Normativa nazionale – Regime pilota per le infrastrutture di mercato DLT
Autorizzazione a gestire un’infrastruttura di mercato DLT – Conformità di Banca d’Italia e Consob agli Orientamenti ESMA relativi ai moduli standard per le domande di autorizzazione.In data 5 maggio 2023, Banca d’Italia e Consob hanno comunicato di conformarsi agli “Orientamenti ESMA relativi a moduli standard per la presentazione di domande di autorizzazione a gestire un’infrastruttura di mercato DLT” pubblicati l’8 marzo 2023 e relativi alla richiesta di autorizzazione specifica a gestire un’infrastruttura di mercato DLT.In particolare, gli Orientamenti ESMA stabiliscono i moduli standard per la presentazione delle domande di autorizzazione specifiche per gestire le infrastrutture di mercato DLT ossia gli MTF DLT (sistemi multilaterale di negoziazione DLT), gli SS DLT (sistemi di regolamento DLT) e i TSS DLT (sistemi di negoziazione e regolamento DLT).Pertanto, i soggetti che intendono presentare una domanda per un’autorizzazione specifica a gestire un’infrastruttura di mercato DLT sono tenuti a rispettare tali Orientamenti, applicabili dal 23 marzo 2023.In tale contesto, Banca d’Italia e Consob rimandano coloro che intendono presentare richiesta di autorizzazione ai moduli previsti dagli Orientamenti e forniscono l’indirizzo mail a cui dover mandare tali moduli compilati.Le Autorità ricordano, infine, che i soggetti interessati a ottenere un’autorizzazione specifica a gestire un’infrastruttura di mercato DLT che non siano già autorizzati alla prestazione del servizio di gestione di sistemi multilaterali di negoziazione e/o in qualità di depositari centrali, saranno tenuti, a seconda dei casi, a presentare contestualmente istanza ai sensi della disciplina MiFID II e/o del Regolamento sui Depositari Centrali (CSDR).Per approfondire la lettura visita la pagina dedicata
Decreto lavoro: le novità prossime alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale
Durante la seduta n. 32 del 1° maggio 2023, il Consiglio dei Ministri ha approvato, con procedura di urgenza, due decreti-legge in materia di lavoro, la cui pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è attesa per le prossime ore.Modifiche alla disciplina del contratto di lavoro a termine, agevolazioni per l’assunzione di beneficiari del nuovo assegno per l’inclusione e di giovani lavoratori tra il 1° giugno ed il 31 dicembre del 2023. Sono alcune delle principali novità previste dalla bozza del decreto Lavoro, approvato dal Consiglio dei Ministri del 1° maggio 2023. Il provvedimento prevede, inoltre, ulteriori misure di riduzione del cuneo fiscale per il 2023 e l’innalzamento del limite di beni e servizi esenti a 3.000 euro per i lavoratori dipendenti con figli a carico. Misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoroIl primo decreto-legge è volto a:Ridurre il cuneo fiscale, per quanto attiene alla parte contributiva, nei confronti dei lavoratori dipendenti con redditi annui lordi fino ad Euro 35.000. A tale fine, viene innalzato dal 2 al 6% l’esonero parziale sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico dei lavoratori dipendenti per i periodi di paga dal 1° luglio al 31 dicembre 2023, con esclusione della tredicesima mensilità.Contrastare la povertà e l’esclusione sociale, con particolare attenzione per le famiglie al cui interno siano presenti soggetti fragili, minori o anziani.Promuovere politiche attive del lavoro, con l’obiettivo di assicurare un’adeguata formazione a chi non ha un’occupazione ed è in grado di svolgere un’attività lavorativa e di favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.Rafforzare le regole di sicurezza sul lavoro e di tutela contro gli infortuni.Modificare la disciplina del contratto di lavoro a termine.Misure in materia di lavoroPer quanto riguarda il secondo decreto legge, si segnalano le seguenti novità:Contributo per le assunzioni di persone con disabilità.Modifiche in materia di somministrazione di lavoro.Durata del periodo di prova nei rapporti a termine.Potenziamento dell’attività di accertamento di elusioni e violazioni in ambito contributivo e della riscossione degli importi omessi e promozione dell’adempimento spontaneo degli obblighi contributivi.Pagamento dilazionato dei debiti contributivi.Ricongiunzione, ai fini previdenziali, dei periodi assicurativi per i lavoratori dipendenti, autonomi e per i liberi professionisti.Semplificazione degli obblighi di informazione all’atto