
Asset manager: uno su sei è destinato ad estinguersi
Entro il 2027 un gestore patrimoniale su sei non sopravvivrà. Questo è il grido di allarme che lancia il nuovo Global Asset and Wealth Management Survey di PwC.Il rapporto, facendo riferimento alle ultime proiezioni del settore e a un sondaggio condotto da PwC su 250 gestori patrimoniali e 250 investitori istituzionali, traccia il quadro di un settore, quello dell’asset management, alle prese con una serie di sfide: la trasformazione digitale, il cambiamento delle aspettative degli investitori e il consolidamento.In particolare il 73% degli asset manager andranno sempre più verso un consolidamento. E’ vero che se ne parla da tempo, ma nei prossimi anni il passo subirà un’accelerata, al fine di ottenere l'accesso a nuovi segmenti, costruire quote di mercato e mitigare i rischi. Le aziende, inoltre, hanno espresso di voler rivolgersi maggiormente alla tecnologia per trasformarsi: oltre il 90% degli asset manager sta già utilizzando strumenti tecnologici dirompenti (tra cui big data, AI e blockchain) per migliorare le performance degli investimenti.Una conseguenza diretta di queste pressioni, e della spinta a fornire servizi su scala in presenza di pressioni sui costi e sulla concorrenza, è che entro il 2027 PwC prevede che i primi dieci maggiori gestori patrimoniali controlleranno circa la metà di tutti gli asset dei fondi comuni a livello globale, rispetto al 42,5% del 2020.Nulla di cui stupirsi per chi ha analizzato il mercato negli ultimi anni. Il 2022 è stato un anno difficile per i gestori patrimoniali: il patrimonio globale in gestione (AUM) è sceso a 115,1 trilioni di dollari, quasi il 10% in meno rispetto al massimo del 2021 (127,5 trilioni di dollari). Si è trattato del calo maggiore in un decennio. L'indagine rileva inoltre che l'inflazione, la volatilità dei mercati e i movimenti dei tassi di interesse sono di gran lunga le maggiori preoccupazioni per gli investitori e i gestori patrimoniali nei prossimi 12-24 mesi. Tuttavia, si prevede una ripresa dei patrimoni entro il 2027, che dovrebbero raggiungere i 147,3 trilioni di dollari (con un tasso di crescita annuale composto -CAGR- del 5%)."Le sfide stanno investendo il settore della gestione patrimoniale e degli asset in un contesto di sconvolgimenti sociali, economici e geopolitici. La scelta è semplice: adattarsi al nuovo contesto o fallire. Le aziende che sfruttano efficacemente la tecnologia, come l'intelligenza artificiale generativa e i robo-advisor, che costruiscono un'entrata significativa nei confronti dei clienti nuovi ed esistenti, che diversificano il loro reclutamento e che offrono esperienze eccezionali ai clienti, saranno ben posizionate non solo per sopravvivere, ma anche per prosperare" ha sottolineato Olwyn Alexander, global asset & wealth management leader, PwC Ireland.Altri risultati e temi chiave che il rapporto evidenzia riguardano il fatto che PwC prevede che gli asset gestiti dai robo-advisor raggiungeranno i 5,9 trilioni di dollari entro il 2027, più del doppio rispetto ai 2,5 trilioni di dollari del 2022. Anche l'indicizzazione individualizzata sta guadagnando popolarità, in particolare tra gli investitori che cercano di ottimizzare i vantaggi fiscali, oltre a quelli interessati all'ESG, all'investimento in fattori e alla costruzione algoritmica del portafoglio.Quasi il 40% degli investitori istituzionali prevede di investire in prodotti di indicizzazione personalizzati nei prossimi 12-24 mesi, mentre quasi la metà dei gestori patrimoniali prevede di aggiungere soluzioni di indicizzazione personalizzata alla propria offerta.Entro il 2027, PwC prevede che gli AUM indicizzati diretti saranno più che triplicati, raggiungendo 1,47 trilioni di dollari, circa l'1% degli AUM totali, mentre gli ETF attivi dovrebbero passare da 4,6 miliardi di dollari a 1,1 trilioni, rappresentando il 7,5% del mercato globale degli ETF entro il 2027.Altro tema è quello dei private market. Il rapporto dimostra che i ricavi globali dell'AWM torneranno a crescere fino a raggiungere i 622,1 miliardi di dollari entro il 2027, superando i massimi storici di 599,4 miliardi di dollari generati nel 2021. E parte di questo slancio sarà guidato da ricavi dei mercati privati, che rappresenteranno circa la metà dei ricavi AWM globali entro il 2027, rispetto al 37,6% del 2020. I mercati privati, che nel 2022 rappresentavano il 10,6% degli AUM, nel 2027 rappresenteranno il 49,7% dei ricavi globali. Nel frattempo, i passivi sono destinati a guidare solo il 6,4% dei ricavi globali entro il 2027, nonostante rappresentino il 26,4% degli AUM globali nel 2022.

