• Human Resources

PwC Global & Italian M&A Trends in Health Industries e Outlook 2025

Nel 2024, il settore delle health industries in Italia ha registrato un calo nel numero di operazioni concluse, segnando un’inversione di tendenza rispetto al rimbalzo del 2023 (91 deal nel FY24 contro 118 nel FY23 e 96 nel FY22). Questa contrazione si inserisce in un contesto ancora complesso per il mercato M&A, penalizzato da condizioni macroeconomiche sfavorevoli, tra cui tassi d’interesse elevati, rallentamento economico, difficoltà di accesso al credito e aspettative di prezzo ancora elevate da parte dei venditori.Tuttavia, il progressivo calo dei tassi di interesse in Europa, la pressione crescente sui dealmakers affinché investano la liquidità disponibile e il dinamismo delle aziende farmaceutiche italiane alimentano un cauto ottimismo per il 2025.I settori più vivaci restano i servizi diagnostici, il consumer healthcare, la nutraceutica e il CDMO."In un contesto macro ancora complesso e di incertezza economica, il settore health industries italiano continua a mostrare una forte attrattività nonostante la riduzione del numero di operazioni concluse registrata nel 2024 che appare derivare più da un temporaneo rallentamento / slittamento di alcuni processi di vendita piuttosto che da un minor interesse nel settore sanitario e farmaceutico nostrano. Le aziende farmaceutiche nazionali hanno continuato a sfruttare l’ampia cassa a disposizione per fare acquisizioni strategiche volte principalmente ad ampliare l’offerta di prodotti, colmare gap nel portafoglio esistente, rafforzare e completare la pipeline. Queste dinamiche sono destinate a continuare nel 2025 unitamente a possibili deal trasformativi che potrebbero coinvolgere alcune delle principali aziende farmaceutiche nazionali dove si attendono dei riassetti nella compagine societaria. Non si deve poi dimenticare il crescente focus dei fondi di private equity per il settore health industries, resiliente, profittevole ed anticiclico. Questo, unitamente alla liquidità in loro possesso e ad una crescente pressione ad investirla, dovrebbe sostenere l’attività di M&A nel settore health industries nel 2025". Nicolò Brombin, Partner PwC Italia e Health Industries Deals Leader.Per saperne di più visita la pagina dedicata

  • Finance

Space Economy: l'Italia investe nel futuro. Il punto di vista di Gabriele Capomasi

​L'Italia ha dimostrato un forte impegno nel settore aerospaziale, investendo 7,2 miliardi di euro attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), fondi nazionali ed europei. Questi investimenti mirano a consolidare la posizione del Paese come uno dei principali contributori al budget dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA).Le tecnologie spaziali stanno avendo un impatto significativo anche su aziende non direttamente legate allo spazio. Ad esempio, l'osservazione della Terra tramite satelliti fornisce dati preziosi per l'agricoltura di precisione, consentendo agli agricoltori di monitorare le colture e ottimizzare l'uso delle risorse. A livello globale, lo spazio apre nuovi orizzonti per l'industria, promuovendo l'innovazione e la nascita di nuovi modelli di business.Guarda l'intervento di Gabriele Capomasi, Partner PwC Strategy&

  • Corporate Social Responsibility

PwC Global & Italian M&A Trends in Energy, Utilities & Resources e Outlook 2025

I cambiamenti nell’assetto geopolitico, le priorità di sicurezza energetica e la convergenza intersettoriale, guideranno le operazioni di M&A nel settore energy, utilities & resources nel 2025.Anche per il 2025 la transizione energetica continua a rappresentare il principale driver delle operazioni di fusione e acquisizione (M&A) nel settore energy, utilities & resources (EU&R). Geopolitica, sicurezza energetica, crescente domanda di energia, convergenza intersettoriale saranno le principali dinamiche di mercato che condizioneranno la velocità ed il numero di processi nei diversi Paesi. A livello globale nel 2025 si osserva un trend favorevole ad una vivace attività di M&A in tutti i segmenti del settore EU&R con un deciso orientamento degli investimenti verso fonti di energia affidabili, accessibili e sostenibili.Per saperne di più visita la pagina dedicata

