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PwC Italia e PizzAut: una piattaforma digitale inclusiva per l’autismo e l’innovazione sociale
PwC ha realizzato per PizzAut una piattaforma digitale inclusiva, progettata per gestire ordini e forniture nei punti vendita della Onlus in modo accessibile alle persone autistiche.Il nuovo progetto è stato ideato per migliorare l’efficienza operativa dei ristoranti e food truck di PizzAut e per offrire un ambiente di lavoro più accessibile ai giovani autistici impiegati nell’iniziativa. Frutto della collaborazione tra PwC e PizzAut, la piattaforma adotta un approccio Autism-friendly per garantire un’esperienza d’uso intuitiva e inclusiva.Lo sviluppo del progetto si è basato su un’analisi approfondita dei requisiti funzionali e su un design dell’esperienza utente (UX) studiato per semplificare l’interazione. Grazie all’utilizzo di tecnologie no-code, il sistema risulta altamente flessibile e adattabile alle esigenze specifiche degli utenti.Un team di esperti in accessibilità e comunicazione ha curato ogni dettaglio della UX, assicurandosi che l’interfaccia rispondesse ai principi dell’inclusione. La grafica è stata pensata per ridurre il sovraccarico sensoriale: colori tenui, font sans-serif per una lettura più agevole e percorsi guidati dettagliati per ogni operazione. Per evitare distrazioni, sono stati limitati al massimo elementi animati come banner e pop-up.Infine, la piattaforma è stata condivisa con PizzAut per ottimizzarne ulteriormente l’usabilità, garantendo un’esperienza digitale che risponda al meglio alle necessità delle persone autistiche e del team della Onlus.Luca Chiodaroli, Partner Digital Innovation PwC Italia, commenta: “La piattaforma rappresenta un primo esempio concreto di come la tecnologia, con il giusto approccio inclusivo, possa trasformare l’ambiente di lavoro, non solo semplificando i processi ma anche aprendo nuove strade per l’inclusione sociale. Alla luce dell’esperienza svolta per PizzAut, PwC è pronta a sviluppare nuove soluzioni, offrendo piattaforme personalizzate in contesti e settori diversi”.Nico Acampora, Fondatore di PizzAut, aggiunge “Grazie alla collaborazione con PwC Italia e del loro impegno in favore dell’inclusione sociale, abbiamo a disposizione uno strumento in più per coinvolgere i dipendenti autistici di PizzAut in tutte le fasi della gestione della pizzeria e dei PizzAutobus. Per noi di PizzAut questi sono passi avanti che ci convincono sempre di più che un futuro più inclusivo si può costruire e lo si fa insieme”.Lo sviluppo della nuova piattaforma di procurement si inserisce in un più ampio percorso di collaborazione tra PwC e PizzAut. Il progetto PizzAutoBus di PizzAut, nato nel 2024 e supportato da PwC, punta a inserire oltre 500 ragazzi autistici nel mondo del lavoro attraverso una flotta di 100 food truck entro il 2034. L’iniziativa promuove l’inclusione sociale, contribuendo anche a ridurre significativamente i costi che lo Stato sosterrebbe per la gestione dei ragazzi autistici se non fossero inseriti nel mondo del lavoro.Il piano d’impresa del progetto PizzAutoBus è stato curato da PwC Italia con il supporto di un team di PwC Strategy&. Le attività professionali hanno riguardato le analisi di benchmarking e dei principali players del mercato, il supporto legale per il set-up del network dei truck e la stima di costi e ricavi.

Il prezzo del protezionismo: l’impatto delle nuove tariffe sul potenziale di crescita italiano
Trump impone dazi su importazioni globali, scatenando tensioni commerciali e contromisure UE. Rischi per l’economia italiana e globale.Nei primi mesi del 2025, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha adottato una politica commerciale protezionistica introducendo dazi del 25% su importazioni da Messico e Canada e del 10% su quelle dalla Cina. Dopo negoziati, la loro applicazione è stata temporaneamente sospesa per un mese, ma il 3 marzo sono entrati in vigore, suscitando preoccupazioni globali. Successivamente, il 12 marzo, sono stati imposti dazi del 25% su acciaio e alluminio dall’Unione Europea, seguiti il 26 marzo da un aumento del 25% sulle importazioni del settore automotive, con l'obiettivo di incassare tra i 600 e i 1000 miliardi di dollari in due anni.L’Unione Europea ha risposto annunciando misure compensative per €26 miliardi, inclusa la reintroduzione di dazi precedentemente sospesi e nuovi interventi su un’ampia gamma di prodotti americani. L'inasprimento dei rapporti commerciali con gli USA rappresenta una sfida per l'Italia, che nel 2024 vantava un surplus commerciale di €64,7 miliardi con gli Stati Uniti. Le nuove tariffe potrebbero ridurre significativamente le esportazioni italiane, con impatti negativi su vari settori industriali.Inoltre, il protezionismo americano potrebbe avere effetti controproducenti anche per gli USA: l’aumento dei costi delle importazioni rischia di penalizzare le imprese che dipendono da componenti esteri e di incidere negativamente sui consumatori. La Federal Reserve Bank of Atlanta prevede un rallentamento del PIL statunitense del –2,8% nel primo trimestre del 2025, segnalando già un possibile impatto negativo sull’economia.L'Italia, pur avendo una dipendenza relativamente bassa dalle importazioni USA (4,8% del totale), risulta esposta in alcuni settori strategici, tra cui macchinari, alimentare ed energia. Le imprese che dipendono da questi beni potrebbero vedere compromessa la loro catena del valore, con conseguenze su competitività e margini di profitto. Inoltre, le regioni italiane risentiranno dell’impatto in modo differenziato, con la Toscana particolarmente esposta (19,8% delle importazioni dagli USA).Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e resto del mondo rischiano di innescare una spirale di inefficienza e stagnazione, con conseguenze negative che potrebbero estendersi ben oltre i confini dell’economia americana e influenzare la crescita globale nei prossimi mesi.Per saperne di più visita la pagina dedicata

Private Equity e Venture Capital in Italia: nel 2024 investimenti e raccolta in forte crescita
Crescita record per il private equity e venture capital in Italia: raccolta +77% e investimenti +83%, con forte interesse degli operatori esteri.Nel 2024, il mercato italiano del private equity e venture capital ha registrato una crescita significativa, secondo l’analisi condotta da AIFI in collaborazione con PwC Italy. La raccolta di capitali ha raggiunto i 6.673 milioni di euro, segnando un incremento del 77% rispetto ai 3.772 milioni dell’anno precedente. Di questi, 5.906 milioni sono stati raccolti sul mercato, con una prevalenza di investitori domestici (66%) rispetto a quelli esteri (34%). Le principali fonti di capitale sono stati i fondi pensione e le casse di previdenza (17% della raccolta), il settore pubblico (16%) e i fondi di fondi privati (10%).Gli investimenti complessivi nel 2024 hanno raggiunto i 14.903 milioni di euro, in crescita dell’83% rispetto al 2023, grazie alla presenza di numerosi investimenti di grande entità, specialmente nei settori delle infrastrutture e dei buy out. Nel corso dell’anno si sono registrati 10 large deal e 6 mega deal, che insieme hanno rappresentato il 59% del totale investito (8.833 milioni di euro), rispetto al 36% dell’anno precedente.Il numero complessivo delle operazioni è stato leggermente inferiore rispetto al 2023 (732 contro 750, -2%), ma con un record negli investimenti in small e medium deal (6.070 milioni di euro). Il segmento del venture capital ha mantenuto un ruolo chiave, con 437 operazioni nell’early stage (-5%) e un aumento del 22% nell’ammontare investito (da 762 a 927 milioni di euro). I buy out si sono confermati come la categoria principale, con 6.530 milioni di euro investiti (+19%) e 185 operazioni (+9%).Gli investimenti in infrastrutture, pur con un calo nel numero di operazioni (39 rispetto alle 44 del 2023), hanno raggiunto 6.162 milioni di euro, rispetto ai 937 milioni dell’anno precedente, grazie ad alcune operazioni di grande entità. Il segmento dell’expansion ha visto una contrazione del 26%, con investimenti per 695 milioni di euro rispetto ai 941 milioni del 2023.L’interesse degli investitori esteri per il mercato italiano è rimasto elevato: il 71% dell’ammontare complessivo investito (10.645 milioni di euro) è stato apportato da operatori internazionali, confermando l’attrattività dell’Italia nel panorama globale del private equity e venture capital."Il 2024 è stato caratterizzato dal ritorno degli investimenti di grandi dimensioni sia in ambito infrastrutture che nel segmento buy out dichiara Francesco Giordano, partner di PwC Italy e Private Equity Leader. Oltre al ritorno dei large e mega deals va sottolineata la notevole crescita dei disinvestimenti (sia a valore che in numero) e la crescita della raccolta, che sempre di più viene effettuata a livello domestico, dimostrando che anche i grandi investitori istituzionali italiani hanno compreso le potenzialità dell'asset class private equity".A livello settoriale, il 2024 ha visto al primo posto per numero di investimenti il comparto Ict, con il 30% delle operazioni totali, seguito dai beni e servizi industriali, 17%, e dal medicale, 11%.A livello geografico la regione che ha totalizzato la gran parte delle operazioni è la Lombardia con il 44% del numero degli investimenti in Italia, seguita da Lazio e Veneto (entrambe 8%).Disinvestimenti – Nel 2024 l'ammontare disinvestito al costo di acquisto delle partecipazioni è stato pari a 5.727 milioni di euro, più che triplicato rispetto ai 1.730 milioni dell'anno precedente. Il numero di exit è stato pari a 157, +59% rispetto alle 99 del 2023. Il canale maggiormente utilizzato per i disinvestimenti è stato la vendita ad un soggetto industriale, sia in termini di numero con 62 exit (39% del totale), sia in termini di ammontare (2.513 milioni di euro), con un'incidenza del 44%.