• Legal

Regime IVA delle agenzie di viaggio per la rivendita dei soli biglietti aerei

La Corte UE include la rivendita di biglietti aerei nel regime IVA TOMS, ma la normativa italiana lo limita ai pacchetti turisticiLa Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha recentemente chiarito che la rivendita di biglietti aerei da parte delle agenzie di viaggio rientra nel regime IVA speciale per le agenzie di viaggio, noto come "TOMS" (Tour Operators' Margin Scheme), anche se questa rivendita non è accompagnata da servizi aggiuntivi diversi da quelli di informazione o consulenza offerti dall'agenzia (causa C-763/23). Il TOMS è regolato a livello europeo dalla direttiva 2006/112/CE e in Italia dall'art. 74-ter del d.P.R. n. 633/1972. Questo regime consente alle agenzie di viaggio di calcolare l'IVA solo sulla differenza tra i costi sostenuti e il corrispettivo ricevuto (il cosiddetto metodo "base da base"), senza possibilità di detrarre l'IVA sugli acquisti.Il caso esaminato riguardava un'agenzia di viaggio romena che acquistava biglietti per voli interni all'Unione Europea da compagnie aeree e li rivendeva a consumatori finali con un sovrapprezzo. Le autorità fiscali rumene avevano contestato l'applicazione del TOMS su queste operazioni, ma la Corte di Giustizia ha stabilito che la semplice messa a disposizione di biglietti aerei, anche senza ulteriori servizi accessori, rientra nel regime speciale. La Corte ha affermato che non è necessario che l'agenzia fornisca servizi aggiuntivi, purché offra anche servizi di informazione e consulenza.Questa decisione si inserisce in una serie di pronunce precedenti della Corte di Giustizia, che aveva già ampliato l'applicazione del TOMS a singoli servizi turistici, come nei casi Alpenchalets Resorts (C-553/17) e Van Ginkel Waddinxveen (C-163/91). In questi casi, era stato riconosciuto che il TOMS poteva essere applicato anche quando le agenzie fornivano solo alcuni servizi, senza che fosse necessaria una combinazione di essi.Tuttavia, in Italia la normativa nazionale è più restrittiva rispetto a quella europea. Il legislatore italiano ha limitato l'applicabilità del TOMS ai soli "pacchetti turistici", che devono includere almeno due tra i seguenti servizi: trasporto, alloggio e servizi turistici non accessori. Inoltre, la durata del pacchetto deve superare le 24 ore o comprendere almeno una notte. Questa impostazione è stata ribadita dall'Amministrazione Finanziaria nella Circolare n. 328/E/1997 e dalla Corte di Cassazione, che ha escluso l'applicazione del TOMS nel caso di prestazioni singole non combinate.Pertanto, le agenzie di viaggio italiane devono prestare particolare attenzione nell'applicare il regime TOMS ai servizi offerti, considerando le differenze tra il quadro giuridico dell'Unione Europea e quello nazionale. Nonostante l'ordinamento italiano non preveda esplicitamente l'applicabilità del TOMS a singoli servizi, il comma 5-bis dell’art. 74-ter d.P.R. n. 633/1972 estende l'applicazione del regime a singoli servizi turistici, a patto che siano stati acquisiti in precedenza dall'agenzia, come nel caso di contratti di allotment.Per saperne di più visita la pagina dedicata

  • Legal

Il cessionario ha l’onere di dimostrare la propria buona fede nel caso in cui l’Amministrazione Finanziaria contesti l’indebita fruizione del regime IVA del margine