Cresce l’attività M&A nel Consumer Markets in Italia: Food&Beverage, Specialty Retail e Fashion
L’attività M&A mondiale nel Consumer Markets ha subito un’ulteriore flessione nel primo semestre 2023, raggiungendo un minimo storico dall’inizio del periodo pandemicoI segmenti di mercato maggiormente impattati sono Household & Personal Products (-36%), la cui contrazione è legata al rinvio di decisioni di spesa discrezionale spesso finanziate con il ricorso al credito al consumo, ed e-Commerce (-57%), che aveva beneficiato di un’ondata di attività M&A nel periodo post Covid.Il mercato M&A nel Consumer Markets in Italia:In controtendenza con lo scenario mondiale, in Italia l’attività M&A nel Consumer Markets registra un aumento del 37% a volume, sostenuto in egual misura da investitori strategici e finanziari, confermando il trend di crescita a doppia cifra avviato nel 2018 e arrestatosi solo nel 2020. A livello di volumi, il segmento più ricco di operazioni è stato il Food & Beverage con 48 deal annunciati (tra cui Red Circle / Poke House, CDP / Granarolo), seguito da Specialty Retail (31 operazioni, tra cui HIG / Pinalli, Verteq / Epilate) e Fashion (28 operazioni, tra cui San Quirico / Minerva Hub, Permira / Gruppo Florence, NB Reinassance & Style Capital / U-Power).Emanuela Pettenò, Partner PwC Italia, Consumer Markets & Markets Deals Leader, commenta “A livello globale si prospetta un anno complesso per le operazioni di M&A, e, anche se le aspettative per il secondo semestre sono più positive, l’attività rimarrà significativamente più contenuta a causa delle difficoltà di finanziamento delle operazioni di maggiore dimensione e della cautela da parte degli investitori finanziari, soprattutto su segmenti considerati “maturi”.Lo scenario italiano è complessivamente più favorevole, grazie anche alla dimensione media inferiore delle aziende target, del tessuto industriale più frammentato idoneo per progetti di buy-and-build, di fondi specializzati su questa dimensione di investimenti, più facilmente finanziabile, con potenziali rinvii delle operazioni di M&A di taglio superiore”.Il comportamento dei consumatori e i driver di crescita:Gli esperti PwC stimano comunque un rallentamento o anche il rinvio di alcuni processi, in attesa di riequilibrare il gap bid/ask tra acquirente e venditore. Nel settore Retail e in alcuni segmenti del comparto Leisure, si prevede anche un aumento delle operazioni di ristrutturazione e di distressed M&A con controparti industriali “liquide” o fondi specializzati. Dagli investitori strategici è atteso un contributo significativo alle attività di M&A, come strumento per accelerare la trasformazione e il riposizionamento dei propri business.In quest’ottica, si prospetta un crescente interesse per gli investimenti di natura tecnologica, inclusi D2C tramite modelli omni-channel e Intelligenza Artificiale Generativa, per incrementare la share di spesa nel portafoglio dei propri consumatori, oltre che per identificare nuovi potenziali clienti e trasformarli in consumatori.I retailer e i brand con un significativo peso del canale online alimenteranno la domanda di tecnologia per ottimizzare ed elevare la customer experience, sia nella fase decisionale che nel momento di acquisto e nella fase di last-mile delivery, da soddisfare anche tramite potenziali investimenti (integrazione verticale). L’analisi PwC’s Global Consumer Insights Pulse Survey condotta a giugno ’23 evidenzia che il 50% dei consumatori a livello mondiale prevede di incrementare gli acquisti online nei prossimi 6 mesi in tutti i comparti del retail, inclusi beni di lusso e viaggi/turismo.Un altro driver delle operazioni di investimento degli industriali sarà il crescente focus sugli aspetti di sostenibilità. Malgrado le pressioni inflattive abbiano eroso la spesa discrezionale dei consumatori, la ricerca PwC’s June 2023 Global Consumer Insights Pulse Survey evidenzia come l’80’% degli intervistati sia disposto a pagare un sovrapprezzo del 5% per prodotti sostenibili.Pertanto, secondo gli esperti PwC tutti gli aspetti di natura ESG rappresenteranno un elemento di valutazione di importanza crescente e le attività di revisione e rifocalizzazione sul core business delle