• Tax

Farmaci veterinari: in vigore il nuovo Codice nazionale

Il Decreto legislativo n. 218/2023, in vigore dal 18 gennaio, ha introdotto il "Nuovo Codice Nazionale dei Farmaci Veterinari", sostituendo il precedente del 2006 e allineandosi al Regolamento (UE) 2019/6. Il nuovo codice comprende 46 articoli e relativi allegati, che recepiscono le norme europee e introducono disposizioni specifiche per le competenze degli Stati Membri, come detenzione di scorte, autorizzazioni e sanzioni.Le principali novità riguardano vigilanza, controlli, sanzioni, tracciabilità, farmacovigilanza, distribuzione al dettaglio, commercio parallelo e gestione delle scorte da parte dei veterinari. Particolarmente rilevanti sono le norme sui medicinali veterinari e la gestione delle scorte.Per quanto riguarda la detenzione e la fornitura dei medicinali veterinari, il commercio all'ingrosso tra Stati Membri è agevolato per i detentori di autorizzazione. Inoltre, sono introdotte regole per la vendita a distanza senza ricetta elettronica veterinaria e per la distribuzione al dettaglio dei farmaci generici, con l'obbligo per i farmacisti di informare gli acquirenti sulla possibilità di sostituzione.Per quanto riguarda la gestione delle scorte, i veterinari possono consegnare farmaci direttamente agli allevatori o proprietari di animali, anche in frazioni di confezioni multiple, purché dotate di istruzioni. Queste cessioni devono essere registrate entro 7 giorni nel sistema di tracciabilità.Le sanzioni sono previste per le farmacie che non permettono l'accesso per ispezioni o non utilizzano apparecchiature per la corretta conservazione dei medicinali, con multe fino a 30.000 euro.Per saperne di più visita la pagina dedicata

  • Tax

Il nuovo provvedimento del Garante della Privacy sui programmi di gestione della posta elettronica nel contesto lavorativo e sulla conservazione dei metadati

Il Garante della Privacy, con il provvedimento n. 642 del 21/12/2023, ha emesso indicazioni riguardanti l'utilizzo dei programmi e servizi informatici per la gestione della posta elettronica da parte dei datori di lavoro, sia pubblici che privati, venduti da fornitori in modalità cloud o as-a-service.Il provvedimento è stato emesso in seguito a verifiche che hanno evidenziato il rischio che tali programmi possano raccogliere automaticamente e in modo generalizzato i metadati relativi all'utilizzo degli account di posta elettronica dei dipendenti, conservandoli per lunghi periodi.Il Garante ha indicato le azioni che i datori di lavoro devono intraprendere per evitare trattamenti non conformi ai regolamenti sulla privacy:Verificare che i programmi consentano la modifica delle impostazioni per limitare la raccolta e conservazione dei metadati, estendendo il periodo massimo di conservazione a sette giorni, estensibili di ulteriori 48 ore in casi specifici, oppure cessando la raccolta.Se i programmi non consentono questa modifica, devono essere seguite le procedure previste dall'art. 4 dello Statuto dei Lavoratori, che richiedono un accordo sindacale o l'autorizzazione dell'Ispettorato del lavoro per estendere il periodo di conservazione dei dati.È necessario garantire la trasparenza informando i lavoratori prima di iniziare il trattamento dei loro dati personali.Il datore di lavoro potrebbe essere ritenuto responsabile in vari casi:Se non segue le procedure di garanzia previste dall'art. 4 dello Statuto dei Lavoratori quando la conservazione dei dati supera i sette giorni.Se acquisisce informazioni personali o opinioni degli interessati attraverso i metadati della corrispondenza.Se i tempi di conservazione dei metadati non sono proporzionati alle finalità legittime.Se viola i principi di protezione dei dati, come quello della progettazione per impostazione predefinita e della responsabilizzazione.Il provvedimento solleva problematiche organizzative per i datori di lavoro riguardo ai tempi necessari per stipulare un accordo sindacale, sottolineando che, durante questo periodo, i metadati non possono essere utilizzati.Il Garante non si pronuncia sulle conseguenze per le aziende in caso di trattamento "eccessivo" durante questo periodo. La responsabilità del datore di lavoro rimane un'area di discussione aperta.Per approfondire la lettura visita la pagina dedicata

