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La Hopes and Fears Global Workforce Survey di PwC: necessità di cambiamento nei luoghi di lavoro tra retribuzione, collaborazione e intelligenza artificiale

La Hopes and Fears Global Workforce Survey di PwC evidenzia la necessità di cambiamento, con focus su upskilling e tecnologia. In Italia, c'è un disallineamento tra aspettative e realtà lavorative, e una minore percezione dei benefici dell'IA rispetto alla media globale.La Hopes and Fears Global Workforce Survey di PwC ha coinvolto quasi 56.600 lavoratori in 50 Paesi, coprendo vari settori, caratteristiche demografiche e modelli di lavoro. L'indagine del 2024 si concentra sulla necessità di cambiamento dettata dalle grandi transizioni attuali, evidenziando temi come il purpose, l'importanza dell'upskilling e l'adozione di nuove tecnologie, inclusa l'intelligenza artificiale.In Italia, una retribuzione adeguata è considerata estremamente importante dall'88% dei lavoratori (82% a livello globale) e l'appagamento dal 81% (74% globale). Tuttavia, rispetto ai colleghi globali, gli italiani danno maggiore importanza a un contesto lavorativo sfidante (81% contro 55% globale) e collaborativo (75% contro 63% globale). Nonostante queste priorità, c'è un disallineamento tra ciò che è valutato importante e l'esperienza effettiva: solo il 66% trova il proprio lavoro appagante e il 62% lo ritiene adeguatamente retribuito. Inoltre, solo il 27% degli italiani prevede di chiedere un aumento di stipendio, contro il 43% globale.Il 41% dei lavoratori italiani considera l'opportunità di imparare nuove competenze un fattore chiave per cambiare lavoro (51% tra i giovani), rispetto al 47% globale. Tuttavia, la percezione che le competenze richieste possano cambiare drasticamente è inferiore alla media globale. Nei settori più esposti all'intelligenza artificiale, il cambiamento delle competenze avviene il 25% più rapidamente. Alcune delle competenze più richieste sono quelle che non possono essere facilmente sostituite dall'IA, mentre diminuisce la domanda di competenze automatizzabili.In Italia, solo il 5% delle imprese utilizza l'IA (8% media europea) e solo il 4% dei lavoratori utilizza quotidianamente l'intelligenza artificiale generativa (GenAI), contro il 12% globale. L'uso della GenAI diminuisce con l'età: il 62% della GenZ l'ha utilizzata almeno una volta negli ultimi 12 mesi, percentuale che scende al 42% per la GenX e al 25% per i Baby Boomers. Gli italiani percepiscono meno i benefici della GenAI per la propria carriera rispetto ai colleghi globali. Meno della metà dei rispondenti crede che l'uso di GenAI possa migliorare la propria operatività in termini di efficienza (47%) e riduzione del carico di lavoro (40%), rispettivamente 14 e 10 punti percentuali in meno rispetto al dato globale.Gli italiani sono più moderati nel valutare l'impatto di cambiamenti tecnologici e regolamentari rispetto alla media globale. Tuttavia, il 78% dei rispondenti è pronto ad adattarsi a nuovi metodi di lavoro, nonostante il 42% senta di subire troppi cambiamenti contemporaneamente. I giovani sono più entusiasti delle opportunità di apprendimento e crescita (65%).Solo il 55% dei lavoratori italiani valuta positivamente la leadership aziendale (67% globale). Inoltre, il 49% dei lavoratori italiani ritiene che un maggior riconoscimento del proprio contributo da parte della leadership migliorerebbe la loro performance. C'è un ampio margine di miglioramento nella comunicazione e nella condivisione degli obiettivi aziendali rispetto alla media globale.Riccardo Donelli, Partner PwC Italia Workforce Strategy, spiega: “Un primo banco di prova per la leadership sarà la complessità introdotta da innovazioni come l’AI e GenAI. Come evidenzia il PwC AI Jobs Barometer, basato su un’analisi di oltre mezzo miliardo di annunci di lavoro globali, evidenzia che i settori maggiormente esposti all’AI stanno sperimentando una crescita della produttività del lavoro significativamente superiore rispetto ad altri settori. Questo conferma che l’AI non solo supporta le decisioni umane, ma può anche rivoluzionare il modo in cui le aziende operano, creando nuove opportunità di valore.”In conclusione, l'indagine evidenzia come colmare il divario tra i valori e le esigenze dei dipendenti e gli aspetti che qualificano l'esperienza lavorativa sia essenziale per aumentare l'engagement e la produttività all'interno delle aziende.