  • Finance

PwC Global & Italian M&A Trends in Industrials & Services e Outlook 2025

A livello mondiale, nel 2025 si prevede una crescita delle operazioni di M&A nel settore industrials & services (I&S), trainata principalmente dal consolidamento tra aziende e dalla necessità di diversificazione e integrazione del portafoglio prodotti delle stesse.I CEO si mostrano più fiduciosi riguardo alle prospettive di M&A rispetto agli anni precedenti, considerandole un'opzione interessante nel contesto di una revisione dei portafogli di attività. Questo processo dovrebbe favorire spin-off e cessioni strategiche, consentendo di liberare risorse da reinvestire in aree a maggiore crescita e redditività.A livello mondiale, si registra una crescente propensione al protezionismo, le imprese si trovano pertanto ad affrontare la prospettiva di nuovi dazi e le sfide legate alla gestione del rischio nelle catene di approvvigionamento: fattori che hanno già spinto alcune di esse a ridimensionare la loro presenza geografica o a rilocalizzare.Si prevede che i private equity (PE) giocheranno un ruolo fondamentale nell'aumento dell'attività di M&A, con una notevole quantità di capitale disponibile pronta per essere impiegata grazie anche alla disponibilità dei finanziamenti unitamente alla riduzione attesa dei tassi di interesse; fattori quest’ultimi che impatteranno anche il mondo corporate. Esempi di ambiti in cui i PE stanno diventando più attivi includono il settore delle costruzioni e i fornitori automobilistici, dove questi consolidamenti creano per un PE l’opportunità di sfruttare la scala e portare alla creazione di valore.I volumi ed i valori delle operazioni nel settore I&S a livello globale sono tuttavia diminuiti rispettivamente del 15% e del 3% tra il 2023 e il 2024, mantenendosi comunque a livelli pre-pandemici. Questa diminuzione dell'attività di M&A è attribuibile all'ambiente macroeconomico e geopolitico, che continua a presentare sfide.Per saperne di più visita la pagina dedicata

  • Finance

Il calcio sul territorio: l’indice di competitività “Football Oriented”

Un'analisi delle risorse sportive, economiche e infrastrutturali delle province italiane nel settore calcistico e del loro posizionamento competitivo.L’Indice sulla competitività nel settore calcio delle province italiane, sviluppato dalla FIGC con il supporto tecnico di PwC, analizza la competitività di ciascuna provincia in relazione all’attività calcistica nella stagione 2022-2023. La valutazione tiene conto di risorse sportive, economiche e infrastrutturali, oltre agli impatti sociali generati.L’obiettivo dell’indice è misurare la dimensione e l’impatto del calcio sui territori italiani, individuando le province più sviluppate in ambito calcistico e quelle con maggior potenziale di crescita. Grazie al suo aggiornamento annuale, il modello può diventare un riferimento strategico per la FIGC e gli stakeholder, aiutando a orientare interventi mirati per potenziare il calcio nelle diverse aree del Paese.L’indice si basa su un’analisi dettagliata di 162 variabili raccolte dalla FIGC per le 107 province italiane, permettendo di ottenere una panoramica complessiva del settore calcistico. Gli indicatori considerati sintetizzano diversi aspetti dell’attività calcistica, tra cui dimensione sportiva, economica, sociale, commerciale e mediatica.L’analisi viene suddivisa in tre macro-settori principali: Il calcio professionistico;L’attività della FIGC (incluse Nazionali, fan engagement e progetti);Il calcio dilettantistico e giovanile. Questo approccio consente di evidenziare le province più performanti in ogni ambito e di individuare quelle con margini di miglioramento, favorendo così lo sviluppo equilibrato del movimento calcistico italiano.Per saperne di più visita la pagina dedicata