  • Executive

27° Annual Global & Italian CEO Survey

Cosa emerge dai dati italiani della 27esima edizione della Global & Italian CEO Survey di PwC Italia?Migliora l'ottimismo sulla crescita economica globale;il 53% dei CEO italiani pensa che la propria azienda possa non essere economicamente sostenibile nei prossimi 10 anni se continua a mantenere l'attuale operatività;I CEO italiani sono sempre più consapevoli di dover gestire l'organizzazione in un periodo critico di evoluzione strategica formativa, e quindi decisi a sostenere il cambiamento.Per maggiori approfondimenti visita la pagina dedicata

  • Tax

Principali novità in materia di agevolazioni per le imprese previste dalla legge di stabilità 2024 e dai provvedimenti collegati

Il 30 dicembre 2023 è stata pubblicata la Legge di Bilancio 2024 sulla Gazzetta Ufficiale, entrata in vigore il 1° gennaio 2024. La legge presenta diverse novità in materia di incentivi per le imprese, tra cui:Credito d’imposta per investimenti nella ZES Unica del Mezzogiorno (art. 1 comma 249): La legge introduce un credito d’imposta per gli investimenti nella ZES Unica Mezzogiorno 2024 con un limite massimo di 1.800 milioni di euro per il 2024. Le modalità di accesso e i criteri di applicazione saranno definiti successivamente.Nuova Sabatini – Rifinanziamento (art. 1. comma 256): La "Nuova Sabatini" riceve un incremento di autorizzazione di spesa di 100 milioni di euro per l'anno 2024, mantenendo il supporto alle PMI per l'acquisto di beni strumentali.Contratti di sviluppo industriale – Rifinanziamento (art. 1 comma 253): I Contratti di sviluppo industriale ricevono un rifinanziamento di 190 milioni di euro per il 2024, 310 milioni per il 2025 e 100 milioni per ciascun anno dal 2026 al 2030.Credito d’imposta per imprese editrici di quotidiani e periodici (art. 1 comma 319): Viene prorogato il credito d’imposta per l’acquisto della carta da parte delle imprese editrici di quotidiani e periodici per gli anni 2024 e 2025, con una percentuale del 30% sulle spese sostenute, entro il limite di 60 milioni di euro per anno.Credito d’imposta per imprese di produzione cinematografica e audiovisiva (art. 1 comma 54): Sono introdotte modifiche al credito d’imposta per le imprese di produzione cinematografica e audiovisiva, stabilendo un range tra il 20% e il 40% delle spese sostenute, con la possibilità di innalzare l'aliquota massima fino al 60% per le PMI.Divieto di compensazione per ruoli scaduti oltre i 100 mila euro (art. 1 co. 94): Si introduce un divieto assoluto di compensazione dei crediti fiscali per contribuenti con debiti iscritti a ruolo scaduti esecutivi superiori a 100 mila euro, a partire dal 1° luglio 2024.Tra le altre novità collegate alla legge di stabilità, si includono la proroga dei termini per la sanatoria fiscale del credito R&S e l'agevolazione fiscale per il trasferimento in Italia di attività economiche, noto come "reshoring". La sanatoria fiscale è stata ulteriormente prorogata fino al 30 luglio 2024, e l'agevolazione fiscale per il reshoring prevede una riduzione al 50% del reddito imponibile derivante dalle attività rimpatriate per un periodo di sei anni.Per saperne di più visita la pagina dedicata

  • Tax

Legge di Bilancio 2024 – Le novità in ambito IVA, accise, Plastic tax e Sugar tax

