ha ratificato la proposta di revisione del PNRR avanzata dall’Italia, già approvata dalla Commissione Europea lo scorso 24 Novembre. Con la nuova versione del Piano, le risorse assegnate all’Italia aumentano da € 191,6 mld a €194,4 mld. PNRR: La Commissione Europea ha versato all’Italia la quarta rata del PNRR per un importo di € 16,5 mld. Il pagamento porta il totale delle risorse PNRR finora ottenute a circa € 102 mld. PN JUST TRANSITION FUND: È stato pubblicato il primo calendario degli inviti a presentare proposte nell’ambito del Piano Nazionale Just Transition Fund, strumento finanziario nel quadro della politica di coesione per il sostegno dei territori della provincia di Taranto e del Sulcis Iglesiente. Il calendario mira a fornire informazioni sulle opportunità che verranno messe a disposizione, specificando destinatari, tempistiche e risorse destinate a ciascun avviso.Per rimanere sempre aggiornato, iscriviti alla Newsletter

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L'invecchiamento della popolazione in Italia e il suo impatto economico-sociale

Toselli: "Cultura del movimento fondamentale per il benessere e l'economia del Paese, ma poco diffusa. I grandi eventi come le Olimpiadi invernali del 2026 potranno essere un volano per dare slancio al cambiamento"La riduzione delle natalità e l'aumento dell'aspettativa di vita porteranno ad un rapporto pensionati-lavoratori di 1 a 1 entro il 2050, con conseguenze sul disavanzo pensionistico e sull'età pensionabile che potrebbe raggiungere i 70 anni. L'invecchiamento della popolazione influirà anche sulla spesa sanitaria, con il rischio di un aumento significativo.Il report di PwC Italia evidenzia come l’inverno demografico sia un fenomeno che riguardi diverse aree del mondo: negli ultimi 50 anni il tasso di natalità è diminuito del 58% in Europa, del 53% in Nord America, del 77% in Giappone e del 65% in Italia. Un crollo che ha portato all’impoverimento quantitativo e qualitativo della popolazione.Per affrontare le implicazioni economiche e sociali di questa tendenza, lo sport può giocare un ruolo chiave. L'attività fisica contribuisce al benessere individuale e collettivo della popolazione, contrastando l'inattività causata dall'invecchiamento. Nonostante i benefici dell'esercizio fisico, in Italia solo una piccola percentuale della popolazione svolge attività motoria in mondo regolare e costante.Lo sport sta dando una grossa spinta sul piano economico, generando ricavi per 102 miliardi di euro nel 2022, contribuendo al 3,4% del PIL nazionale. Nonostante ciò, gli investimenti pubblici sono inferiori alla media europea, e le carenze infrastrutturali sono evidenti. Per colmare il gap rispetto ai Paesi dell’Unione Europea, il PNRR destinerà lo 0,5% del totale, per una cifra pari ad un miliardo di euro."In un Paese che sta invecchiando e consapevole del ruolo dell’attività fisica, può invertire l’inverno demografico che stiamo vivendo e incrementare la produttività”, sottolinea Giovanni Andrea Toselli, presidente e amministratore delegato di PwC Italia. E aggiunge: “Gli ultimi anni caratterizzati in parte dal distanziamento sociale e dall’impossibilità di praticare attività motorie, da soli o in gruppo, ci hanno fatto capire l’importanza dello sport per migliorare la qualità delle nostre vite. E non solo per la sua funzione di aggregatore sociale, ma soprattutto per coltivare il benessere fisico e psicologico”.

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Normativa europea – Cripto-attività (MICAR)

Trasparenza e Allineamento: La Consultazione dell'EBA sulle norme MICA per i conflitti di interesse nei Token collegati ad attività finanziateL’8 dicembre 2023, l'Autorità Bancaria Europea (EBA) ha avviato una consultazione per discutere le proposte di norme tecniche di regolamentazione relative al Regolamento MICA (Market in Crypto-Assets Regulation). Le norme riguardano principalmente i requisiti per le politiche e le procedure in merito ai conflitti di interesse degli emittenti di token collegati ad attività (ARTs). In conformità all'articolo 32 del Regolamento MICA, gli emittenti devono implementare politiche efficaci per individuare, prevenire, gestire e comunicare i conflitti di interesse con soggetti come azionisti, membri del consiglio di amministrazione, dipendenti e possessori di token collegati ad attività. Il regolamento richiede anche che gli emittenti comunichino obbligatoriamente, tramite il proprio sito web, ai possessori dei token la natura e le fonti dei conflitti di interesse, insieme alle misure adottate per mitigarli. EBA collabora strettamente con ESMA per garantire l'allineamento delle norme sui conflitti di interesse, considerando le differenze giustificate dalle varie attività coinvolte. Le norme tengono conto anche del quadro generale sui conflitti di interesse derivante da altri atti legislativi dell'Unione Europea sui servizi finanziari. La consultazione delle norme si concluderà il 7 marzo 2024.Per approfondire la lettura visita la pagina dedicata