aziende target si concentreranno sulle dismissioni di asset non strategici e in potenziale contrasto con questi valori.M&A nel Consumer Markets: quali i segmenti più caldi?Ingredienti ad uso alimentare, agribusiness, nutraceutica, prodotti per animali.Health e Wellbeing nel senso più ampio del termine: cliniche estetiche, centri medici, catene dentistiche, veterinarie, rivenditori di prodotti cosmetici / farmaceutici / per animali. Oltre ad attività di M&A tradizionale, la crescita tramite greenfield e acquisizioni richiederà investimenti da finanziare.Retailer di casalinghi, fashion, elettronica di consumo saranno invece oggetto di operazioni di ristrutturazione per effetto di un calo di volumi correlato alla riduzione degli acquisti discrezionali su beni non essenziali e del crescente investimento dei brand sul DTC.Servizi al consumatore (servizi domestici, consegna a domicilio)Viaggi e turismo

Top 500 Treviso | La classifica
Le aziende di Treviso e provincia hanno registrato una tenuta nel 2020 e nel 2021 sono state oggetto di una forte ripresa post pandemia, registrando ricavi pari a 36,5 miliardi, +25,3% rispetto all’anno precedente.L’impennata dei costi di energia e delle materie prime hanno però caratterizzato il 2022, rallentando l’economia trevigiana. Per il 2023, nonostante l’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime, le imprese mirano alla crescita, puntando su operazioni di finanza straordinaria come leva di sviluppo.Scopri le prime 500 aziende della provincia cliccando qui

Settore E&M: ottime previsioni per i prossimi anni
Secondo il Global Entertainment & Media Outlook 2023-2027 di PwC i ricavi del settore E&M cresceranno fino a $2.800 miliardi.PwC ha pubblicato i risultati del suo ultimo Global Entertainment & Media Outlook 2023-2027, una prospettiva sull’andamento del settore E&M (Entertainment & Media) a livello globale. Lo studio, che copre 13 segmenti e 53 Paesi e territori, rileva inoltre che il settore E&M crescerà fino a diventare un mercato da 2.800 miliardi di dollari entro il 2027, sebbene il tasso di crescita dei ricavi sia destinato a diminuire in ciascuno dei prossimi cinque anni fino al 2027 – in parte anche a causa dell’indebolimento della capacità di spesa dei consumatori.Per il mercato E&M, il 2022 ha segnato un importante punto di svolta. Nel 2022 i ricavi totali del settore sono aumentati del +5,4%, raggiungendo i 2.320 miliardi di dollari, con una forte decelerazione rispetto alla crescita del +10,6% registrata nel 2021, quando le economie nazionali e i diversi settori industriali si stavano riprendendo dalle conseguenze della pandemia da COVID-19.L’Outlook sul settore E&M delinea il quadro di un comparto sempre più digitale e dominato dall’advertising. Entro il 2027, la quota della componente digitale nei ricavi E&M rappresenterà quasi i tre quarti (70,8%) dei ricavi totali del settore, rispetto al 55,2% del 2018. Nel frattempo, si prevede che il settore dell’Internet access si avvicinerà ad un valore di 1.000 miliardi di dollari, mentre il consumo di dati quasi triplicherà tra il 2022 e il 2027, passando da 3,4 milioni di petabyte (PB) a 9,7 milioni di PB.A livello locale, gli Stati Uniti continueranno a rimanere il più grande mercato globale del settore E&M (con una crescita da 819 miliardi di dollari nel 2022 a 943 miliardi di dollari nel 2027), seguiti dalla Cina (con una crescita da 388 miliardi di dollari a 480 miliardi di dollari). Si prevede che la Cina cresca ad un compounded annual growth rate (CAGR) del 4,3%, rispetto a un CAGR del 2,9% per gli Stati Uniti.In un contesto di generale ridimensionamento delle aspettative e di flessione dei consumi, le aziende cercano opportunità di crescita nei settori di maggiore interesse (in particolare advertising e gaming), nelle tecnologie emergenti come la generative AI e nelle regioni con prospettive di crescita superiori alla media, come l’Asia.L’advertising rimane una componente chiave per la crescita del settore E&M e si prevede che si avvicinerà ai 1.000 miliardi di dollari nel 2027. Con 952,6 miliardi di dollari nel 2027, sarà il più rilevante delle tre grandi macro-componenti monitorate dall’Outlook: consumer, advertising e Internet access. I