  • Executive

Global & Italian 2024 M&A Trends and 2025 Outlook

Nel 2024, le operazioni di M&A sono diminuite del 18,2% a livello globale, con un calo in tutti i settori. Tuttavia, il valore complessivo delle operazioni è aumentato del 5%, trainato da grandi acquisizioni nei settori TMT, Financial Services e Consumer. Il private equity ha registrato un calo del 25% in termini di volume, ma un aumento del 13% nel valore delle operazioni.Anche in Italia calo a volumi del 18%, con un rallentamento maggiore nel secondo semestre dell’anno (-27%), e aumento del 20% a valore guidato da operazioni tra $250m e 1bn.Per il 2025, si prevede una ripresa delle M&A grazie a elevata liquidità nel private equity, pressioni all’exit sui fondi, maggiore fiducia dei CEO e necessità aziendali di crescita e innovazione. Condizioni di debito più favorevoli potrebbero anche favorire rifinanziamenti e ristrutturazioni.Per saperne di più visita la pagina dedicata

  • Information Technology

Spazio: Innovazione e Sostenibilità. Il punto di vista di Cesare Battaglia

Lo spazio rappresenta una risorsa straordinaria per l'innovazione scientifica, in particolare nel campo medico e farmacologico. La microgravità offre un ambiente unico per condurre esperimenti che non sarebbero possibili sulla Terra. Studi condotti sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) hanno permesso di osservare fenomeni biologici inediti, come l'accrescimento delle cellule tumorali tridimensionali.In che modo il settore spaziale sta agendo per essere più sostenibile?Quali altri vantaggi innovativi derivano dall’esplorazione spaziale?Guarda l'intervista a Cesare Battaglia, Partner PwC Italia - AD&S Lead

  • Legal

Recenti chiarimenti in merito alla rilevanza ai fini IVA dei TP adjustment

Con la risposta all’interpello n. 266 del 18 dicembre 2024, l’Agenzia delle Entrate ha confermato il proprio orientamento sulla rilevanza ai fini IVA degli aggiustamenti di transfer pricing (TP adjustment) applicati dalle multinazionali nelle transazioni tra imprese associate. In linea con la normativa unionale e con i precedenti documenti di prassi, l’Agenzia ha ribadito che tali aggiustamenti non rilevano ai fini IVA quando servono a rettificare il margine operativo della società consociata, conformemente al principio di libera concorrenza. Diversamente, se gli aggiustamenti modificano il corrispettivo originario pattuito per la cessione di beni o la prestazione di servizi, allora assumono rilevanza ai fini della determinazione della base imponibile IVA.L’Agenzia ha richiamato precedenti pronunce (interpelli n. 529/2021, n. 60/2018 e n. 884/2021), ribadendo che un TP adjustment è rilevante ai fini IVA solo se esiste un collegamento diretto tra l’operazione iniziale e l’aggiustamento successivo. Tale posizione è coerente con le indicazioni fornite a livello europeo dal VAT Committee e dal VAT Expert Group. Inoltre, il tema è attualmente oggetto di esame da parte della Corte di Giustizia dell’Unione Europea in due cause (C-726/23 e C-603/24), il cui esito potrebbe avere implicazioni anche per la prassi italiana.Il caso specifico analizzato riguarda la società Alfa, stabilita in un Paese UE e identificata ai fini IVA in Italia, che vende beni a una consociata statunitense, Beta. Secondo la TP policy del gruppo, Alfa emette inizialmente una fattura pari al 5% del valore dei beni, mentre il restante 95% viene fatturato successivamente per adeguare la marginalità di Beta al principio di libera concorrenza. Alfa ha chiesto all’Agenzia delle Entrate di confermare che solo la prima fattura rilevi ai fini IVA, mentre le fatture successive non abbiano alcun impatto IVA.Nella sua risposta, l’Agenzia ha chiarito che la disciplina del transfer pricing e quella dell’IVA hanno finalità diverse: il transfer pricing regola la ripartizione dei profitti tra consociate di un gruppo multinazionale, mentre l’IVA si applica in base al corrispettivo pattuito per la cessione di beni e servizi. Di conseguenza, le rettifiche di transfer pricing non sono di per sé rilevanti ai fini IVA, a meno che dalle clausole contrattuali emerga chiaramente l’intento di modificare il corrispettivo originario.Nel caso in esame, l’Agenzia ha concluso che le fatture emesse successivamente hanno rilevanza IVA per due motivi principali:Il contratto tra Alfa e Beta stabilisce espressamente che il prezzo dei beni può essere modificato per garantire il rispetto del principio di libera concorrenza.Vi è una sproporzione evidente tra la prima fattura (5% del valore) e la successiva rettifica (95%), il che suggerisce che l’aggiustamento non sia una mera redistribuzione degli utili, ma una modifica del corrispettivo pattuito.L’Agenzia ha quindi determinato che tali aggiustamenti rientrano nella base imponibile IVA. Tuttavia, non ha fornito indicazioni sugli effetti doganali delle rettifiche, poiché l’istante non aveva posto specifici quesiti in merito.Per saperne di più visita la pagina dedicata