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Lo Sport come Difesa Immunitaria Sociale, lo studio di PwC

In italia l’investimento pubblico nello sport è ancora limitato, rappresentando solo lo 0,46% della spesa pubblica.Il fenomeno dell'inverno demografico, caratterizzato dalla diminuzione della natalità e dall'invecchiamento della popolazione, sta avvenendo a livello globale, incluso in Italia. Questa tendenza ha significative implicazioni sull'equilibrio generazionale e sulla sostenibilità economica a lungo termine, con impatti evidenti sui costi sanitari e pensionistici. Il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, ha sottolineato che lo sport può svolgere un ruolo cruciale nel contrastare gli effetti sociali ed economici di questo fenomeno.Abodi ha definito lo sport come una "difesa immunitaria sociale", evidenziando il suo ruolo nel migliorare il benessere individuale e collettivo. Ha spiegato che l'attività sportiva contribuisce positivamente allo stato di salute fisica e mentale, agendo come uno strumento per ridurre i rischi legati alle patologie, spesso legate allo stile di vita. Pur riconoscendo che lo sport da solo non risolverà il problema della denatalità, Abodi ha insistito sul fatto che contribuisce in modo significativo al benessere, un presupposto essenziale per progettare positivamente il futuro.Il report di PwC del 2020 ha evidenziato che in Italia l'investimento pubblico nello sport era ancora limitato, rappresentando solo lo 0,46% della spesa pubblica, con una media pro-capite di 74 euro, inferiore alla media europea di 120 euro. Abodi ha rilevato debolezze nelle infrastrutture, inclusa la mancanza di palestre nelle scuole e l'inefficienza energetica degli impianti sportivi, sottolineando la necessità di una strategia e di un modello coerente.Il ministro ha annunciato sforzi per migliorare la situazione, collaborando con il ministro Fitto per ottenere più finanziamenti nello sport attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e il Fondo Sviluppo e Coesione 2021-2027.Il benessere riguarda diversi ambiti, può essere fisico, mentale, emotivo, sociale, valoriale, finanziario. Su tutti questi piani, «si possono aprire dimensioni di mercato. Il privato e l’innovazione possono essere un acceleratore, la tecnologia un fattore abilitante», ha spiegato nel corso del talk Alessandro Grandinetti, markets leader di PwC Italia. Per comprendere in che modo le aziende possano contribuire allo sviluppo del settore sportivo, è necessario pensarlo come un ecosistema strutturato, dove ciascuno mette a disposizione le proprie competenze: «Ad esempio, la silver economy, i servizi di mobilità, la ristrutturazione e l'adeguamento delle infrastrutture. Componiamo un ecosistema nel quale possono entrare dinamiche di innovazione, di welfare e wellbeing».

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Resilienza Italiana nel M&A Manifatturiero: Piccole e Medie imprese al centro di una crescita in controtendenza