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Banca d’Italia: definizione delle regole per i rimborsi delle operazioni non autorizzate

La Banca d’Italia ha richiamato i prestatori di servizi di pagamento alla conformità normativa e correttezza verso i clienti, chiedendo autovalutazioni e correzioni entro dodici mesi per garantire i rimborsi delle operazioni non autorizzate.Il 17 giugno 2024, la Banca d’Italia ha pubblicato una comunicazione riguardante le operazioni di pagamento non autorizzate, sottolineando la necessità per i prestatori di servizi di pagamento (PSP) di conformarsi alle normative e di trattare i clienti con correttezza. La Banca ha richiamato l'attenzione sui cambiamenti nel settore dei pagamenti dovuti a normative europee come la Direttiva PSD2 e alla digitalizzazione accelerata dalla pandemia.La Banca d’Italia ha evidenziato l'importanza di garantire ai clienti il diritto di contestare operazioni non autorizzate e ottenere rimborsi, secondo il D.lgs. 11/2010. Da indagini sui sistemi dei PSP, sono emerse criticità come rifiuti ingiustificati di rimborsi e carenze informative. Per risolvere queste problematiche, la Banca ha richiesto ai PSP di autovalutarsi e di allineare le loro pratiche normative, migliorando la gestione delle richieste di disconoscimento, garantendo trasparenza e rispettando i termini di rimborso previsti dalla legge.La Banca d’Italia ha inoltre chiesto ai PSP di adottare politiche interne conformi, sensibilizzare il personale, e migliorare la trasparenza verso i clienti. Se dalle autovalutazioni emergessero necessità di correzioni, i PSP dovranno attuare interventi entro dodici mesi. La Banca d’Italia vigilerà sull'implementazione delle misure attraverso controlli regolari.Approfondisci la lettura visitando la pagina dedicata

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Eccellenza e Innovazione: B2Cheese 2024 rivela il futuro del settore Lattiero-Caseario