Il 30 dicembre 2023 è stata approvata la legge n. 213/2023, nota come "Legge di Bilancio", che riguarda il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2024 e il bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026. Qui di seguito sono riassunti i principali aggiornamenti relativi a IVA, accise, "Plastic tax" e "Sugar tax":Rinvio di "Plastic tax" e "Sugar tax" al 1 luglio 2024 (Comma 44): L'entrata in vigore dell'imposta su manufatti in plastica ("Plastic tax") e sull'uso di zucchero nelle bevande analcoliche ("Sugar tax") è posticipata al 1° luglio 2024 rispetto alla data inizialmente prevista del 1° gennaio 2024.Aumento dell'aliquota IVA per determinati prodotti (Comma 45): L'aliquota IVA per prodotti legati all'infanzia e all'igiene femminile passa dal 5% al 10%, mentre per i seggiolini per bambini da installare negli autoveicoli l'aliquota IVA viene portata al 22%.Alzamento temporaneo dell'aliquota IVA per il pellet (Comma 46): Per i mesi di gennaio e febbraio 2024, l'aliquota IVA per il pellet viene aumentata al 10% in conformità a quanto stabilito dalla Legge del 29 dicembre 2022, n. 197.Modifiche alle accise sui tabacchi (Comma 48): Vengono apportate modifiche al Testo Unico Accise riguardanti le accise sulle sigarette e sui tabacchi da inalazione senza combustione, così come l'imposta di consumo sui prodotti succedanei dei prodotti da fumo.Sgravio dell'IVA per soggetti fuori dall'Unione Europea (Comma 77): Viene fissato un valore minimo per le cessioni di beni destinati all'uso personale e familiare, trasportabili fuori dall'Unione Europea, al di sotto del quale si applica uno sgravio dell'IVA.Aspetti IVA per imprese non adottanti i principi contabili internazionali (Comma 80): Le imprese che non adottano i principi contabili internazionali devono adeguare le esistenze iniziali di beni, con l'obbligo di versare l'IVA in caso di eliminazione delle esistenze iniziali.Esclusione della compensazione dei crediti in determinati casi (Comma 94): Viene esclusa la possibilità di compensazione per i contribuenti con iscrizioni a ruolo per importi superiori a Euro 100.000 per imposte erariali e relativi accessori.Cessazione della partita IVA e nuove restrizioni (Comma 99): Viene introdotto un nuovo comma che limita la possibilità per i contribuenti che cessano l'attività di richiedere una nuova partita IVA, imponendo restrizioni e sanzioni amministrative.Per saperne di più visita la pagina dedicata

  • Finance

Reverse solicitation e qualificazione delle cripto-attività come strumenti finanziari: consultazioni ESMA in ambito MICAR

ESMA guida l'armonizzazione normativa europea per le cripto-attività attraverso consultazioni dettagliate sui nuovi Orientamenti del Regolamento MICA, focalizzandosi sul 'Consultation Package 3' e delineando requisiti e pratiche per garantire l'aderenza entro il 2024L'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) ha aperto una consultazione il 29 gennaio 2024 su due set di Orientamenti in relazione al Regolamento MICA (Market in Crypto-Assets Regulation). Il Regolamento MICA mira a creare un quadro giuridico armonizzato in Europa per le cripto-attività, regolamentando l'ammissione alla negoziazione e i servizi ad esse collegati. Sarà completamente applicabile dal 30 dicembre 2024, ma i requisiti per alcuni tipi di token dovranno essere rispettati già dal 30 giugno 2024.Le consultazioni attuali riguardano il "Consultation Package 3", che include due set di Orientamenti. Il primo set tratta la "reverse solicitation", confermando che le imprese di Paesi terzi possono offrire servizi di cripto-asset solo su iniziativa esclusiva del cliente nell'UE. Gli Orientamenti forniscono indicazioni sulle situazioni in cui si ritiene che un'impresa di un Paese terzo solleciti clienti nell'UE e sulle pratiche di vigilanza per prevenire l'elusione delle norme.Il secondo set riguarda le condizioni e i criteri per qualificare le cripto-attività come strumenti finanziari, secondo quanto definito dalla Direttiva MiFID II. Il Regolamento MICA identifica tre tipologie di cripto-attività e stabilisce regole specifiche per ognuna. Gli Orientamenti forniranno indicazioni alle autorità nazionali e agli operatori di mercato su quali cripto-attività debbano essere considerate strumenti finanziari e soggette a specifiche normative, in particolare la MiFID II.Le consultazioni sono aperte fino al 29 aprile 2024, e ESMA prevede di presentare le versioni finali degli Orientamenti entro la fine del 2024, rispettando le scadenze stabilite dal Regolamento MICA.Per approfondire la lettura visita la pagina dedicata