dell’instaurazione del rapporto di lavoro.Innalzamento del limite economico dei voucher “PrestO”.Superamento del vincolo d’età per i contratti di apprendistato stipulati nell’ambito dei settori turistico e termale.Sanzioni amministrative in caso di omesso versamento delle ritenute previdenziali.Infine, il testo licenziato dal Consiglio dei Ministri prevede norme relative all’istituzione del Sistema informativo per la lotta al caporalato in agricoltura; l’uniformazione dei tempi di presentazione delle domande di accesso ad Ape sociale e di pensionamento anticipato con requisito contributivo ridotto; modifiche al Codice del terzo settore per consentire la partecipazione a distanza alle assemblee; modifiche relative ai fondi di solidarietà bilaterali.Approfondisci la lettura visitando la pagina dedicata
PwC investirà 1 mld $ nell'intelligenza artificiale generativa in 3 anni
La collaborazione con Microsoft, leader del settore, consente all'azienda e ai suoi clienti di sfruttare l'intelligenza artificiale generativa per creare fiducia e ottenere risultati duraturi. Gli investimenti sottolineano l'approccio dell'azienda di promuovere soluzioni guidate dall'uomo e alimentate dalla tecnologiaPwC ha intenzione di investire un miliardo di dollari nell'intelligenza artificiale generativa negli Stati Uniti nei prossimi tre anni, lavorando con Microsoft e OpenAI, che ha realizzato ChatGPT, per automatizzare una parte dei suoi servizi fiscali, di consulenza e revisione contabile. L'investimento triennale include anche fondi per reclutare un maggior numero di esperti di intelligenza artificiale e per formare gli attuali dipendenti, oltre che per scandagliare il settore alla ricerca di potenziali acquisizioni. Con intelligenza artificiale generativa ci si riferisce alla capacità di una macchina di generare un'informazione nuova e originale partendo da una serie di input che le vengono dati.Parte dei fondi di questo investimento sarà destinata alla formazione di 65,000 dipendenti sugli strumenti e sulle capacità dell'IA per dotarli meglio delle competenze necessarie per consigliare i clienti sui vantaggi dell'IA. PwC ha già integrato le funzionalità del servizio Azure OpenAI per i clienti in diversi settori come assicurazioni, aviazione, assistenza sanitaria e altro ancora.L'informazione generata spazia dai testi ai modelli 3D, passando per immagini, video e contenuti musicali. Per PwC, l'obiettivo non è solo sviluppare e includere l'intelligenza artificiale nella propria tecnologia e nei servizi per i clienti, ma anche di consigliare altre società su come meglio usare l'intelligenza artificiale generativa, aiutandole a costruire gli strumenti necessari alle loro esigenze, ha detto Mohamed Kande, vicepresidente di PwC, secondo quanto si legge sul Wall Street Journal.Secondo un Rapporto WSJ, Mohamed Kande ha affermato che PwC pagherà per accedere a GPT-4 in modo che l'azienda possa utilizzare il modello linguistico per creare i propri strumenti software. Una volta che gli strumenti sono stati completamente addestrati e testati, dovrebbero aiutare a:scrivere relazioni;preparare i documenti di conformità;analizzare le strategie aziendali;inefficienze operative dell'identità;creare materiali di marketing e campagne di vendita.
Nuovo Bando Parco Agrisolare: il MASAF adotta la proposta di decreto per sostenere l'agrivoltaico
Contributi PNRR per l’installazione di impianti fotovoltaici su edifici ad uso agricolo: emanato il decreto ministeriale con il quale vengono programmate le residue risorse della misura “Parco Agrisolare”L’Italia è tra i paesi con il più alto consumo diretto di energia nella produzione alimentare dell’Unione Europea (terza dopo Francia e Germania). I costi energetici totali rappresentano oltre il 20 per cento dei costi variabili per le aziende agricole, con percentuali più elevate per alcuni sottosettori produttivi.In tale contesto, la Missione 2, componente 1, investimento 2.2. “Parco Agrisolare” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (“PNRR”) si pone l’obiettivo di incentivare l’installazione di pannelli ad energia solare su di una superficie complessiva senza consumo di suolo pari a 4,3 milioni di mq, con una potenza installata di circa 0,43GW, realizzando contestualmente una riqualificazione delle strutture produttive oggetto di intervento, con la rimozione dell’eternit/amianto sui tetti, ove presente, e/o il miglioramento della coibentazione e dell’areazione.Con questo nuovo decreto