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 19555 del 16 luglio 2024, ha confermato un principio già affermato dalle Sezioni Unite nella sentenza n. 21105 del 12 settembre 2017, stabilendo che, in caso di contestazione da parte dell’Amministrazione Finanziaria sull’indebita fruizione del regime IVA del margine, è il cessionario a dover dimostrare la propria buona fede. Tale regime, disciplinato dagli articoli 36-40 del D.L. 41/1995, è un regime IVA speciale e facoltativo, applicabile al commercio di beni mobili usati, oggetti d’arte, d’antiquariato e da collezione. L’IVA in questo caso si applica non sull’intero prezzo di vendita, ma solo sulla differenza tra il prezzo di acquisto e quello di rivendita, incrementato di eventuali costi accessori. Il regime del margine è dunque vantaggioso per il contribuente, ma, proprio per la sua natura speciale, deve essere applicato in modo restrittivo e rigoroso.Nel caso esaminato, l’Amministrazione Finanziaria aveva notificato un avviso di accertamento nei confronti della società Alfa S.r.l., concessionaria di automobili, contestando la fittizietà di alcuni fornitori e l’incongruità del prezzo di alcune autovetture acquistate e rivendute, sostenendo l’inapplicabilità del regime del margine. In primo grado, la Commissione Tributaria Provinciale di La Spezia aveva accolto il ricorso di Alfa S.r.l., ma in appello la Commissione Tributaria Regionale della Liguria aveva confermato la non applicabilità del regime speciale, poiché le vetture erano state acquistate da società di noleggio o leasing. Tali società, utilizzando veicoli nuovi non soggetti ad imposta definitiva, escluderebbero la possibilità di applicare il regime del margine. Alfa S.r.l. ha quindi proposto ricorso per Cassazione contro questa decisione.Esaminando il caso, la Corte di Cassazione ha ribadito quanto già affermato dalle Sezioni Unite: se l’Amministrazione Finanziaria contesta la corretta applicazione del regime del margine in base a elementi oggettivi e specifici, il cessionario ha l’onere di dimostrare non solo la propria buona fede, ma anche di aver adottato un comportamento conforme alla massima diligenza esigibile da un operatore accorto. Tale diligenza implica, ad esempio, la verifica dei precedenti proprietari dei veicoli, attraverso i dati contenuti nella carta di circolazione e altri elementi facilmente reperibili. L’obiettivo è accertare se l’IVA sia già stata assolta a monte senza possibilità di detrazione, il che legittimerebbe l’applicazione del regime del margine.Se viene dimostrato che l'IVA è stata già pagata senza possibilità di detrazione, il regime del margine può essere applicato. Tuttavia, nel caso in cui emerga che i veicoli provengono da società di noleggio o leasing, che generalmente detrarre l'IVA sugli acquisti, si presume che il regime del margine non sia applicabile. Pertanto, in questi casi, il cessionario non può beneficiare del regime agevolato.In conclusione, l’ordinanza evidenzia l’importanza per le aziende di adottare una politica di gestione accurata nella selezione di fornitori e clienti, per evitare di essere coinvolte in operazioni fraudolente, come nel caso di frodi carosello o altre forme di evasione. Una gestione oculata dei fornitori e delle vendite diventa cruciale per evitare potenziali sanzioni, soprattutto in settori ad alto rischio, come il commercio di veicoli o appalti con alta intensità di manodopera.Per saperne di più visita la pagina dedicata

  • Information Technology

Andrea Toselli: Il Futuro del lavoro tra Intelligenza Artificiale e Formazione digitale continua