ricavi dell’advertising stanno crescendo, distribuendosi tuttavia in modo meno concentrato rispetto agli ultimi anni, in quanto un numero maggiore di player del mercato, tra cui siti di e-commerce, videogame e piattaforme di streaming sottraggono quote di mercato ai grandi operatori dei social media e delle piattaforme di ricerca. Secondo le stime, il fatturato dei video on demand ad-supported raddoppierà nel corso dei prossimi 5 anni, mentre il settore dello streaming si affiderà in maniera sempre meno esclusiva ai ricavi da abbonamenti.Maria Teresa Capobianco, Partner di PwC Italia, Technology, Media and Telecommunications Leader, commenta: “Secondo le stime, i ricavi digital nel 2027 saranno pari a quasi tre quarti del totale dei ricavi del settore E&M. Al fine di cogliere pienamente le potenzialità di tale fenomeno, le società devono evolversi seguendo alcune direttrici principali come l’adozione di nuove tecnologie, l’acquisizione di nuove competenze e l’evoluzione dei modelli di delivery. In tale contesto ci aspettiamo che le operazioni di M&A giocheranno un ruolo cruciale, fungendo da acceleratore grazie all’innesto di capitali nel settore utili a supportare lo sviluppo tecnologico e la conseguente capacità di innovazione dei player del mercato E&M”.

La Neural efficiency entra nel mondo corporate grazie alla collaborazione tra PwC Italia e Mental Economy
L'efficienza cerebrale è un elemento fondamentale per il successo sia nel mondo dello sport che in quello corporate. Attraverso una collaborazione, PwC Italia e la start-up Mental Economy stanno trasformando l'approccio aziendale all'allenamento delle capacità cognitive.Riccardo Ceccarelli, nel corso della sua trentennale esperienza di medico nel mondo del motorsport, ha condotto approfondite ricerche scientifiche sui campioni di Formula 1, scoprendo che l'elevata efficienza cerebrale ("Neural Efficiency") è il fattore distintivo dei piloti di successo, sulla base di queste scoperte è stata sviluppata una metodologia di allenamento chiamata "Mental Economy Training" (MET) che attraverso il miglioramento della Neural Efficiency consente di migliorare l'efficienza in contesti stressanti e competitivi.MET utilizza strumenti tecnologici e algoritmi proprietari per valutare oggettivamente l'efficienza cerebrale attraverso l'analisi di dati biometrici come l'EEG (elettroencefalogramma) e l'HR (heart rate), combinati con le prestazioni mentali rilevate da specifiche applicazioni. La collaborazione tra PwC e Mental Economy ha portato questa iniziativa dal mondo sportivo al mondo corporate, offrendo alle aziende un servizio dedicato all'allenamento e al potenziamento dell'efficienza cerebrale dei loro professionisti. Le prime linee dei clienti, i talenti aziendali e persino i colleghi di PwC stanno già beneficiando di questa metodologia.MET consente ai professionisti di massimizzare le proprie performance cognitive migliorando la capacità di concentrazione, la gestione dello stress e la rapidità nelle decisioni. Questo si traduce in un vantaggio competitivo per le aziende, con un aumento della produttività e dell'efficacia delle risorse umane.La soluzione proposta da PwC e Mental Economy si basa su solide basi scientifiche e offre un approccio unico nel settore. La combinazione di conoscenze provenienti dal mondo dello sport, l'innovazione tecnologica e l'attenzione alla cura delle persone rendono questa soluzione di grande valore per le aziende alla ricerca di un miglioramento delle prestazioni aziendali.Per ulteriori informazioni:Matteo Molteni, Partner PwC Italiamatteo.molteni@pwc.com

Regolamento “DORA”: le prime bozze di norme tecniche di regolamentazione