Il 25 e 26 settembre 2024 torna B2Cheese alla Fiera di Bergamo, un evento internazionale dedicato al settore lattiero-caseario organizzato da Promoberg. Andrea Guerini di PwC Italia ha evidenziato l'importanza del settore per il Pil italiano, sottolineando il ruolo strategico dei formaggi nel Made in Italy.Tra gli appuntamenti più attesi del settore lattiero-caseario, il 25 e 26 settembre 2024 alla Fiera di Bergamo torna B2Cheese, il salone internazionale organizzato da Promoberg in collaborazione con l'Associazione The Cheese Valleys Le Tre Signorie e l'agenzia PG&W, riservato a buyer e operatori del settore. L'evento mette al centro i protagonisti di un'eccellenza del made in Italy, sia sulle tavole che nei dati economici, riunendo un intero settore che può affrontare la sfida dell’internazionalizzazione.Durante la presentazione del progetto B2Cheese 2024 a Milano City Life di PwC Italia, moderata da Alberto Gottardi, sono intervenuti Andrea Guerini Senior Manager PwC Italia, Paolo Zanetti di Assolatte, Giovanna Prandini di As.Co.Vi.Lo, Maria Cristina Crucitti, Armando Brusato, Davide Lenarduzzi di Promoberg e Francesco Maroni di Progetto FORME. Alessandro Beduschi, assessore regionale all'Agricoltura, ha concluso gli interventi sottolineando l’impegno di Regione Lombardia sul progetto B2Cheese.Andrea Guerini ha illustrato l'importanza della filiera lattiero-casearia per il Pil italiano, spiegando che "Il mercato lattiero-caseario italiano, e in particolare il segmento dei formaggi, rappresenta un comparto altamente strategico per il Made in Italy, di cui detiene il primato per fatturato complessivo nell’industria alimentare con 19 miliardi di euro, di cui il 68% (circa 13 miliardi di euro) grazie ai formaggi." Ha inoltre evidenziato che nel 2023 l'Italia, con una produzione di 1,2 milioni di tonnellate di formaggio, si è posizionata al terzo posto in Europa, dopo Germania e Francia. "L’Italia ha contribuito significativamente all’aumento della produzione europea, che si attesta oggi a +6% rispetto al 2018, e alla crescita dell’export dei prodotti sia intra-EU che extra-EU (31,3 miliardi di euro nel 2023)."Guerini ha sottolineato che "La trasformazione agroalimentare e l’innovazione tecnologica nel settore, inoltre, impatteranno positivamente sull’intera filiera." La terza edizione di B2Cheese rappresenta un punto di riferimento nazionale e internazionale per incontrare i principali attori del mercato e delle istituzioni, insieme alle associazioni di categoria più rappresentative, per confrontarsi sulle strategie di collaborazione in grado di generare valore condiviso nel lungo periodo e valorizzare un approccio di filiera in una prospettiva più ampia di sviluppo sostenibile.L'area espositiva sarà accompagnata da un nutrito calendario di eventi collaterali, tra cui convegni, workshop, concorsi e matching con buyer, operatori e fornitori di servizi internazionali. Saranno presenti anche momenti informali, più ludici e relazionali, che favoriranno lo sviluppo di importanti relazioni tra le realtà espositrici e le filiere collegate. Da segnalare le collaborazioni consolidate di B2Cheese con Italian Trade Agency (ICE) per un importante programma di incoming buyer internazionale e con PwC Italia, che offre servizi professionali alle imprese mettendo a disposizione competenze e servizi dedicati per le aziende del settore.

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Circolare n. 17 del 31 maggio 2024 dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

Chiarimenti operativi e qualificazione ai fini fiscali degli impianti di accumulo elettrochimico di energia elettrica connessi alla rete di trasmissione nazionale (“BESS” – “Battery Energy Storage System”)Il 31 maggio 2024, l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha pubblicato la Circolare n. 17/2024, che tratta degli impianti di accumulo elettrochimico di energia elettrica, noti come BESS (Battery Energy Storage System), connessi alla rete di trasmissione nazionale. L'obiettivo di questa circolare è chiarire gli aspetti fiscali riguardanti questi impianti, con un focus specifico sulla denuncia e sulla licenza di esercizio.La normativa di riferimento, delineata nell'art. 1 del D.L. n. 7 del 7 febbraio 2002 e modificata da successivi decreti, stabilisce che i BESS sono considerati opere di pubblica utilità, fondamentali per la sicurezza del sistema elettrico nazionale. In pratica, la circolare specifica che, indipendentemente dal processo di autorizzazione amministrativa, i BESS connessi alla rete di trasmissione nazionale sono considerati "officine elettriche" secondo l'art. 54, comma 1, del Testo Unico Accise (TUA). Questo comporta l'obbligo di pagare un diritto annuale di licenza, come previsto dall'art. 63, commi 3 e 4, del TUA.Gli operatori che gestiscono un BESS devono presentare una denuncia all'Ufficio delle Dogane competente, includendo la documentazione descrittiva dell'impianto e gli schemi unifilari. La circolare fa una distinzione importante tra due tipi di impianti ai fini fiscali:BESS combinato con impianti di produzione: In questo scenario, i sistemi ausiliari dell'impianto sono condivisi e l'energia per caricare gli accumulatori può essere prelevata sia dalla rete di trasmissione sia dagli apparati di produzione interna. In questi casi, la licenza di esercizio deve coprire sia l'officina di produzione sia quella di accumulo, e la potenza disponibile ai fini fiscali è la somma delle potenze degli apparati di produzione e di accumulazione presenti nell'impianto.BESS "stand-alone": Se l'impianto è costituito esclusivamente da apparati di accumulo, trasformazione e distribuzione, il diritto di licenza è di 77,47 euro, come specificato nell'art. 63, co. 3, lett. b) del TUA.Un ulteriore chiarimento fornito dalla circolare riguarda l'energia elettrica utilizzata per alimentare i sistemi ausiliari del BESS, come il condizionamento, l'illuminazione e i sistemi antincendio, che è esente da accisa secondo l'art. 52, comma 3, lettera a) del TUA.In sintesi, la Circolare n. 17/2024 fornisce linee guida dettagliate per la gestione fiscale dei BESS, garantendo che gli operatori comprendano i requisiti di denuncia e licenza, nonché le distinzioni tra diversi tipi di impianti e le relative implicazioni fiscali.Per approfondire la lettura visita la pagina dedicata

