Eventi
ESG Academy
ESG Academy, promossa dal team ESG di PwC Italia, è un percorso formativo sui principali temi ESG che vuole facilitare la creazione di una cultura della sostenibilità all’interno di quelle imprese che saranno interessate dalla Direttiva di rendicontazione sulla sostenibilità Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). La partecipazione alla ESG Academy permetterà ai partecipanti di:comprendere in quali termini le imprese saranno interessate dalla CSRD e cosa cambia nel modo di fare business;approfondire quali sono gli obblighi di informativa della Direttiva e dei principi di rendicontazione;prendere consapevolezza del percorso che l’impresa deve fare per essere pronta a rendicontare in conformità a tali obblighi.Il modello didattico prevede il 100% di formazione in aula, che si svolgerà in tre diversi pomeriggi, dalle 15 alle 18. Le città e le date della ESG Academy: Bari | 24 settembre, 1 ottobre e 8 ottobre 2024 (iscrizioni chiuse)Bergamo | 7, 14 e 21 Novembre 2024Bologna | 2, 9 e 16 ottobre 2024Genova | 26 settembre, 3 ottobre e 10 ottobre 2024 (iscrizioni chiuse)Milano | 16 e 30 ottobre 2024 (iscrizioni chiuse)Monza | 19 settembre, 26 settembre e 3 ottobre 2024 (iscrizioni chiuse)Napoli | 26 settembre, 3 ottobre e 10 ottobre 2024 (iscrizioni chiuse)Novara | 3, 10 e 17 ottobre 2024Pescara | 19 novembre, 26 novembre e 3 dicembre 2024Roma | 26 settembre, 2 ottobre e 9 ottobre 2024 (iscrizioni chiuse)Rubano | 2, 9 e 16 ottobre 2024Torino | 24 settembre, 1 ottobre e 8 ottobre 2024 (iscrizioni chiuse)Varese | 3, 10 e 17 ottobre 2024Modalità di iscrizione e pagamento: Per iscriversi alla ESG Academy si prega di cliccare sulla città di interesse e compilare il form di registrazione.Costo: 500 euro +IVAImportante: a seguito della compilazione del form sarete contattati per completare l'iscrizione e procedere con il pagamento.Verrà fornito, alla fine dei corsi, un attestato di partecipazione alla ESG Academy di PwC.
Data Architecture Conference 2024
Le Cloud Data Platform e la Data Integration, la Data Governance e la Data Protection: come cambiano le architetture ICT per supportare il Real time Data Driven Business. Questi i temi al centro della nuova edizione della Data Architecture Conference organizzato da Soiel.Il convegno vedrà ‘speed speech’ di rilievo da parte di numerosi esperti e protagonisti del settore, con cui sarà possibile entrare direttamente in contatto nell’area espositiva durante l’arco dell’intera giornata.PwC Italia è sponsor dell'iniziativa.Intervengono:9.40 Emiliano Luzietti, Director PwC Italia, nel panel: Evoluzione Data Platform.11.30 Manuel Sirianni, Director PwC Italia, Data & Analytics, nel panel: Evoluzione Data Foundation - Architetture Fluide e Serverless.14.00 Filippo Bonoli, Director PwC Italia, nel panel: Data Trusting - Massimizzare la fiducia sui dati con Observability e Marketplace.L' agenda dettagliata è disponibile al seguente link
Tax Control Framework e Adempimento collaborativo: gestione e controllo del rischio fiscale
La gestione e il controllo del rischio fiscale sono in Italia temi sempre più di attualità sia per le PMI che per le grandi imprese.La Riforma fiscale in corso di attuazione ci offre un nuovo paradigma del rapporto Fisco - Contribuente, con un passaggio dalla verifica fiscale (tax audit) al controllo dei processi fiscali (audit of tax) tramite robuste procedure atte a garantire la sicurezza nella determinazione delle imposte (TCF).Il sistematico e certificato presidio del rischio fiscale, consente di accedere al regime di Adempimento collaborativo, basato su una forma evoluta di dialogo con l’Agenzia delle Entrate. Il regime offre una serie di concreti vantaggi