“L’elemento umano resta decisivo in ogni passo dello sviluppo tecnologico perché è l’unico a comprendere il significato delle operazioni che vengono esternalizzate nelle macchine, e perciò può dirigerle e orientarle”L'avvento dell'intelligenza artificiale ha dato il via a una trasformazione tecnologica di grande portata, che sta vivendo il suo momento di massima espansione. Questa fase di cambiamento sta ridefinendo il sistema produttivo, portando con sé una modifica del paradigma occupazionale. Perché questa innovazione diventi un motore di crescita e non un elemento di disuguaglianza sociale, è essenziale capire le caratteristiche del momento che stiamo vivendo. L'IA non ha creato nuovi settori produttivi, ma ha cambiato le dinamiche di quelli esistenti, concentrandosi più sulle competenze cognitive (come l'analisi e l'elaborazione) che sugli aspetti puramente tecnici. Questo significa che le macchine hanno sostituito le persone? Assolutamente no. L’elemento umano rimane fondamentale in ogni fase dello sviluppo tecnologico: solo l’essere umano è in grado di comprendere il significato delle operazioni delegate alle macchine, dirigendole e orientandole correttamente. In PwC usiamo l'espressione "Tech-Powered, Human-Led", ovvero tecnologia al servizio delle persone, ma guidata dall'intelligenza umana.In questo contesto, “governare la transizione” significa intervenire sul rapporto tra competenze e mondo del lavoro. È fondamentale valorizzare le "character skills", quelle competenze che favoriscono la creatività e il pensiero critico, e che non potranno mai essere sostituite da una macchina. Uno studio di Unioncamere del 2022 ha rilevato una crescente domanda di queste competenze, soprattutto per le posizioni manageriali e nei settori STEM. Promuovere queste abilità fin dalla scuola è cruciale, ed è proprio questo l'obiettivo della legge sulle competenze non cognitive, che verrà discussa domenica al Meeting di Rimini con il ministro Valditara, in un evento promosso dall’intergruppo parlamentare per la Sussidiarietà, di cui PwC è partner tecnico.Tuttavia, valorizzare le competenze trasversali non è sufficiente. È indispensabile offrire ai lavoratori percorsi di formazione continua, per permettere loro di stare al passo con un mondo in costante e rapido cambiamento. Il calo della produttività del lavoro degli ultimi anni evidenzia l'urgenza di investire in una formazione che risponda con maggiore rapidità alle richieste del mercato. In particolare, il deficit più significativo si registra nel settore digitale: secondo i dati di Confartigianato, le imprese italiane necessitano di 699.000 lavoratori con competenze digitali avanzate 4.0, ma riescono a trovarne solo la metà (51,8%).Paesi come Francia e Germania, che hanno ottenuto risultati migliori dell'Italia in termini di produttività (dal 2000 al 2022, l’Italia ha registrato un +3,5% contro il +14,8% della Francia e il +22,4% della Germania), investono maggiormente nell'apprendimento continuo. Le aziende italiane destinano solo lo 0,19% del Pil alla formazione professionale (€3,7 miliardi), mentre quelle tedesche e francesi ne destinano rispettivamente lo 0,32% del Pil, ossia €12,4 miliardi e €7,1 miliardi (dati dell’Ufficio Studi PwC). È necessario un intervento politico per ripensare gli strumenti a sostegno della formazione continua, in particolare per coprire i costi indiretti (come la sostituzione e il mancato lavoro dei partecipanti ai corsi), che rappresentano circa il 60% del totale. Non si può investire nelle tecnologie senza investire nelle persone: è questa l'idea alla base della proposta "Capitale Umano 4.0", che sarà discussa venerdì al Meeting di Rimini con il ministro Giorgetti, su iniziativa dell’intergruppo per la Sussidiarietà. Il rilancio della politica industriale in Italia deve partire proprio da qui: solo persone in grado di creare e di pensare potranno fare del futuro una vera opportunità.

  • Finance

PwC: Nel 2023 gli NPE scendono a 53 miliardi di euro con miglioramento della qualità del credito

Nel 2023, gli NPE in Italia sono scesi a 53 miliardi di euro, con un miglioramento della qualità del credito e una stabilizzazione delle nuove NPE a 13 miliardi. Le banche italiane hanno aumentato il ROE al 14,1%, grazie all'aumento dei tassi di interesse e alla gestione efficace degli attivi.Nel 2023, gli NPE hanno raggiunto 53 miliardi di euro, segnando un continuo calo rispetto al picco di 341 miliardi di euro del 2015. L'afflusso di nuove NPE nel 2023 è stato di 13 miliardi di euro, stabilizzandosi rispetto ai 12 miliardi di euro del 2022. Negli ultimi anni, operatori e istituzioni hanno collaborato per migliorare la gestione del credito deteriorato, portando a un miglioramento della qualità del credito e riducendo la preoccupazione per gli NPE nelle banche italiane. Gli operatori del credit management hanno focalizzato l'attenzione sui crediti Stage 2 e UtP, adottando un approccio di going-concern.Il report "Navigating Tranquility" di PwC evidenzia che, a partire dal 2017, le banche hanno intrapreso un profondo processo di deleveraging, portando a una diminuzione dei volumi di transazioni NPE, che si sono stabilizzati intorno ai 21 miliardi di euro nel 2023. Tuttavia, il primo trimestre del 2024 ha registrato il numero più basso di transazioni degli ultimi anni.Il ROE delle banche italiane è aumentato negli ultimi anni, raggiungendo il 14,1% nel 2023 rispetto al 9,2% nel 2022 e al 5,6% nel 2021, grazie soprattutto all'aumento dei tassi di interesse e al miglioramento della qualità degli attivi. A dicembre 2023, il totale degli NPE nel mercato era di oltre 300 miliardi di euro, inclusi quelli ceduti a investitori e cancellati dai libri delle banche. Molti dei prestiti trasferiti durante il deleveraging sono ancora in gestione e le banche hanno oltre 200 miliardi di euro di prestiti in Stage 2 che richiedono monitoraggio. L'Italia è al terzo posto in Europa per stock di prestiti in Stage 2, dietro a Francia e Germania.A maggio 2024, il portafoglio di prestiti garantiti da Mediocredito Centrale era di 180 miliardi di euro, di cui 107 miliardi relativi ai prestiti emessi durante le misure COVID. Le escussioni sulle garanzie per default dei debitori ammontano a 3,3 miliardi di euro, meno del 2% del totale iniziale.Pier Paolo Masenza, Financial Services Strategy & Value Creation Leader di PwC Italia, alla luce del dibattito sull’evoluzione del mercato dei crediti deteriorati, spiega: “Ci sono ancora 250 miliardi di euro non più nei bilanci delle banche ma nelle mani degli investitori. Una delle priorità del sistema dovrà essere trovare soluzioni con valore sociale per gestire questo stock residuo, minimizzando l'impatto su famiglie e imprese. Le cartolarizzazioni sociali potrebbero garantire che l’immobile rimanga a disposizione del debitore che si impegna a pagare una rata per lui accessibile”.Secondo PwC Italia, inoltre, l'industria del credito deteriorato deve proseguire il suo percorso di trasformazione. Al centro di questo cambiamento vi è l'adozione della tecnologia e delle innovazioni, che consentiranno di ottimizzare l'uso dell'enorme mole di dati disponibili per servicer e originator, permettendo così analisi sempre più precise e predittive.Francesco Cataldi, Partner PwC Strategy& Financial Services, conclude: “Si prevede che il settore del credit management subirà una trasformazione sostanziale per soddisfare le esigenze in evoluzione di banche e investitori, introducendo nuovi servizi e adottando approcci innovativi per capitalizzare le opportunità di business emergenti. Negli ultimi anni, si è verificata una significativa ondata di consolidamento del mercato, portando alla creazione di player più robusti pronti ad affrontare le sfide della trasformazione del settore”.