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Trasformazione digitale del turismo: l'impatto dell'Intelligenza Artificiale e delle tecnologie innovative

Secondo PwC è il ramo dell’AI che sta guadagnando più rilevanza nel settore turistico, con un valore di mercato di 751,91 milioni di dollari nel 2023 e la previsione di una crescita destinata a raggiungere i 3,5 miliardi entro il 2032 (CAGR 18,94%)Il settore del turismo sta attraversando una trasformazione significativa grazie all'avanzamento tecnologico e all'implementazione di soluzioni digitali basate sull'intelligenza artificiale (AI). Secondo PwC, il mercato globale delle tecnologie di viaggio ha raggiunto i 10,1 miliardi di dollari nel 2023 e si prevede che raggiungerà i 14,1 miliardi entro il 2027, con un tasso di crescita annuo composto (CAGR) dell'8,39%. Questa crescita è alimentata dall'aumento delle prenotazioni online, dalle applicazioni mobili, dall'AI, dall'apprendimento automatico, dai big data e dalla blockchain, che insieme stanno ridefinendo le esperienze di viaggio.I principali trend tecnologici includono:Intelligenza Artificiale e Apprendimento Automatico (ML): Rivoluzionano le interazioni con chatbot intelligenti e tariffazione dinamica.Realtà Virtuale (VR) e Aumentata (AR): Offrono tour virtuali e arricchiscono l'esperienza di viaggio.Blockchain: Migliora la sicurezza e la trasparenza delle transazioni.Le dinamiche regionali mostrano che il Nord America guida il mercato delle tecnologie di viaggio, seguito dall'Europa e dall'Asia-Pacifico (APAC). L'Europa prevede una crescita significativa, trainata da infrastrutture avanzate e innovazioni sostenibili, mentre l'APAC è destinata a crescere grazie allo sviluppo tecnologico e all'espansione digitale.L'intelligenza artificiale generativa (GenAI) sta diventando rilevante nel settore, con chatbot che assistono i viaggiatori in tempo reale. Il mercato dei chatbot, stimato a 5,39 miliardi di dollari nel 2023, dovrebbe raggiungere i 42,3 miliardi entro il 2033 (CAGR del 23%).L'analisi predittiva, un'altra applicazione centrale dell'AI, aiuta a prevedere la domanda e ottimizzare le operazioni, migliorando l'efficienza e l'esperienza del cliente. Il mercato dell'analisi predittiva nel turismo, stimato a 11,87 miliardi di dollari nel 2023, dovrebbe raggiungere i 67,86 miliardi entro il 2032 (CAGR del 21,4%).Nel 2023, PwC Italia ha analizzato 27.557 conversazioni sui social network, identificando quattro tendenze chiave:Viaggi sostenibili: Trasporti ecologici e esperienze che valorizzano il territorio.Viaggi digitalizzati: Miglioramento dell'esperienza di viaggio end-to-end.Neverending tourism: Integrazione di esperienze fisiche e digitali.Viaggi off-peak: Viaggi in periodi meno affollati favoriti dal lavoro da remoto.Un'analisi dei tour operator italiani ha rivelato aree di miglioramento nella gestione delle visite guidate, degli alloggi e dei trasferimenti, con problematiche legate a comunicazione e assistenza.In conclusione, l'adozione di AI e tecnologie digitali offre opportunità significative per migliorare i servizi turistici, soddisfare meglio le esigenze dei viaggiatori e bilanciare innovazione e tradizione.