  • Tax

Obbligo di contraddittorio: l’iter prende forma

Svolta nel panorama fiscale italiano: la riforma legislativa del 2023 introduce il principio del contraddittorio e nuove regole per il contribuenteLa legge delega sulla riforma fiscale (Legge n. 111 del 9 agosto 2023) è entrata in vigore il 29 agosto 2023. Attualmente, la maggior parte degli schemi di decreti legislativi approvati dal Consiglio dei Ministri è già pubblicata in Gazzetta Ufficiale.Tra i principali decreti legislativi, spicca il n. 219 del 30 dicembre 2023, pubblicato il 3 gennaio 2024, che riguarda la riforma dello Statuto dei diritti del contribuente (L. 212/2000). Una novità significativa è l'introduzione dell'articolo 6-bis, che stabilisce il principio del contraddittorio, estendendolo a tutti i tributi senza disparità di trattamento e a tutte le fasi dell'indagine.Il nuovo articolo 6-bis impone all'Amministrazione finanziaria di comunicare uno schema dell'atto impositivo/sanzionatorio al contribuente prima della sua emissione. Il contribuente ha 60 giorni (con possibilità di proroga di 30 giorni) per presentare le proprie controdeduzioni. Se il termine scade oltre il periodo ordinario di accertamento, viene prorogato di 120 giorni.Il procedimento del contraddittorio è integrato da uno schema di decreto legislativo in materia di accertamento e concordato preventivo biennale, approvato dal Consiglio dei Ministri il 25 gennaio 2024 e in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Esso introduce un obbligo generalizzato del contraddittorio, abrogando l'art. 5-ter del D.Lgs. n. 218/1997.Il contribuente, di fronte a uno schema di provvedimento, può presentare osservazioni entro 60 giorni o una istanza di accertamento con adesione entro 30 giorni. In caso di presentazione di osservazioni, può ancora proporre un'istanza di accertamento con adesione entro 15 giorni dalla ricezione dell'atto impositivo, garantendo una sospensione dei termini di impugnazione di 30 giorni, inferiore rispetto alla disciplina attuale (90 giorni).L'istanza di accertamento con adesione preclude al contribuente la possibilità di presentarne un'altra dopo la notifica dell'atto impositivo. L'alternativa sarà presentare ricorso alla Corte di Giustizia Tributaria. Il contribuente ha anche la possibilità di presentare un'istanza di accertamento con adesione entro 60 giorni dalla notifica di un avviso di accertamento non preceduto dal principio del contraddittorio. Tale opzione sarà estesa anche agli avvisi di accertamento non preceduti da un processo verbale di constatazione, con la possibilità di aderire al piano di conciliazione entro 30 giorni dalla consegna, ottenendo la riduzione delle sanzioni del 50%.Per saperne di più visita la pagina dedicata