In data 19 giugno 2023, le Autorità di Vigilanza europee hanno avviato una consultazione pubblica volta all’elaborazione di un primo set di norme tecniche ai sensi del Regolamento DORA (Digital Operational Resilience Act).Il Regolamento DORA, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 27 dicembre 2022 e applicabile dal 17 gennaio 2025, istituisce un quadro normativo europeo sulla resilienza operativa digitale nel settore finanziario al fine di garantire la sicurezza dei sistemi informatici e di rete che sostengono i processi commerciali delle entità finanziarie regolamentate.Nello specifico, il Regolamento DORA prevede che un primo set di norme tecniche sia sottoposto alla Commissione europea entro il 17 gennaio 2024 e che un secondo gruppo di norme tecniche sia presentato all’Autorità entro il 17 luglio 2024.Pertanto, le bozze di norme tecniche pubblicate dalle ESAs il 19 giugno 2023 rappresentano il primo set di norme tecniche da sviluppare e riguardano, nel dettaglio:RTS sul quadro di gestione del rischio ICT (ai sensi degli articoli 15 e 16(3), DORA);RTS sui criteri per la classificazione degli incidenti legati alle TIC (ai sensi dell’art. 18, DORA);ITS per stabilire i modelli per il registro delle informazioni (ai sensi dell’art. 28(9), DORA);RTS per specificare la politica sui servizi ICT forniti da fornitori terzi di ICT (ai sensi dell’art. 28(10), DORA).A supporto, le ESAs hanno pubblicato anche una “Introductory Note” esplicativa dei contenuti e delle tempistiche previste per l’emanazione delle norme; dal documento si evince che le ESAs avvieranno la consultazione pubblica relativa al secondo set di norme tecniche a fine anno, tra novembre e dicembre 2023.Approfondisci la lettura visitando la pagina dedicata

CSRD: la nuova direttiva che cambia lo scenario ESG
Il 9 giugno la Commissione Europea ha pubblicato l’ultima bozza dei 12 standard europei di reporting "ESRS European Sustainability Reporting Standards" al fine di avviare la fase di consultazione pubblica con tutti gli stakeholder che si chiuderà il 7 di luglio.Un passo importante e atteso che rende sempre più vicina e concreta la nuova era della rendicontazione di sostenibilità da parte delle imprese.Questa una delle tante novità introdotte dalla nuova Corporate Sustainability Reporting Directive.Leggi il nostro flyer per saperne di più

Infortuni, Romano: "Processi salute e sicurezza sul lavoro ancora poco digitalizzati"
Tra i settori best in class: oil & gas e farmaceutico, ma il margine è ancora ampio"In Italia i processi di salute e sicurezza sul lavoro risultano ancora poco digitalizzati". Lo dice, in un'intervista, Modestino Romano, director PwC Italia, other trust services. "Oggi, afferma, la tecnologia e la digitalizzazione sono in grado di supportare la gestione dei processi aziendali, si pensi a come i software costituiscano sempre di più asset aziendali, alla sistematica ricerca dell’interconnessione tra i sistemi, al fatto che è possibile gestire una transazione finanziaria tramite un software in grado di predisporre la richiesta, approvarla, trasmetterla alla banca e movimentare automaticamente i conti correnti"."Per i processi relativi alla salute e sicurezza sul lavoro invece, sottolinea, il livello di digitalizzazione delle attività, anche le più elementari, presenta ancora importanti margini di miglioramento, con impatti rilevanti in termini di prevenzione sui luoghi di lavoro. Negli ultimi 6 anni, le denunce all’Inail per infortuni sul lavoro sono pressoché costanti, con circa 3 morti al giorno. In moltissime aziende il documento di valutazione dei rischi è costituito da pagine e pagine cartacee ed il monitoraggio delle scadenze relative alla formazione ssl è ancora gestito tramite excel"."Sono numerose, avverte Modestino Romano, le attività connesse alla salute e sicurezza sul lavoro che, attraverso la digitalizzazione, potrebbero garantire una gestione più efficace ed accurata, nonché consentire anche un maggior allineamento rispetto agli adempimenti normativi sottostanti. Uno dei principali strumenti di prevenzione contro gli infortuni sul lavoro è rappresentato da efficaci percorsi di formazione che richiedono aggiornamenti e richiami continui. Spesso gli infortuni si generano per carenze formative dovute anche alla difficoltà di assicurare un adeguato monitoraggio sulle scadenze, per il mancato utilizzo di piattaforme informatizzate. Lo stesso si può dire del monitoraggio della sorveglianza sanitari"."Il monitoraggio stesso della normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro in costante evoluzione, osserva, è nella maggior parte dei casi affidato alle capacità dei soggetti incaricati di presidiare, in autonomia, le tematiche anziché a strumenti digitali. Poco digitalizzate