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Decreto Agricoltura: stato dell’arte alla luce delle prime audizioni in Senato e in attesa della Legge di conversione

Nel 2023, l'Italia ha visto un aumento dell'energia rinnovabile, ma al di sotto degli obiettivi del PNIEC 2030. Il Decreto Agricoltura del 2024 ha imposto restrizioni sull'installazione di impianti fotovoltaici, richiedendo modifiche legislative per promuovere le energie rinnovabili.Nel 2023, l'Italia ha registrato un anno record per l'energia rinnovabile, con l'installazione di circa 5,7 GW di nuova capacità. Questo rappresenta un notevole passo avanti rispetto agli anni precedenti, quando le nuove installazioni sono state più modeste: 1,3 GW nel 2021 e 3,0 GW nel 2022. Nonostante questo progresso significativo, la quantità di capacità installata è ancora lontana dagli obiettivi di decarbonizzazione fissati nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) per il 2030, che prevedono un incremento annuale di circa 9 GW.Una delle principali ragioni di questo disallineamento è la difficoltà che i player di mercato incontrano nello sviluppo di impianti di grande taglia. Recentemente, il panorama degli ostacoli allo sviluppo di tali impianti si è arricchito con l'introduzione del Decreto Legge n. 63 del 15 maggio 2024, noto anche come "Decreto Agricoltura". Questo decreto impone limitazioni stringenti all'utilizzo del suolo agricolo per l'installazione di impianti fotovoltaici con moduli a terra. In particolare, l'articolo 5 del decreto stabilisce che tali impianti non possono più essere installati in aree precedentemente considerate idonee, come siti oggetto di bonifica, aree agricole vicino a zone industriali (Solar Belt) e aree non sottoposte a tutela paesaggistica.Il decreto prevede alcune eccezioni, tra cui interventi per la costituzione di Comunità Energetiche Rinnovabili e progetti PNRR, nonché procedure autorizzative già avviate. L'iter di conversione del Decreto Agricoltura è iniziato il 16 maggio con il deposito del disegno di legge n. 1138 presso il Senato, attualmente in esame presso la IX Commissione permanente.Durante le audizioni parlamentari del 28 e 29 maggio, rappresentanti di associazioni di categoria come Elettricità Futura, Italia Solare, Alleanza per il Fotovoltaico e ANIE hanno espresso preoccupazioni riguardo alle restrizioni del decreto, temendo che possano compromettere gli obiettivi di decarbonizzazione europei e aumentare i costi dell'energia. Italia Solare ha criticato l'adozione del decreto-legge come una scorciatoia per introdurre divieti generalizzati in attesa del decreto ministeriale sulle aree idonee.Le associazioni hanno proposto di includere tra le deroghe al divieto la possibilità di installare impianti fotovoltaici a terra in aree agricole vicino a zone industriali, poiché queste aree sono di scarso pregio agricolo e adatte alla realizzazione di impianti. Hanno inoltre sottolineato che l'articolo 5 impatta significativamente il settore delle energie rinnovabili, impedendo l'installazione di circa l'80% delle nuove iniziative di fotovoltaico a terra, mettendo a rischio gli obiettivi di decarbonizzazione per il 2030 e 2050. È stato anche suggerito di garantire che la tecnologia agri-voltaica sia sempre consentita, in quanto compatibile con l'attività agricola.Infine, è stato ribadito che il fotovoltaico non sottrae terreno all'agricoltura e che i grandi impianti fotovoltaici sono essenziali per ridurre i costi dell'energia elettrica, diffondere contratti PPA per le imprese manifatturiere e raggiungere i target nazionali sulle rinnovabili.L'iter di conversione del Decreto Agricoltura è ancora agli inizi, con il termine per la presentazione dei primi emendamenti fissato per il 12 giugno e la conversione in legge prevista entro il 15 luglio. Resta da vedere se e come il legislatore accoglierà le preoccupazioni sollevate dagli attori del settore, con l'obiettivo comune di promuovere la produzione di energia rinnovabile e raggiungere gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione per il 2030.Per approfondire la lettura visita la pagina dedicata

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Task force PNRR le principali novità e opportunità di finanziamento