  • Other

Eurofighter Typhoon, lo studio di PwC Strategy&

Il programma Eurofighter Typhoon, frutto della collaborazione tra Germania, Regno Unito, Italia e Spagna, è un modello di eccellenza industriale europea con benefici economici significativi, come evidenziato da PwC Strategy&. L'Italia ha un ruolo chiave nello sviluppo tecnologico del progetto.Una piattaforma di difesa comune per i cieli europei che funge da motore per la crescita e l'occupazione. Il programma Eurofighter Typhoon è un esempio di eccellenza nella collaborazione industriale europea. Nato dalla cooperazione tra quattro nazioni (Germania, Regno Unito, Italia e Spagna), ha l'obiettivo di sviluppare e produrre aerei da combattimento di ultima generazione. Grazie alla sua configurazione, favorisce la cooperazione internazionale e l'integrazione delle competenze specifiche di ciascun Paese, creando un ecosistema industriale interdipendente e altamente specializzato.Uno studio indipendente di PwC Strategy& evidenzia l'impatto significativo del programma per le economie europee. Lo studio esamina l'intero spettro delle attività di sviluppo, produzione e supporto nei quattro Paesi partner, delineandone gli effetti economici nei prossimi dieci anni in due scenari evolutivi possibili.I due scenari:Nel primo scenario, con ordini per nuovi Eurofighter dalla Spagna (Halcon I e II) e dalla Germania (Quadriga), si prevede che nei prossimi dieci anni il programma contribuirà con 58 miliardi di euro al PIL delle quattro nazioni partner, generando entrate fiscali di 14 miliardi di euro e supportando 62.700 posti di lavoro all'anno. Considerando ulteriori opportunità di vendita di circa 200 Eurofighter nei mercati domestici e di esportazione, i numeri aumentano significativamente. In questo scenario, per il prossimo decennio, il programma potrebbe contribuire con 90 miliardi di euro al PIL, generando entrate fiscali di 32 miliardi di euro e supportando oltre 98.000 posti di lavoro ogni anno.È evidente quindi come l'importanza del programma non si limiti alla sola sicurezza dei cieli europei. Sono chiari i benefici socioeconomici generati, oltre al significativo sostegno al settore aerospaziale europeo con decine di migliaia di posti di lavoro supportati annualmente, a beneficio delle comunità in cui si trovano le linee di produzione Eurofighter. Inoltre, il programma garantisce il mantenimento delle infrastrutture industriali di produzione e manutenzione in Europa, promuove la sovranità nazionale e comunitaria limitando la dipendenza da tecnologie estere in ambito difensivo, e favorisce lo sviluppo di competenze tecnologiche e industriali in Europa, fondamentali per il futuro passaggio a sistemi di combattimento di nuova generazione.La capacità di produrre sistemi all'avanguardia aumenta l'efficienza delle forze armate e rafforza le basi tecnologiche ed economiche dell'Europa. Il ritorno della guerra in Europa ha evidenziato l'attuale incapacità dell'industria della difesa di sostenere un conflitto prolungato e ad alta intensità in modo univoco e organizzato.Una piattaforma per la difesa comune è dunque cruciale per garantire l'autonomia strategica e la sovranità tecnologica dell'Europa. Seguendo l'esempio degli Stati Uniti, l'Europa ha recentemente visto una solida tendenza alla collaborazione multinazionale tra gli Stati membri, con l'obiettivo di condividere conoscenze militari e risorse per sviluppare tecnologie all'avanguardia e riaffermare gli interessi nazionali.Queste iniziative, tra cui l'Eurofighter è uno degli esempi più virtuosi, sono cruciali per i Paesi partecipanti non solo per i benefici economici e sociali attesi, ma anche per favorire opportunità di sviluppi scientifici "Dual Use" - applicazioni di origine militare che trovano nuovo impiego in ambito civile e viceversa.La collaborazione continua tra difesa, industria e mondo accademico europeo consente dunque un vero vantaggio competitivo attraverso la realizzazione di nuove scienze e tecnologie che spaziano ben oltre il mondo degli armamenti.Il ruolo dell'ItaliaL'Italia svolge un ruolo chiave nel programma Eurofighter, contribuendo significativamente non solo alla componente manifatturiera e industriale, ma anche al suo sviluppo tecnologico. In quest'ottica, la partecipazione al programma di Long Term Evolution per l'ulteriore maturazione tecnologica dell'Eurofighter assume un valore strategico non solo per l'importanza dell'iniziativa, ma anche per il ruolo che l'Italia potrà giocare in futuro nel settore dei velivoli di nuova generazione.Il programma costituisce infatti una componente essenziale nell'evoluzione del Typhoon e rappresenta al contempo un banco di prova per lo sviluppo delle tecnologie di nuova generazione. Lo sviluppo di queste tecnologie garantisce all'Italia un posizionamento privilegiato nel settore dell'aerospazio e della difesa, assicurando un ruolo di riferimento nello sviluppo del programma di nuova generazione G CAP.