risultano inoltre le attività di valutazione rischi o le modalità segnalazione e di gestione a seguito di malfunzionamenti, anomalie su impianti, postazioni, attrezzature, pericoli, ecc"."Per capire l’importanza e il supporto che la digitalizzazione può dare a tali attività, chiarisce, si pensi ad esempio che nell’ultimo anno, gli esiti della vigilanza dell’Ispettorato nazionale del lavoro, sul rispetto degli obblighi prevenzionistici relativi al D.lgs. 81/08, evidenzia (pubblicato nel mese di maggio 2023 e relativo al periodo 2022) come la stragrande maggioranza delle violazioni riguardino aspetti generali della salute e sicurezza sul lavoro ed in particolare il 18% delle violazioni attiene alla sorveglianza sanitaria, il 19% ad attività formative e il 12% ad inadeguate valutazioni dei rischi aziendali. I settori più interessati da tali violazioni riguardano il terziario e l’edilizia. Tali irregolarità, di natura penale, espongono altresì soci, investitori ed amministratori delle aziende a responsabilità amministrative e penali tali da poter compromettere, nei casi più gravi, la continuità delle stesse o la capacità di attrarre investimenti".Ma quali sono i settori più performanti nella digitalizzazione delle attività di salute e sicurezza? "I settori oil & gas e farmaceutico, risponde Modestino Romano, sono tra i più avanzati in termini di gestione dei processi e attività attraverso l’utilizzo di software e applicativi gestionali per le attività di valutazione dei rischi, formazione dei dipendenti, gestione degli incidenti e monitoraggio/reportistica dei principali parametri connessi con la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Gli effetti positivi dell’adeguamento alla digitalizzazione sono rappresentati dal fatto che questi settori presentano un numero praticamente irrilevante di infortuni sul lavoro (meno del’1% di entrambe i settori di infortuni sul lavoro secondo i dati Inail) a differenza di alcuni altri settori in cui il grado di digitalizzazione è ancora carente o presso le piccole e medie aziende"."La digitalizzazione delle attività connesse alla salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, dice, richiede importanti investimenti iniziali in termini di tecnologie, formazione e adeguamento dei processi aziendali, che possono impattare significativamente sulle società. Tuttavia, qualsiasi azienda può trarre vantaggi significativi dagli investimenti in ambito di salute e sicurezza sul lavoro, in termini di competitività e redditività (ad esempio, secondo le stime dell’Agenzia europea per la sicurezza sul lavoro, ogni malattia professionale ha un costo di circa 200 mila euro e altrettanto ingenti sono i costi degli infortuni considerando il numero di giornate di lavoro perse e la necessità di sostituzione del lavoratore, le fermate degli impianti, i costi delle sanzioni, ecc,) oppure di miglioramento/consolidamento della propria immagine e reputazione presso i principali stakeholders e in termini di motivazione dei dipendenti che si sentono protetti e tutelati rispetto ad un loro fondamentale diritto"."Alcune tecnologie digitali tra cui l'Internet of Things (IoT) e l'Intelligenza Artificiale (AI), assicura, possono fornire un importante supporto per la gestione di alcuni degli aspetti in materia di salute e sicurezza sul lavoro, consentendo alle aziende di raccogliere dati in tempo reale e di prendere decisioni più rapide ed efficaci grazie a basi dati più ampie, complete ed accurate."L'AI, spiega Modestino Romano, può essere utilizzata per analizzare grandi quantità di dati sui processi, l'ambiente di lavoro e i comportamenti dei dipendenti per identificare i rischi di sicurezza collegati. Ad esempio, l'AI può analizzare i dati dei sensori ambientali per identificare le condizioni di lavoro potenzialmente pericolose, come la presenza di sostanze chimiche o la mancanza di illuminazione adeguata, che attraverso telecamere, meccanismi di alert automatici o sensori consentirebbero di impedire / gestire situazioni critiche quali sversamenti, esplosioni o anomalie. Oppure l’utilizzo di droni o sensori può consentire l’automazione di attività o parti di essi, quali il monitoraggio delle infrastrutture oppure la gestione