In un periodo in cui l'attività globale di fusioni e acquisizioni (M&A) è caratterizzata da una generale debolezza, l'industria italiana si distingue per la sua controtendenza.Questo fenomeno è attribuito alla presenza consolidata di piccole e medie imprese (PMI) nell'industria manifatturiera italiana, che costituisce la seconda più importante d'Europa. «L’Italia è meno colpita dalla crisi generale di fusioni e acquisizioni dovuto a inflazione e tassi in rialzo, perché da noi c’è il middle market, ovvero quella fascia di operazioni piccole legate a logiche tutt’altro che speculative: le pmi chiudono deal finalizzati a introdurre nuove competenze e tecnologie, non solo a conquistare nuove fette di mercato; mentre le multinazionali tascabili italiane sono sempre più interessanti per aziende americane o cinesi che vogliono avere la loro base in Europa». A dirlo a Industria Italiana è Nicola Anzivino, Global & Emea Deals IM&A Leader, Partner PwC Italia.Così mentre nei primi sei mesi del 2023 le operazioni di M&A manifatturiero hanno segnato un calo del 10% nel mondo, in Italia sono cresciute del 17%. «Il trend è proseguito simile anche nei tre mesi estivi, dice Anzivino, e le prospettive sono positive anche per il prossimo anno. Mentre per le operazioni di grandi dimensioni ci saranno difficoltà per i prossimi 6-8 mesi, fino a primavera». Anzivino ha spiegato con dovizia di particolari le ragioni di questa sua previsione che hanno tutte una stretta logica industriale ma prima di ascoltare le sue parole, vogliamo dare uno sguardo ai numeri rilevati nel PwC Global and Italian M&A Trends nell’Industrial Manufacturing & Automotive (IM&A), un report che è un riferimento nel settore.Anzivino ha dettagliatamente spiegato le ragioni di questa previsione, sottolineando la logica industriale alla base di questo fenomeno. Prima di approfondire le sue argomentazioni, è interessante osservare i dati rilevati nel report PwC Global and Italian M&A Trends nell’Industrial Manufacturing & Automotive (IM&A), un punto di riferimento nel settore. Secondo l'ultimo aggiornamento ufficiale, a metà anno a livello mondiale, le operazioni di M&A nel settore manifatturiero hanno registrato un calo sia in volumi (-10%) sia in valori (-15%) delle transazioni. In contrasto, il settore Aerospace & Defence ha mostrato una crescita del 7% a livello di volumi, mentre il settore Engineering & Construction è in sofferenza con una diminuzione del 23%. Nel contesto italiano, le operazioni di M&A nel settore manifatturiero sono cresciute del 17% a volumi, con il settore Automotive particolarmente positivo (+45%). Il settore Engineering & Construction è in contrazione (-8%), ma in misura minore rispetto al mercato M&A mondiale. Inoltre, c'è stato un aumento della presenza dei fondi di Private Equity nel mercato M&A italiano, passando dal 40% nei primi mesi del 2022 al 46% nei primi mesi del 2023.

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DDL di Bilancio 2024: previsto l’innalzamento delle aliquote per immobili e prodotti finanziari detenuti all’estero

Il Disegno di Legge di Bilancio 2024 potrebbe introdurre significative modifiche riguardo alle imposte sul patrimonio detenuto all'estero da residenti fiscali in Italia. Le imposte patrimoniali, note come Ivie (Imposta sul valore degli immobili all'estero) e Ivafe (Imposta sul valore delle attività finanziarie all'estero), applicate rispettivamente su immobili e attività finanziarie detenuti all'estero, sono regolate dagli articoli 19, commi da 13 a 22 del Decreto Legge n. 201/2011, noto come Decreto Salva Italia, convertito nella Legge n. 214/2011.L'Ivafe si applica sul valore di prodotti finanziari, conti correnti e libretti di risparmio detenuti all'estero, considerando la percentuale di possesso in caso di co-proprietà e la durata della detenzione. L'Ivie, invece, si applica per il possesso di immobili all'estero, indipendentemente dall'uso che ne viene fatto.A partire dal 2014, l'Ivafe è dovuta allo 0,2% del valore dell'attività finanziaria alla data del 31 dicembre o al suo valore di mercato al termine del periodo di detenzione in caso di vendita infrannuale. Per i conti correnti, l'imposta è una somma fissa di 34,20 Euro.L'Ivie attuale è dello 0,76%, ma può variare all'0,4% se l'immobile estero è la residenza principale del contribuente. L'aliquota si basa sul valore catastale dell'immobile o sul suo costo di acquisto o valore di mercato, a seconda che sia situato in uno stato parte dell'Unione Europea (UE) o dello Spazio Economico Europeo (SEE) oppure in uno stato al di fuori di UE/SEE. Si può dedurre dall'imposta dovuta un credito corrispondente all'imposta patrimoniale eventualmente pagata nello Stato estero.Il nuovo articolo 23 del DDL Bilancio 2024 modifica l'articolo 19 del Decreto Legge n. 201/2011 introducendo un nuovo comma 20 bis, aumentando l'aliquota dell'Ivafe dallo 0,2% all'0,4% per le attività finanziarie detenute in paesi o territori con fiscalità privilegiata identificati dal Decreto Ministeriale del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 4 maggio 1999 e le successive modifiche. È importante notare che la Svizzera è esclusa da questa modifica e mantiene l'aliquota dell'Ivafe dell'0,2%.Inoltre, il comma 15 dell'articolo 19 del Decreto Legge n. 201/2011 viene modificato in modo da aumentare in generale l'aliquota dell'Ivie dall'0,76% all'1,06%.Tutte queste nuove disposizioni entreranno in vigore a partire dal periodo d'imposta 2024.Approfondisci la lettura visitando la pagina dedicata

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