  • Executive

Global Entertainment & Media Outlook 2024-2028

Nel 2023, il settore dell'intrattenimento e dei media ha raggiunto i 2.800 miliardi di dollari (+5%) e si prevede che cresca fino a 3.400 miliardi entro il 2028, trainato dalla pubblicità digitale e dallo streaming.Nel 2023, i ricavi totali del settore dell'intrattenimento e dei media (E&M) sono aumentati del 5%, raggiungendo i 2.800 miliardi di dollari, secondo il Global Entertainment & Media Outlook 2024-2028 di PwC. Nonostante le difficoltà macroeconomiche, i cambiamenti tecnologici e l'aumento della concorrenza, il settore E&M globale ha continuato a crescere.Il rapporto di PwC, che copre 13 settori in 53 paesi, prevede che i ricavi globali del settore E&M raggiungeranno i 3.400 miliardi di dollari entro il 2028, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 3,9%. I ricavi pubblicitari mondiali saliranno a 1.000 miliardi di dollari nel 2026, rappresentando il 55% della crescita totale dei ricavi del settore nei prossimi cinque anni.I servizi di streaming stanno adattando le loro strategie a un contesto di maggiore concorrenza, puntando su consolidamento, eventi sportivi live, restrizioni per la condivisione delle password e modelli basati sulla pubblicità. Gli Stati Uniti restano il più grande mercato E&M per spesa dei consumatori e ricavi pubblicitari, con un CAGR del 4,3% fino al 2028. Tuttavia, paesi come Cina, India, Indonesia e Nigeria mostrano tassi di crescita più rapidi.I ricavi pubblicitari globali cresceranno con un CAGR del 6,7% fino al 2028, superando la crescita dei ricavi da connettività (2,9%) e spesa dei consumatori (2,2%). La pubblicità digitale, cresciuta del 10,1% nel 2023, continuerà a espandersi con un CAGR del 9,5% fino al 2028, rappresentando il 77,1% della spesa pubblicitaria complessiva.“Ci aspettiamo nel 2028 un mercato mondiale da 3.400 miliardi di dollari con un ruolo sempre più importante del segmento ADV, che attualmente vale più di 1/3 del mercato. Un mercato globale per natura, in cui le esigenze degli investitori pubblicitari e le esigenze dei fruitori di intrattenimento impongono innovazione in creatività, contenuti e tecnologia. Le aziende hanno bisogno di continuare a ripensare i modelli di business per renderli sostenibili nel tempo. Personalmente vedo un mercato in cui si farà la differenza attraverso visione, dominio del potenziale di tecnologie come l’AI e attività M&A", sottolinea Maria Teresa Capobianco, Technology, Media and Telecommunications Leader di PwC Italia.L'adozione dei servizi di streaming continua a crescere, sebbene a un ritmo più lento, con un aumento degli abbonamenti globali OTT da 1,6 miliardi nel 2023 a 2,1 miliardi nel 2028 e un CAGR del 5%. Il valore medio globale per abbonamento passerà da 65,21 dollari nel 2023 a 67,66 dollari nel 2028.Il gaming vede l'Asia come principale mercato, rappresentando il 54,4% dei ricavi globali nel 2028. Eventi dal vivo, come concerti e cinema, continuano a crescere, con le vendite di biglietti che rappresentano il 38,6% dell'aumento netto della spesa dei consumatori nel 2023. I ricavi cinematografici globali supereranno i livelli pre-pandemia del 2019 entro il 2026.“L’Entertainment & Media è un settore in cui le esperienze fisiche continuano ad essere estremamente apprezzate: libri cartacei, out of home advertising, concerti musicali, grandi eventi, cinema e sport sono solo alcuni esempi di segmenti che stanno vivendo consolidamento e crescita. La sfida degli operatori di settore risiede nell’integrazione dei business legati alle esperienze fisiche con il potenziale dei business digitali abilitati dalla tecnologia, al fine di rinnovare i propri modelli operativi e ottenere maggiore efficienza", sottolinea Filippo Schemoz, Partner PwC Italia, Entertainment&Media Advisory.

  • Investments

PwC: supporto cruciale alle Startup Fintech in Italia per ridurre gli errori ed aumentare la crescita