di pulizie e verifiche in luoghi angusti o spazi confinati come cisterne e pozzi, che molto spesso rappresentano attività lavorative ad alto rischio di mortalità"."Altro ambito di utilizzo dell’AI, sottolinea, può riguardare il monitoraggio circa l’evoluzione della normativa cogente deve supportare qualsiasi metodo e criterio di valutazione dei rischi della salute e sicurezza sul lavoro. In questo ambito esistono alcune piattaforme di AI che consentono di effettuare le analisi delle normative pubblicate dalle principali autorità italiane o europee al fine di valutarne l'impatto su normative, policies, processi e unità organizzative interne in modo da ottenere un puntuale e tempestivo riscontro circa gli eventuali disallineamenti tra normative esterne ed interne"."Ulteriore ambito di possibile utilizzo di tecnologie avanzate, dice, potrebbe riguardare la gamification, mediante realtà virtuale o aumentata, nell’ambito della prevenzione e della promozione della salute e sicurezza sul lavoro. In questo caso si utilizza, al posto delle tradizionali modalità di erogazione della formazione, caratterizzate da contenuti molti teorici, tecnici e in grado di assicurare un basso coinvolgimento emotivo da parte dei partecipanti, la tecnica del gaming mediante la simulazione di scenari di rischio in cui ciascun giocatore è chiamato a gestire tali scenari con l’obiettivo di mettere al sicuro la propria integrità e quella dei colleghi di lavoro".

Nuovo Regolamento Consob in materia di crowdfunding
In data 1° giugno 2023, Consob ha pubblicato il “Regolamento in materia di servizi di crowdfunding“, adottato con Delibera n. 22720, ad esito della consultazione pubblica tenutasi nel corso del mese di marzo 2023.Il nuovo Regolamento è strutturato in cinque parti e riguarda le seguenti tematiche relative ai “fornitori di servizi di crowdfunding” (di seguito “fornitori”):disposizioni generali;procedimento di autorizzazione e di revoca dell’autorizzazione;obblighi informativi nei confronti della Consob;comunicazioni di marketing;ulteriori obblighi.Il Regolamento Ue stabilisce che, a partire dall’11 novembre 2023, solo i fornitori di servizi di crowdfunding per le imprese autorizzati secondo la normativa europea saranno autorizzati a operare in Italia. I fornitori autorizzati sono invitati a presentare tempestivamente la loro istanza di autorizzazione per continuare a operare senza interruzioni dopo tale data, considerando anche i tempi necessari per l’ottenimento dell’autorizzazione secondo la disciplina europea.Il nuovo Regolamento abroga il precedente Regolamento Consob sulla raccolta di capitali tramite portali on-line, adottato con delibera Consob 26 giugno 2013 n. 18592.La Consob invita inoltre gli operatori a tener conto, nella predisposizione della loro domanda, di tutta la normativa rilevante, inclusi i Regolamenti delegati attuativi del Regolamento Ue 1503 del 2020, e a considerare gli Orientamenti di vigilanza della Banca d’Italia pubblicati per la consultazione il 17 maggio 2023 (Banca d’Italia – Orientamenti di vigilanza della Banca d’Italia in materia di fornitori specializzati di servizi di crowdfunding). La Consob, in aggiunta, invoglia gli operatori a considerare, nella preparazione della loro domanda, tutta la normativa pertinente, compresi i Regolamenti delegati che attuano il Regolamento (UE) 2020/1503, e a prendere in considerazione gli Orientamenti di vigilanza della Banca d’Italia pubblicati per la consultazione il 17 maggio 2023.Per agevolare gli operatori nel presentare l’istanza di autorizzazione, l’Autorità ha reso disponibile un file compilabile che gli operatori richiedenti potranno utilizzare nella predisposizione della domanda; tale documento traduce in formato editabile il formulario allegato al Regolamento delegato (UE) 2022/2112 e contiene indicazioni di carattere operativo d’aiuto per la compilazione dello stesso.Il nuovo Regolamento entrerà in vigore il giorno successivo alla data di pubblicazione dello stesso in Gazzetta Ufficiale; contestualmente sarà abrogato il “Regolamento sulla raccolta di capitali tramite portali on-line“, adottato con Delibera Consob n. 18592 del 26 giugno 2013.Per approfondire la lettura visita la pagina dedicata