per le imprese che vi aderiscono, tra cui:la riduzione dei termini di accertamentola disapplicazione o riduzione delle sanzioni amministrativela protezione dalla rilevanza penale di alcune condotte legate a irregolarità fiscali.Nel corso dell'evento, organizzato da Confindustria Verona in collaborazione con PwC TLS Avvocati e Commercialisti il prossimo 21 ottobre alle ore 15.00, verranno approfondite le linee guida operative e tecniche per la valutazione dei profili di vantaggio e quindi di adesione al regime e di gestione dell'opportunità in un contesto in evoluzione.La partecipazione è libera e gratuita previa iscrizione al seguente link
Parliamone
News e Pubblicazioni
Green claims: concluso l’intervento di moral suasion nei confronti di produttori di auto elettriche
Il 9 ottobre 2023, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha concluso positivamente un'azione di moral suasion nei confronti di due aziende produttrici di veicoli elettrici. Queste aziende erano state richiamate a causa di affermazioni di sostenibilità ("green claims") potenzialmente ingannevoli per i consumatori. I "green claims" sono dichiarazioni che le aziende rilasciano sui propri prodotti o servizi per comunicarne l’impatto ambientale sostenibile. Se tali affermazioni sono accurate e verificabili, rientrano nella sfera del "green marketing", ossia la promozione trasparente di prodotti ecologici. Tuttavia, quando queste dichiarazioni risultano generiche, non verificabili o fuorvianti, si sfocia nel "greenwashing", una pratica in cui le aziende promuovono un’immagine sostenibile senza reali prove o impegni concreti.Secondo il Codice del Consumo, il greenwashing può costituire una pratica commerciale scorretta, in quanto inganna i consumatori con informazioni non veritiere o non supportate. Anche se a livello nazionale non esiste una norma specifica per i green claims, l'AGCM ha spesso considerato tali affermazioni abusive come pratiche scorrette, come accaduto in questo caso. A livello europeo, il tema è attualmente regolamentato dalla Direttiva UE 2024/825, che mira a responsabilizzare i consumatori durante la transizione verde, migliorando la loro protezione contro pratiche sleali. Questa direttiva, in vigore dal marzo 2024, dovrà essere recepita dagli Stati membri entro il marzo 2026. Inoltre, è in discussione la Direttiva Green Claims, che richiederà maggiore trasparenza e veridicità nelle dichiarazioni ambientali delle aziende.Nel caso specifico, l'AGCM ha rilevato che sui siti web delle due aziende erano presenti affermazioni generiche come "100% sostenibile", "Zero emissioni" o "Impatto zero sull’ambiente". Queste dichiarazioni non specificavano chiaramente a quale fase del ciclo di vita del prodotto si riferissero (produzione, distribuzione, uso o smaltimento), né erano supportate da dati verificabili. L’Autorità ha sottolineato l’importanza di considerare anche le emissioni associate alla produzione delle batterie e all'uso dell’energia elettrica per la ricarica dei veicoli, che possono influire significativamente sull'impatto ambientale complessivo.Le due società, a seguito dell'intervento dell'AGCM, hanno rimosso le dichiarazioni ritenute non conformi agli standard di trasparenza e veridicità richiesti dalla normativa. Questo adeguamento sarà ancora più stringente quando entreranno in vigore le nuove disposizioni europee, che imporranno regole più severe per validare e verificare i green claims aziendali.Per saperne di più visita la pagina dedicata
eReadiness 2024
eReadiness 2024