vengono, nello specifico, programmate le residue risorse della misura 'Parco Agrisolare' per un importo di circa 1 miliardo di euro.Il testo del decreto sarà ora trasmesso alla Commissione europea per la relativa autorizzazione a cui seguirà la pubblicazione del bando. In particolare, a favore delle imprese della produzione agricola sono attribuiti circa 775 milioni di euro, ripartiti tra contributi a fondo perduto pari all'80% con vincolo di autoconsumo (anche condiviso) per quasi 700 milioni di euro e contributi a fondo perduto pari al 30% senza vincolo di autoconsumo per 75 milioni di euro. Inoltre, sono assegnati 150 milioni di euro a favore delle imprese della trasformazione agricola (con contributo a fondo perduto fino all'80% senza vincolo di autoconsumo) e 75 milioni di euro a favore delle imprese dell'agroindustria (con contributo a fondo perduto pari al 30% senza vincolo di autoconsumo).Sono Soggetti beneficiari:imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria;imprese agroindustriali, in possesso di codice ATECO di cui all’Avviso da emanarsi ai sensi dell’articolo 13;indipendentemente dai propri associati, le cooperative agricole che svolgono attività di cui all’articolo 2135 del Codice civile e le cooperative o loro consorzi di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 18 maggio 2001 n. 228;i soggetti di cui alle lettere a), b) e c) costituiti in forma aggregata quale, a titolo esemplificativo e non esaustivo, associazioni temporanee di imprese (A.T.I.), raggruppamenti temporanei di impresa (R.T.I), reti d’impresa, comunità energetiche rinnovabili (CER).Approfondisci la lettura visitando la pagina dedicata
Fintech: Le nuove tendenze e la “necessaria” collaborazione con la finanza tradizionale.
Analisi dei principali segmenti in cui operano le FinTech sul mercato italiano: overview e trendNegli ultimi anni il continuo sviluppo tecnologico ha pervaso quasi ogni aspetto della quotidianità di ognuno. Nell’ambito dei sistemi produttivi il settore dei servizi finanziari è il protagonista di una rivoluzione senza precedenti nota come Fintech, termine che fa riferimento proprio all’applicazione dell’innovazione tecnologica nell’ambito del settore finanziario. Se inizialmente queste aziende si proponevano come alternativa ai servizi finanziari tradizionali, ad oggi gran parte delle fintech stanno collaborando per creare un ecosistema di collaborazione con gli stessi soggetti finanziari tradizionali, volto a sfruttare le nuove sinergie ad ampliare il portafoglio di prodotti e servizi specialistici. I più recenti insights sul settore li troviamo proprio nell’ultimo Report dell’osservatorio FinTech 2023 che si concentra sui principali segmenti in cui operano le fintech sul mercato italiano. Dall’analisi emerge che solamente in Italia il mercato delle FinTech ha raggiunto una quota pari a 882 milioni di euro ed una corrispettiva crescita del 240% degli investimenti dei Venture Capital rispetto all’intero volume di finanziamenti del 2021. Il contributo di tale crescita sembra essere merito da alcuni Mega-Round senza i quali il mercato evidenzierebbe al contrario una stabilità rispetto all’anno passato allineandosi con le tendenze globali. Tra le innumerevoli operazioni in ambito FinTech si è distinto particolarmente il segmento Payments con le acquisizioni di LIS Holding Spa per 700 milioni di euro ad opera di PostePay, del Gruppo Mooney ad opera di Enel e del 60% di BCC Paio ad opera del Fondo Strategico Italiano per 500 milioni. Quello dei Digital Payments rappresenta tuttavia un settore già alquanto maturo insieme a quello del Lending e dell’InsurTech. È certo però che il mercato delle FinTech sta inquadrando anche nuovi segmenti sempre più in crescita come, ad esempio, quello delle piattaforme e delle soluzioni di intelligenza artificiale per l’automazione dei processi di customer care, KYC, credit scoring insieme a tutte le FinTech in tema di ESG. Il nuovo scenario sembra quindi configurare un ampio spazio di crescita e collaborazione tra il mondo della finanza tradizionale e quello delle FinTech più innovative. Per saperne di più visita la pagina dedicata
ESG e finanza, opportunità da non perdere