In Italia è cruciale supportare i nuovi imprenditori per ridurre errori dovuti a carenze di competenze. PwC accelera startup fintech per sviluppare il settore, nonostante la diminuzione del venture capital."In un Paese come il nostro, dove è difficile raccogliere capitali per le startup, è essenziale supportare i nuovi imprenditori per ridurre gli errori nell'implementazione, spesso causati dalla mancanza di conoscenze critiche sul fare impresa". Questa è la convinzione di Daniele Meini, partner di PwC Italia e leader dei mercati dell'innovazione digitale.Il Rapporto di Ricerca 2023 del "Venture Capital Monitor – VeM" mostra una diminuzione degli investimenti dell'11% rispetto al 2022, con un totale di 302 operazioni e un valore che è sceso da 1,9 a 1,1 miliardi di euro. Possiamo dire che si è esaurita la spinta al decollo del settore?“Non sarei così netto. Lo scorso anno è stato difficile per tutto il settore globale del venture capital tra tassi alti e incertezza della congiuntura. Sta di fatto, comunque, che il nostro è un mercato molto piccolo rispetto ad altri, non solo occidentali”.Cosa ci manca?"Se guardiamo al benchmark internazionale, gli Stati Uniti, è evidente che spesso da noi lo startupper è solo, mentre Oltreoceano, accanto all’ideatore dell’impresa, vi sono sin dall’inizio molteplici professionisti esperti di marketing, di finanza aziendale e di compliance. Questo è possibile perché da quelle parti il funding è molto più facile e consistente che da noi”.Abbiamo le idee, ma mancano i capitali…“Fatte salve alcune eccezioni, è proprio così. Da qui la nostra decisione di avviare un programma di accelerazione per aiutare gli startupper a minimizzare gli errori. Ci siamo concentrati sul fintech per non disperdere le energie e perché è tra i filoni più promettenti, con la Banca d’Italia che stima investimenti per un miliardo di euro nell’anno in corso e una costante crescita nei prossimi. In particolare ci siamo focalizzati su tre ambiti: insurtech, wealth management e lending. Se da un lato la situazione di mercato favorisce la nascita di numerose aziende nel settore della tecnofinanza (sono più di 600 quelle attive in Italia nel 2022 secondo l’Osservatorio Fintech di PwC), dall’altro genera operatori talvolta poco distintivi e con difficoltà persistenti nel rendere il business scalabile e replicabile su larga scala. Per altro, l'ecosistema di startup si concentra prevalentemente nelle città di Milano e Roma che negli ultimi anni hanno visto l'avvio di numerose iniziative a supporto dell'innovazione. Per continuare a far crescere l'ecosistema è fondamentale proseguire nella direzione intrapresa, garantendo condizioni sempre più favorevoli per i nuovi imprenditori e incoraggiando ulteriormente la partecipazione delle startup ai programmi di accelerazione”.Di cosa vi occupate in particolare?“Il Fintech Startup Accelerator Program mette a disposizione competenze, risorse e network per supportare lo sviluppo delle giovani aziende italiane nell’ambito financial services. Abbiamo selezionato otto nuove realtà, che aiutiamo gratuitamente a consolidare le loro conoscenze di settore attraverso masterclass e workshop specializzati, agevolando l’individuazione delle opportunità di crescita e consentendo di massimizzare il loro potenziale. Un’iniziativa concreta che può offrire alle startup la possibilità di trasformare le loro idee innovative in realtà consolidate”.Può citare alcuni esempi di aziende da voi seguite?"Open Rating ha sviluppato un algoritmo per misurare il merito creditizio di una PMI, fondamentale per accrescere la dinamica dell’erogazione di prestiti alle imprese. Mentre SaferPlaces ha sviluppato tecniche di modellizzazione climatica, idrologica, idraulica e topografica per misurare il rischio di inondazioni o altri effetti legati alle alluvioni pluviali, fluviali e costiere. Immaginate i danni provocati negli ultimi mesi e i relativi impatti sulle imprese assicurative”.