Le vendite di auto elettriche in Europa sono crollate, con una diffusione inferiore del 35% rispetto alle stime. Francesco Papi: "l'adozione è inferiore del 50% rispetto alle previsioni", mettendo a rischio gli obiettivi UE sulle emissioni.Il calo delle vendite di auto elettriche in Europa è legato a diversi fattori, tra cui i prezzi elevati, la scarsa diffusione di colonnine di ricarica e la fine degli incentivi nei principali mercati. Questo ha portato a una diffusione delle auto elettriche inferiore del 35% rispetto alle stime di tre anni fa e addirittura del 50% in Italia. Nei primi otto mesi del 2024, la quota di mercato delle auto elettriche nell'Unione Europea è scesa dal 21,4% al 19,2%, mentre nel solo mese di agosto le vendite di auto elettriche sono crollate del 44%, con una riduzione della quota di mercato di un terzo, portandola al 14%."L'adozione delle vetture elettriche in Europa è inferiore del 50% rispetto alle stime fatte solo tre anni fa, e questo oggi rende irraggiungibili gli obiettivi di riduzione delle emissioni fissati dall’Ue", ha dichiarato Francesco Papi, Partner di Strategy& e Automotive leader di PwC Italia, che ha curato la 5ª edizione dello studio eReadiness.Questo calo delle vendite ha messo in luce le diverse velocità con cui i paesi europei stanno affrontando la transizione all'elettrico. I paesi nordici, come Norvegia, Svezia e Olanda, si confermano leader nell’e-mobility, con una quota di immatricolazioni elettriche compresa tra il 45% e il 90%. Francia e Germania, invece, pur registrando una penetrazione dell’elettrico tra il 18% e il 25%, hanno visto un rallentamento, con la Germania che ha subito un calo delle vendite di auto elettriche pure del 32%, parzialmente compensato dalla crescita delle ibride plug-in del 9,1%. L'Italia resta indietro, confermandosi fanalino di coda con una quota di mercato del 7,2% per le vetture elettriche ad agosto, in calo rispetto all'8,6% dello stesso periodo dell’anno precedente."La diffusione delle auto elettriche nei paesi nordici, con l’esempio virtuoso della Norvegia dove siamo sopra all’80%, indica che l’e-mobility può essere una scelta di massa e una tecnologia di larga scala. Ma l’Ue è in ritardo di almeno 8 anni rispetto alla Norvegia. Serve un cambio di velocità", ha aggiunto Papi.I tempi stringono e gli obiettivi dell’Ue di ridurre le emissioni del 55% entro il 2030 e del 100% entro il 2035, con il conseguente stop alla produzione di motori termici, rappresentano una sfida sempre più difficile per l’industria automotive europea. L'Acea ha persino chiesto all’Ue di rivedere i target di emissione. Papi ha inoltre affermato: "Se tutti i paesi europei adottassero la stessa velocità di adozione della Norvegia, gli obiettivi slitterebbero di un paio di anni, mentre alla velocità di oggi le zero emissioni non sarebbero ipotizzabili prima del 2040".L'indagine ha suddiviso i consumatori in tre gruppi: proprietari, interessati all'acquisto nei prossimi cinque anni (prospects) e scettici. Il profilo dei proprietari italiani mostra che "oltre il 90% si dichiara soddisfatto dell’acquisto", in particolare per i minori costi operativi e l'esperienza di guida, anche se il 70% ricarica l’auto a casa o in ufficio, con costi più bassi rispetto alle colonnine pubbliche. Tuttavia, per la prima volta, la percentuale di interessati all'acquisto è scesa dal 69% al 61%, mentre gli scettici sono aumentati dal 28% al 35%, segno di "maggiore incertezza dei consumatori e di un rallentamento dell’interesse verso l’elettrico".Infine, Papi ha sottolineato che "il segmento D, quello dei veicoli di grandi dimensioni, è l’unico in cui l’elettrico costa meno del termico", mentre i segmenti più compatti rischiano di essere dominati dai marchi cinesi. "La battaglia con la Cina si combatte sull’innovazione", ha concluso Papi.Per saperne di più visita la pagina dedicata