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La corsa all’oro: quando il metallo prezioso diventa ancora più prezioso

Negli ultimi mesi, le relazioni economiche internazionali si sono mosse in un contesto sempre più instabile, riacceso dalla svolta protezionista intrapresa dagli Stati Uniti. Lo scorso 2 aprile, l’amministrazione Trump ha inaugurato una nuova fase di tensioni commerciali introducendo una tariffa base del 10% su tutte le importazioni, accompagnata da dazi aggiuntivi su circa 60 paesi. L’intervento, presentato come risposta a rapporti commerciali “ingiusti”, ha avuto un impatto immediato sugli equilibri globali.  La Cina è stata tra i Paesi più colpiti, con un dazio del 34% che ha dato il via a un’escalation di misure ritorsive reciproche che hanno superato il 100%, costringendo entrambe le potenze a riaprire il dialogo nelle sedi di Ginevra e Londra e raggiungendo una fragile tregua. Per gli altri alleati, era stata concordata una sospensione temporanea dei nuovi dazi, in vigore fino al 9 luglio. Tuttavia, con l’avvicinarsi della scadenza, l’incertezza è tornata a salire: negli ultimi giorni, Trump ha preannunciato dazi del 30% sull’Unione Europea a partire dal 1° agosto, riaprendo scenari di confronto aperto con Bruxelles.  Nel cuore dell’instabilità, l’oro torna a brillare. A giugno 2025, l’oro ha superato i 3.350 dollari l’oncia, segnando un nuovo massimo storico. Questo risultato non è frutto del caso, ma l’esito coerente di un lungo percorso di rivalutazione nei momenti di crisi sistemica.  Per saperne di più visita la pagina dedicata

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In arrivo il Conto Termico 3.0: contributi per l’efficientamento di edifici e impianti

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In arrivo il Conto Termico 3.0: contributi per l’efficientamento di edifici e impianti

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha introdotto un nuovo decreto che potenzia il Conto Termico, lo strumento di incentivo pensato per favorire interventi di piccola scala volti sia a migliorare l’efficienza energetica degli edifici sia a produrre energia termica da fonti rinnovabili. La misura mette a disposizione 900 milioni di euro e si rivolge alle Pubbliche amministrazioni e ai privati, che possono accedervi anche attraverso ESCo o Comunità Energetiche Rinnovabili.Il contributo previsto può arrivare fino al 65% delle spese ammissibili, con copertura totale (100%) per gli interventi realizzati nei piccoli Comuni fino a 15.000 abitanti, sugli edifici scolastici e su quelli sanitari pubblici.Gli interventi finanziabili si dividono in due grandi categorie. Da un lato ci sono quelli di efficientamento energetico degli edifici, che per i privati riguardano solo il settore terziario. Rientrano in questa tipologia l’isolamento termico, la sostituzione di infissi, l’installazione di schermature solari, la trasformazione degli edifici in “quasi zero energy building”, la sostituzione dei sistemi di illuminazione con soluzioni più efficienti, i sistemi di automazione e contabilizzazione del calore, le infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici e gli impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo, a condizione che vi sia una riduzione della domanda di energia primaria.Dall’altro lato ci sono gli interventi per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili, accessibili sia nel settore terziario sia in quello residenziale. In questo ambito rientrano la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore, sistemi ibridi o generatori a biomassa, l’installazione di impianti solari termici, l’uso di scaldacqua a pompa di calore, l’allaccio a reti di teleriscaldamento e l’adozione di microcogenerazione alimentata da fonti rinnovabili.Alcuni interventi prevedono requisiti specifici. Ad esempio, gli impianti fotovoltaici devono essere nuovi, con marcatura CE, destinati all’autoconsumo e avere una potenza compresa tra 2 kW e 1 MW. Devono inoltre essere installati insieme a pompe di calore elettriche. Per le colonnine di ricarica dei veicoli elettrici sono previsti contributi variabili in base alla potenza e alla tipologia dell’infrastruttura.In ogni caso, per poter accedere agli incentivi, gli interventi devono essere realizzati su edifici già dotati di un impianto di climatizzazione invernale.Per saperne di più visita la pagina dedicata

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