  • Executive

People & Future Horizons di PwC: L'Importanza della Cultura e delle Persone per il successo aziendale

L'evento “People & Future Horizons” di PwC Italia ha sottolineato l'importanza di leadership, cultura e innovazione, evidenziando che il successo aziendale dipende dalle persone e dalle loro competenze.L’evento “People & Future Horizons”, organizzato da PwC Italia in collaborazione con Il Sole 24ORE il 28 maggio 2024, ha offerto approfondite discussioni su leadership, cultura, innovazione e sviluppo delle persone, rappresentando una fondamentale opportunità per riflettere sull’importanza di questi temi, oggi più che mai rilevanti.Considerati spesso vaghi e intangibili, gli ultimi anni di difficoltà hanno evidenziato quanto siano cruciali per il successo aziendale, trasformandoli da semplici slogan a elementi concreti e determinanti. Nel periodo post-pandemia, mentre il lavoro sembra perdere rilevanza, le persone cercano un maggiore senso nel lavoro. Le ricerche di PwC dimostrano che la pandemia ha riscoperto legami e bisogni profondi, traducendosi in richieste di flessibilità e equilibrio tra vita e lavoro, conferendo al lavoro un significato più ampio.Questo paradosso è il terreno fertile per mettere le Persone al Centro. Le aziende, dopo ingenti investimenti in tecnologie e riduzione dei costi, hanno realizzato che manca un fattore veramente differenziante: la Cultura. Termini come Cultura, Leadership, Motivazione e Senso diventano i pilastri delle strategie aziendali e dello sviluppo personale. Durante il Convegno, testimonianze dal mondo dello Sport, delle Imprese, dell’Innovazione e del Sociale hanno concordato che il vero successo risiede nelle persone. I CEO di grandi aziende hanno discusso come la leadership, anche quella non formale, sia fondamentale per definire comportamenti e sostenere una Cultura aziendale di successo. Gli esperti di innovazione e AI hanno evidenziato l’importanza di interrogarsi sul “senso” dell’uso dell’Intelligenza Artificiale.La complessità introdotta da innovazioni come AI e GenAI rappresenterà una sfida per la leadership. Il PwC AI Jobs Barometer rileva che i settori maggiormente esposti all’IA registrano una crescita della produttività notevolmente superiore, creando nuove opportunità di valore. Tuttavia, le competenze richieste stanno cambiando rapidamente, rendendo essenziali gli investimenti in formazione e sviluppo.Il gruppo dedicato alle Skill e allo Sviluppo delle persone ha sottolineato che la vera “moneta” di scambio sono le conoscenze e le abilità individuali. In risposta a queste esigenze, è stata lanciata l’iniziativa “People Hub”, che ha suscitato grande interesse. Questo sistema, coordinando aziende, Agenzie per il Lavoro, Enti di formazione e ricerca, mette le persone al centro del proprio sviluppo, valorizzando risorse e talenti spesso nascosti.PwC è convinta che le organizzazioni che abbracceranno queste nuove visioni e le attueranno concretamente non solo prospereranno, ma diventeranno faro di innovazione e inclusività.