Il mondo della finanza sta utilizzando in modo sempre più importante i criteri ESG per le proprie scelte di investimento e di creditoIl convegno organizzato a Milano da PwC e AIBE (Associazione Italiana Banche Estere), con la partecipazione di Banca d’Italia, Deutsche Bank, Société Générale, CaixaBank e Pictet Wealth Management, è servito a fare il punto sullo stato di attuazione delle politiche ESG nel settore finanziario. Il rapido cambiamento imposto dai criteri di sostenibilità richiede agli operatori finanziari una ridefinizione delle modalità di gestione del rischio di credito che deve considerare anche i rischi ESG delle imprese.Serve, inoltre, una standardizzazione dei reporting utilizzati; difficile fare un’analisi su dati mancanti, errati o non omogenei che offrono, tra l’altro, un’istantanea del passato e non riflettono il potenziale di miglioramento di un’impresa né la sua vulnerabilità a possibili rischi futuri.Infine, si è nella situazione in cui la domanda di prodotti ESG supera l’offerta e ne traina la crescita. Questo fenomeno sta innescando un processo di spostamento delle allocazioni e il riadattamento dei fondi esistenti con l’obiettivo di stare al passo con le aspettative. Secondo un’analisi di PwC, gli AUM legati all’ESG dovrebbero continuare ad aumentare nei prossimi anni, superando in modo significativo la crescita complessiva degli investimenti in asset e wealth management. Si prevede che gli AUM ESG raggiungano la cifra di 34.000 miliardi di dollari, pari al 21,5% di tutti gli asset entro il 2026.“Se le istituzioni e gli enti regolatori nazionali e sovrannazionali sono il motore, le banche rappresentano la cinghia di trasmissione per favorire il cambiamento in un’ottica di sostenibilità - ha commentato Guido Rosa, Presidente AIBE - In questo senso, il mondo finanziario rappresenta un’occasione importante per indirizzare i capitali verso modelli economici e progetti sempre più compatibili con la dimensione sociale e ambientale d’impresa. In questo senso le banche internazionali che operano nel nostro Paese non si sottraggono al loro compito e, anzi, sono all’avanguardia per impegno e metodologie applicate”.“C'è una finestra di opportunità che si sta rapidamente chiudendo per affrontare il cambiamento climatico e l'attuale tasso di decarbonizzazione è un decimo di quello che è necessario se vogliamo almeno dimezzare le emissioni del 50% entro il 2030” ha detto Jon Williams, Partner PwC, Global Banking & Capital Markets ESG Leader. Scopri di più sulla piattaforma dedicata.
Top 500 Bergamo | La Classifica
Malgrado l’enorme incertezza che ha caratterizzato quasi tutto il 2022 (commodity, guerra, energia, inflazione) la produzione industriale bergamasca ha segnato un altro anno record dopo quello, straordinario, del 2021.Il valore registrato nella crescita annua (5,7%) suona eclatante per almeno tre motivi: • arriva dopo la performance spettacolare del 2021 (17,4%); • era da quindici anni che la produzione industriale non raggiungeva una crescita così significativa • è stata raggiunta in controtendenza in un anno ricco di complessità e prospettato come parzialmente recessivo.La previsione per il 2023 formulata dai centri di ricerca segnala per il nostro territorio un assestamento nella crescita del Pil e del valore aggiunto, con una marcata divaricazione tra variabili reali e nominali, ad evidenziare un ruolo cruciale del deflatore anche sull’anno che ci aspetta. L’industria, in particolare, dovrebbe vedere un ulteriore rallentamento nella dinamica del valore aggiunto, che in termini reali potrebbe scendere in territorio negativo nel confronto con il 2022.Scopri la classifica delle prime 500 aziende della provincia cliccando qui
Marchetti, Cucinelli e gli altri «amici di moda» di Re Carlo pioniere green
Oggi, attraverso la Fashion Taskforce guidata da Federico Marchetti, SMI ha rivelato il Manifesto per la moda rigenerativa, ufficializzando una serie di impegni concreti che contribuiscono alla transizione in ottica sostenibile.PwC Italia supporta Federico Marchetti nel coordinamento della Fashion Task Force del progetto "The Sustainable Markets Initiative" del Re Carlo III d’Inghilterra, che coinvolge già più di trecento amministratori delegati di diversi settori.La Sustainable Markets Initiative è stata inizialmente lanciata al World Economic Forum 2020 Annual Meeting a Davos con la missione di dare il via ad azioni audaci e fantasiose nel prossimo decennio. Lo SMI mira a guidare e accelerare la transizione del mondo verso un futuro sostenibile coinvolgendo e sfidando i settori pubblico, privato e filantropico per portare valore economico in armonia con la sostenibilità sociale e ambientale.Articolo completo su l'economia del Corriere della Sera.