È online l’ultima newsletter realizzata dalla Task Force PNRR di PwC sulle principali novità e opportunità di finanziamento nazionali ed europee. Questo mese segnaliamo: TOP NEWS:Sviluppo Agrivoltaico:Pubblicate le Regole Operative GSE che disciplinano le procedure per l’accesso alle tariffe incentivanti sull’energia immessa in rete e ai contributi in conto capitale sui costi ammissibili.Le istanze di partecipazione potranno essere presentate su specifici canali del GSE a partire dal 4 giugno 2024 e fino al 2 settembre 2024.Mini contratti di sviluppo:Approvata in Consiglio dei Ministri l’introduzione di un nuovo strumento a sostegno di investimenti in tecnologie digitali e “deep tech”, tecnologie green e biotecnologie, produzione di medicinali critici e relativi componenti;Con una dotazione iniziale di 300 mln €, lo strumento sosterrà investimenti produttivi compresi tra 5 mln€ e 20 mln € effettuati da imprese di ogni dimensione localizzate nel Mezzogiorno.TOP ULTERIORI BANDICEF AFIF:Ancora aperto il bando CEF AFIF che prevede diverse opportunità di finanziamento per progetti che intendano realizzare infrastrutture per i combustibili alternativi per il trasporto stradale, marittimo e aereo.Il bando del valore di 1 mld € e scadrà il 17 dicembre 2025, con scadenze intermedie fissate al 24 settembre 2024 e al 11 giugno 2025.Per rimanere sempre aggiornato visita la pagina dedicata

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PwC diventa il principale cliente e rivenditore di ChatGPT Enterprise di OpenAI.

PwC diventerà il principale cliente e primo rivenditore del prodotto aziendale di OpenAI, una startup di intelligenza artificiale, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal.L'accordo prevede che PwC utilizzi ChatGPT Enterprise, una versione del chatbot di OpenAI supportata da Microsoft, progettata per grandi aziende. PwC fornirà ChatGPT Enterprise a oltre 100.000 dipendenti: 75.000 negli Stati Uniti e 26.000 nel Regno Unito.«L'accordo con OpenAI fa parte del miliardo di dollari che PwC ha annunciato lo scorso anno di voler investire nella tecnologia di intelligenza artificiale generativa», ha dichiarato un portavoce.Questo investimento di un miliardo di dollari in tre anni punta a rafforzare l'uso dell'AI nelle principali aziende di consulenza e mira a creare nuovi accordi con le aziende tecnologiche, per offrire ai clienti strumenti avanzati e all’avanguardia.PwC negli Stati Uniti e nel Regno Unito venderà direttamente ai propri clienti i prodotti di OpenAI, diventando il primo rivenditore del prodotto ChatGPT Enterprise per uso aziendale.«L'accordo renderà anche PwC il più grande utilizzatore di questo innovativo strumento di intelligenza artificiale per il business», ha affermato Joe Atkinson, vicepresidente di PwC US.PwC vede l'uso di ChatGPT Enterprise come un modo per testare e applicare la tecnologia internamente prima di formare i clienti sull’uso nelle loro società. Il 95% della forza lavoro di PwC negli Stati Uniti ha già dedicato oltre 360.000 ore ad attività e formazione sull'intelligenza artificiale generativa.PwC ha anche sviluppato un proprio chatbot, ChatPwC, basato sul modello GPT-4 di OpenAI, utilizzato da oltre 100.000 dipendenti in tutto il mondo. I dipendenti che utilizzano ChatPwC hanno riportato un aumento della produttività dal 20% al 40%. Entrambi i chatbot, ChatGPT Enterprise e ChatPwC, saranno disponibili per i dipendenti, anche se molti inizieranno ad usare ChatGPT Enterprise man mano che verrà implementato.Per OpenAI, la collaborazione con PwC rappresenta uno dei primi sforzi per vendere le proprie tecnologie alle aziende tramite un partner diverso da Microsoft, il principale finanziatore.«Dall'introduzione pubblica di ChatGPT nel 2022, OpenAI ha incrementato le vendite aziendali, con una crescente attenzione verso il mercato enterprise a causa della forte domanda», ha dichiarato Brad Lightcap, chief operating officer di OpenAI.PwC ha già riscontrato un maggior impiego dell'intelligenza artificiale tra le aziende dei servizi finanziari, del settore sanitario e in settori che dipendono fortemente dal servizio clienti. PwC è attivamente coinvolta nell'AI generativa con 950 dei suoi 1.000 principali clienti di consulenza negli Stati Uniti.PwC collabora anche con altri fornitori tecnologici come Microsoft, Amazon e Google, che hanno le loro piattaforme di intelligenza artificiale generativa. La società offrirà «consulenza obiettiva» ai clienti su quali soluzioni di intelligenza artificiale utilizzare.«Implementando ChatGPT internamente, il nostro obiettivo è di risparmiare ai clienti qualsiasi difficoltà che potremmo incontrare», ha concluso Atkinson.