  • Executive

PwC Italia e PwC Strategy& a supporto del nuovo piano di impresa PizzAutoBus di PizzAut

PizzAut punta a inserire oltre 500 ragazzi autistici nel mondo del lavoro con una flotta di 100 food truck, supportato da PwC Italia. Entro il 2028, 30 truck impiegheranno 120 giovani nel Nord Italia, e nel 2034 la flotta si espanderà a 100 mezzi in tutta Italia.PizzAut, il progetto di ristoranti-pizzerie fondato da Nico Acampora, ha l'obiettivo di portare nel mondo del lavoro oltre 500 ragazzi autistici attraverso una flotta di 100 food truck. Questo ambizioso progetto è suddiviso in due fasi: la prima, da completare entro il 2028, prevede l'impiego di 30 food truck nel Nord Italia e l'assunzione di 120 ragazzi autistici. La seconda fase, prevista per il 2034, estenderà la flotta a 100 mezzi, coprendo l'intero territorio italiano. Ogni truck impiegherà 4-5 giovani autistici più un autista.Acampora spiega: «Partiremo dalla Lombardia con 15 truck e 75 ragazzi assunti a tempo indeterminato, che potrebbero aumentare se le amministrazioni locali ci concederanno spazi all’aperto per i tavoli». Egli ricorda anche l'esperienza positiva dei primi due locali a Monza e Cassina dè Pecchi, gestiti interamente da ragazzi autistici. Il locale di Monza, inaugurato dal Capo dello Stato nel 2023, è stato citato come esempio virtuoso durante il discorso di fine anno.Acampora sottolinea l'importanza del lavoro per l'inclusione sociale: «Il lavoro è un veicolo fondamentale di inclusione sociale. PizzAut nasce con l’obiettivo di trasformare i nostri ragazzi in cittadini attivi, capaci di avere un futuro. PizzAut è un laboratorio di inclusione sociale, un amplificatore della nostra idea di futuro». Le storie di successo dei ragazzi che lavorano nelle pizzerie di PizzAut sono testimonianze del valore del progetto. Edoardo, per esempio, è stato assunto da Autogrill dopo 16 anni di tirocinio gratuito. Simone, assunto da Quantum Retail, non sapeva scrivere prima di lavorare con PizzAut. Anche Letizia, che non sapeva scrivere, ha imparato a farlo grazie a PizzAut, riuscendo a memorizzare e scrivere tutto il menù per le ordinazioni. Altri esempi includono un giovane laureato in Economia e Commercio e Simona, che lavora sia per Danone che per la pizzeria. Acampora evidenzia come solo l'1,7% delle 600mila persone autistiche in Italia lavori, e come PizzAut contribuisca a migliorare questa situazione. «In Italia ci sono 600mila persone autistiche e solo l’1,7% lavora» dice Acampora, aggiungendo che l'inserimento nel mondo del lavoro rappresenta un risparmio per lo Stato poiché i ragazzi, una volta assunti a tempo indeterminato, pagano le tasse e versano i contributi.PwC Italia, con il team di PwC Strategy&, ha offerto supporto gratuito al progetto PizzAut, fornendo analisi di benchmarking, supporto legale e stime di costi e ricavi. Francesco Ferrara, Partner PwC Italia & Esg Leader, commenta: «Abbiamo offerto le nostre competenze per creare opportunità concrete di lavoro e inclusione sociale per i ragazzi autistici. La collaborazione tra PwC e PizzAut dimostra come le competenze aziendali possano supportare iniziative sociali innovative, creando un impatto positivo sulla vita delle persone autistiche». I truck, adattati da Iveco, costano circa 100mila euro ciascuno. Le aziende possono donare i veicoli alla onlus, mentre PizzAut si occuperà della formazione, creando un format omogeneo di ristorazione e servizio. La formula del franchising permetterà di reinvestire i ricavi in altre attività a favore dei ragazzi.

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