  • Information Technology

AI Act: verso l'approvazione europea

In seguito all'accordo tra Commissione, Consiglio e Parlamento Europeo nel dicembre scorso, l'Unione Europea sta procedendo verso l'approvazione definitiva del primo Regolamento completamente dedicato all'Intelligenza Artificiale (AI). Le sfide normative legate a questa disciplina emergente si concentrano attualmente su questioni come il copyright e il trattamento legittimo dei grandi quantitativi di dati necessari per l'addestramento degli algoritmi.PwC Italia ha avviato una serie di incontri per facilitare il dialogo tra le aziende e i responsabili delle decisioni durante i due anni precedenti l'entrata in vigore dell'AI Act.Secondo Giovanni Andrea Toselli, Presidente e Amministratore Delegato di PwC Italia, la classe dirigente di questo paese deve valutare attentamente la propria propensione al cambiamento: "Vediamo un rischio che incrementa proporzionalmente sulla base della velocità del cambiamento stesso, quindi in questo momento in cui il modo di lavorare sta cambiando in modo molto veloce, credo che tutto possa essere distillato sul concetto di lavorare per ridurre al massimo gli impatti della resistenza al cambiamento, che è un fatto umano. Tutti noi dobbiamo tenere la mente aperta e pensare out of the box, per cercare di trovare il modo di accelerare il più possibile e tenere il passo".Il dubbio principale è legato allo svantaggio competitivo che una normativa troppo rigida potrebbe imporre alle aziende europee, in confronto ad altri ecosistemi più permissivi, come in parte sono gli Stati Uniti ed in assoluto è la Cina.Secondo Andrea Lensi Orlandi, Legal Partner NewLaw PwC TLS Avvocati e Commercialisti, è importante però anche tenere conto della prospettiva da cui si osserva il problema della competizione.La necessità di una normazione europea sul trattamento dei dati è riconosciuta come fondamentale, e allo stesso tempo, è essenziale che tali normative siano sempre aggiornate. La responsabilità istituzionale, e non solo, di proteggere questi dati è evidente e tangibile. La cybersecurity emerge come un elemento indispensabile nell'ecosistema dell'intelligenza artificiale, richiedendo un progresso parallelo a livello tecnologico e normativo.

  • Executive

Decreto Agrivoltaico “innovativo”: incentivi e contributi a valere sul PNRR in arrivo

Sostenibilità, Innovazione e Agricoltura: Il Decreto per l'Agrivoltaico e gli obiettivi energetici 2030-2050Il Decreto recentemente firmato dal Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica mira a promuovere la diffusione degli impianti agrivoltaici innovativi per incrementare la quota di energia rinnovabile nel consumo finale lordo, contribuendo così agli obiettivi nazionali ed europei al 2030 e al 2050.L'iniziativa punta a installare oltre 1,04 gigawatt di sistemi agrivoltaici innovativi, offrendo incentivi sotto forma di contributi in conto capitale coprenti fino al 40% dei costi e tariffe incentivanti sulla produzione di energia elettrica immessa in rete. Gli impianti agrivoltaici dovrebbero privilegiare soluzioni costruttive innovative, consentendo la coesistenza di più usi del suolo e migliorando la redditività, con particolare attenzione a strutture verticali e moduli ad alta efficienza. I partecipanti alle aste devono possedere titolo abilitativo, preventivo di connessione accettato, continuità delle attività agricole sottostanti, e dichiarazione di capacità finanziaria. Le procedure pubbliche per l'accesso agli incentivi saranno gestite dal GSE nel corso del 2024, e le centrali di produzione di energia elettrica dovranno essere realizzate entro il 30 giugno 2026. Le tariffe di riferimento variano in base alla potenza dell'impianto e alla zona geografica, con costi massimi ammissibili specificati nel decreto. L'entrata in vigore avverrà dopo la pubblicazione ufficiale e l'avviso sulla Gazzetta Ufficiale, seguita dalla definizione delle regole operative da parte del GSE e dalla pubblicazione del primo avviso pubblico entro 15 giorni.Per approfondire la lettura visita la pagina dedicata

Il nostro Manifesto

Condividere esperienze, consigli utili e storie di vita