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Energy & Utilities – Rassegna di aggiornamento sui principali temi normativi e regolatori

Il DL Agricoltura vieta il fotovoltaico a terra in aree agricole con alcune eccezioni. Il MASE ha approvato un decreto per la capacità energetica e incentivi agrivoltaici. L'Emilia-Romagna ha nuovi criteri per il fotovoltaico agricolo. Terna e Lazio collaborano sulle infrastrutture elettriche.Il 16 maggio è iniziato al Senato l'iter di conversione del DL Agricoltura. Il governo ha presentato il disegno di legge 1138 per convertire il decreto, pubblicato come numero 63/2024 in Gazzetta Ufficiale. Una delle modifiche principali riguarda il divieto di installare impianti fotovoltaici a terra in aree agricole produttive, con eccezioni per siti già esistenti, cave dismesse, siti delle Ferrovie dello Stato, aeroporti, aree industriali e zone adiacenti alla rete autostradale. Sono previste deroghe per progetti di Comunità energetiche rinnovabili e interventi del PNRR.Il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha approvato il decreto ministeriale n. 180 del 9 maggio 2024, che disciplina la remunerazione della capacità produttiva di energia elettrica, permettendo lo svolgimento di aste per il 2025-2028. Il decreto stabilisce un obiettivo di adeguatezza del sistema elettrico nazionale di 3 ore/anno di inadeguatezza e definisce il livello di 6 ore/anno come significativamente inadeguato. Terna dovrà informare periodicamente il MASE sullo stato di avanzamento della nuova capacità contrattualizzata e presentare un'analisi entro il 31 dicembre 2026 per l'eventuale sistema di remunerazione post 2028.Il 21 maggio sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale dell'UE le raccomandazioni 1343/2024 e 1344/2024 sulla semplificazione delle autorizzazioni e le aste per i progetti FER. La Commissione Europea suggerisce procedure autorizzative più favorevoli, semplificate per le comunità energetiche, e criteri di selezione nelle aste oltre al prezzo, come qualità, capacità di realizzazione, sicurezza e benefici per le comunità locali.L'Emilia-Romagna ha approvato, con la delibera 693/2024, criteri per individuare aree con coltivazioni certificate e controllare la presenza di queste colture, limitando l'installazione di impianti fotovoltaici a terra solo nelle aree "solar belt" e rispettando un limite del 10% nelle altre aree agricole.Il 16 maggio il MASE ha pubblicato le regole operative per accedere agli incentivi per l'agrivoltaico, con contributi fino al 40% dei costi ammissibili e una tariffa incentivante per l'energia elettrica. Le domande potranno essere presentate dal 4 giugno al 2 settembre.Il MASE presenterà al Consiglio dei Ministri uno schema di decreto legislativo per riordinare le normative sulle autorizzazioni per impianti FER, semplificando le procedure per promuovere la diffusione delle energie rinnovabili.Il 17 maggio, Terna e la Regione Lazio hanno firmato un protocollo d'intesa per migliorare la programmazione e localizzazione di nuove infrastrutture elettriche, coinvolgendo amministrazioni locali e stakeholder per garantire una rete elettrica più efficiente e sostenibile.Per approfondire la lettura visita la pagina dedicata

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