  • Legal

Le recenti richieste di referendum in materia giuslavoristica

Il 20 gennaio 2025, la Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibili cinque richieste di referendum abrogativo, di cui quattro presentate dalla CGIL in ambito giuslavoristico. I quesiti si concentrano su diverse tematiche legate alla disciplina dei licenziamenti, ai contratti di lavoro a tempo determinato e alla responsabilità negli appalti.Licenziamenti illegittimi: Il primo quesito mira all’abrogazione del Jobs Act (d.lgs. 23/2015) e alla reintroduzione dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, applicabile a tutti i lavoratori. Questo comporterebbe la fine del sistema delle "tutele crescenti", che limita la possibilità di reintegrazione solo a determinati casi di illegittimità del licenziamento, e il ritorno a un sistema che prevede la reintegrazione come norma, in linea con le disposizioni previste dallo Statuto dei Lavoratori riformato dalla Legge Fornero nel 2012.Tutele per i lavoratori nelle piccole imprese: Il secondo quesito chiede l’abrogazione del tetto massimo di sei mensilità di indennizzo, applicabile nel caso di licenziamenti illegittimi nelle imprese con meno di 15 dipendenti. Attualmente, questa limitazione impone un risarcimento ridotto rispetto a quello che potrebbe essere riconosciuto a un lavoratore di una grande impresa. Se il quesito fosse approvato, i lavoratori delle piccole imprese beneficerebbero di una tutela economica più consistente, parametrata non solo all’anzianità, ma anche a fattori come l’età, i carichi familiari e la capacità economica dell’azienda, senza limiti sull’importo dell’indennizzo.Contratti a tempo determinato: Il terzo quesito riguarda la disciplina del lavoro a tempo determinato, che secondo l’attuale normativa (d.lgs. 81/2015) non richiede una giustificazione causale per contratti della durata massima di 12 mesi. La proposta referendaria intende reintrodurre l’obbligo di una giustificazione causale per tutti i contratti a termine fino a 24 mesi, limitando così l’uso di contratti a termine senza una reale motivazione e cercando di stabilizzare il mercato del lavoro.Responsabilità nelle gare d’appalto: Il quarto quesito si concentra sulla responsabilità del committente in caso di infortunio sul lavoro di un dipendente di un appaltatore o subappaltatore. La proposta mira ad abrogare la norma che limita la responsabilità del committente per i danni da infortunio che non sono coperti dall’INAIL, tranne nei casi di danno derivante da rischi specifici dell’attività dell’appaltatore. Se approvato, questo quesito estenderebbe la responsabilità del committente anche per danni che superano l’indennizzo INAIL, a favore di una maggiore tutela per i lavoratori degli appalti.Le votazioni per questi referendum sono previste tra il 15 aprile e il 15 giugno 2025, con la necessità di raggiungere il quorum per la validità della consultazione popolare. Perché le norme oggetto di referendum siano abrogate, sarà necessario che la maggioranza degli aventi diritto partecipi alla votazione, e che la maggioranza dei voti validamente espressi sia favorevole all’abrogazione.Per saperne di più visita la pagina dedicata

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