F&B e la sostenibilità della filiera. I dati PwC Italia
Oggi, un amministratore delegato su due, di aziende dell’industria del Food&Beverage, vede delle debolezze nella propria supply chain, e uno su tre è convinto che la sua azienda non potrà essere economicamente sostenibile tra 10 anni.Le motivazioni principali di queste insicurezze riguardano i crescenti rischi geopolitici, le tensioni economiche connesse all’inflazione e i cambiamenti climatici. Questo è lo scenario riflesso nei dati PwC, presentati mercoledì 29 marzo durante l’ultimo appuntamento di Factory Voice, format firmato da AzzurroDigitale in collaborazione con PwC Italia.Sul palco dell’evento, Omar Cadamuro, partner di PwC Italia, ha reso noti gli ultimi insights raccolti nell’ambito della “26st Global CEO Survey 2022”, indagine lanciata a livello globale a cui hanno preso parte 4419 CEO, 363 dei quali rappresentanti del consumer market, sulle recenti trasformazioni nel mondo del Food&Beverage, della sua supply chain e delle molte sfide da affrontare per ottimizzare completamente tutta la filiera, per renderla più innovativa, sostenibile e capace di evolversi, per non farsi trovare impreparata di fronte ai cambiamenti.Nel corso degli ultimi anni, infatti, sono molteplici i fenomeni che hanno impattato sul modo di fare impresa delle aziende del settore Food e non solo. Tra le principali preoccupazioni vissute dagli imprenditori del settore, al primo posto troviamo le tensioni inflazionistiche, segnalate da più della metà del campione intervistato (53%) e presente anche nelle indagini condotte sui consumatori. Per far fronte a questa minaccia, unita anche ad una sempre più crescente volatilità macroeconomica (evidenziata dal 35% degli intervistati), i CEO delle aziende stanno mettendo in campo diverse strategie, come ad esempio la riduzione delle spese di gestione (92%), ricerca di fornitori alternativi (88%), aumento dei prezzi di prodotti e servizi (85%) e rallentamento generale degli investimenti (55%).«Per quanto riguarda il settore agroalimentare, sicuramente le aziende hanno in parte trasferito a valle i maggiori costi connessi all’elevata inflazione dei fattori produttivi, conferma Omar Cadamuro di PwC Italia . A causa di ciò, a livello di mercato finale, stiamo assistendo a una polarizzazione dei consumi: da un lato i consumatori dei beni di lusso continuano ad acquistare in questa fascia e la domanda resta inelastica; dall’altro, abbiamo consumatori che di solito consumano prodotti di fascia media, che oggi si ritrovano costretti a scegliere dei sostitutivi di fascia inferiore. Al fine di rispondere a questo fenomeno, le imprese devono mettere in campo una serie di azioni finalizzate all’efficientamento dei costi e alla messa in sicurezza della filiera».I processi aziendali e di tutta la filiera del food sono resi complicati dai conflitti geopolitici, segnalati dal 34% dei CEO: la crisi ucraina, infatti, ha segnato un record nel Food Price Index (un indice FAO globale che misura l’andamento mensile di alcune importanti commodity alimentari) con un picco a maggio 2022 del +58% rispetto al riferimento 2014-2016. Non c’è quindi da stupirsi se per affrontare queste difficoltà, la maggioranza dei vertici delle aziende (73%) ha deciso di riconfigurare le proprie supply chains, oltre a tentare di espandersi in nuovi mercati e consolidare gli attuali (59%) e diversificare l’offerta di prodotti e servizi (47%). Da segnalare è inoltre la tendenza a prevedere investimenti in cybersecurity e privacy dei dati (riportata dal 47% degli intervistati).Ultimo ma non per importanza, il cambiamento climatico si conferma come un’altra delle grandi sfide da affrontare per gli imprenditori, come segnalano il 21% dei ceo del campione. L’agroalimentare in particolare, è oggi tra i principali settori che impattano l’ambiente: da segnalare è sicuramente il consumo d’acqua, poiché il 70% dei prelievi globali di acqua dolce viene utilizzato per uso agricolo. Un dato da tenere a mente, considerato il grave contesto di siccità nel quale ci troviamo oggi e a causa del quale è necessario monitorare i nostri consumi d’acqua e ridurre al minimo gli sprechi.Inoltre si stima che un terzo del cibo prodotto, equivalente a 1,3 miliardi di tonnellate venga sprecato a causa di problematiche e inefficienze nella raccolta, trasformazione, distribuzione e vendita al dettaglio. Recuperare queste perdite può portare enormi benefici al comparto, sia in termini di riduzione di emissioni di gas serra e dell’uso del suolo ma anche in termini economici per le imprese.Per lavorare su queste inefficienze sono molte le strade che possono essere intraprese. Una su tutte è sicuramente l’agricoltura di precisione, che permette di massimizzare la resa. Un discorso a parte meritano le nuove tendenze di settore che si prevede avranno tassi di crescita significativi nel prossimo decennio quali l’agricoltura verticale o il plant-based food, a minor impatto ambientale e costo di produzione.