Top 500+ Monza Brianza | La classifica
Dopo un 2022 positivo e di ritorno sopra ai livelli antecedenti la pandemia, le previsioni per l’economia dei territori di Monza e Brianza 2023 sono in peggioramento.Le criticità di approvvigionamento, il costo di materiali e componentistica e i prezzi dell’energia, da una parte, e la necessità di reperire le figure professionali ricercate, dall’altra, contribuiscono infatti a creare una congiuntura che frena lo sviluppo delle imprese e del territorio.In un quadro sempre più incerto, per garantire una crescita delle aziende e un aumento della loro competitività nel mercato, servirà quindi che le stesse puntino sullo sviluppo di strategie incentrate su innovazione, ricerca e sviluppo, ambiti in cui l’area di Monza e Brianza emerge in quanto seconda provincia in Lombardia per investimento delle imprese in programmi di R&S.Scopri la classifica delle prime 500 aziende della provincia cliccando qui
Top 500 Udine | La classifica
Nel 2021 le prime 500 aziende del Friuli-Venezia Giulia hanno realizzato ricavi aggregati consolidati pari a 52 miliardi, registrando un aumento del 38,8% rispetto al 2020, soprattutto grazie alle operazioni di finanza straordinaria.Nell’attuale contesto di incertezza geopolitica ed economica servirà sempre più che le imprese del territorio puntino su tali operazioni, che permettono loro di accelerare la loro crescita dimensionale e favorire così sia l'ingresso in nuove aree di business che una trasformazione interna all’azienda stessa.Scopri la classifica delle prime 500 aziende della provincia cliccando qui
Top 500 Trieste | La classifica
Se per il 2022 Confindustria Fvg stima un aumento del Pil regionale del 2,7%, anche grazie agli incentivi per la riqualificazione del patrimonio edilizio e alle risorse del PNRR, si prevede che nel 2023 tale crescita subisca una decelerazione.Il forte legame con i mercati internazionali che aveva infatti permesso all’area triestina di essere tra le prime regioni a riprendersi durante la crisi pandemica, è oggi minato dall’attuale congiuntura economica che il mondo intero sta vivendo.Per restare competitive sul mercato globale le imprese del territorio friulano dovranno quindi puntare su strategie che mirano alla crescita sostenibile e alla valorizzazione delle persone e delle loro competenze.Scopri la classifica delle prime 500 aziende della provincia cliccando qui
Top 500 Pordenone | La classifica
Se il 2021 è stato per le imprese friulane un anno di ripresa, nel 2022 le stesse hanno dovuto operare in un mercato fortemente instabile, caratterizzato da crisi energetica, scarsità di risorse e un aumento dell’inflazione.Le aziende mirano ora a un 2023 in crescita: per aumentare la propria competitività sul mercato le stesse dovranno puntare su strategie che mirano a uno sviluppo sostenibile, abilitando così la creazione di valore, sia economico che sociale, per le persone, le aziende e il territorio. Scopri la classifica delle prime 500 aziende della provincia cliccando qui
Top 500 Belluno | La Classifica
Se nel 2021 i fondamentali solidi delle prime 100 imprese di Belluno e provincia hanno permesso loro di reggere l’urto della fase pandemica, la crisi energetica e il successivo innalzamento dei prezzi che hanno caratterizzato il 2022 hanno portato a un forte rallentamento dell’economia e a un aumento dell’inflazione.Per garantire la competitività aziendale nel 2023, le imprese dovranno da un lato ripensare la supply chain e facilitare così il reperimento delle risorse e, dall’altro, puntare sulla valorizzazione delle idee, delle persone e delle loro competenze. Scopri le prime 500 aziende della provincia cliccando qui
Top 500 Venezia | La classifica
Il 2021 è stato per le aziende del Veneto e del nord est un anno di grande rilancio, ma nel 2022 l’instabilità del mercato e l’aumento dei costi ha portato a un rallentamento dell’economia.Le aziende mirano ora a un 2023 in ripresa, nonostante l’aumento dell’inflazione e la diminuzione della domanda: per accrescere la competitività sul mercato servirà garantire uno sviluppo sostenibile, che permei tutto il processo aziendale e che parta da un’introduzione consapevole di nuove tecnologie, in cui alla novità tecnologica corrisponda un’adeguata formazione del personale.Scopri la classifica delle aziende cliccando qui
Top 500 Padova | La classifica
Se il 2021 è stato per le imprese padovane e nordestine un anno di grande rilancio, nel 2022 le stesse si sono trovate a dover fare i conti con un mercato fortemente instabile, caratterizzato da crisi energetica, una scarsità di risorse e un conseguente incremento dei prezzi. Le aziende mirano ora a un 2023 in ripresa: per accrescere la competitività sul mercato servirà garantire uno sviluppo sostenibile, partendo da un’introduzione consapevole di nuove tecnologie, in cui alla novità tecnologica corrisponde un’adeguata formazione del personale.Per leggere la classifica delle prime 500 aziende della provincia clicca qui
Come fare banca per le nuove generazioni
In un contesto di crescente concorrenza, le Banche faticano a proporre un’offerta in linea con le aspettative delle nuove generazioni, che cercano un supporto ed una guida nella propria gestione finanziaria mentre iniziano a coltivare le abitudini di spesa e risparmio. Allo stesso tempo, nuovi player come Fintech e Neo-banche hanno lanciato offerte di successo con un approccio olistico in termini di funzionalità digitali e a maggior valore aggiunto, per rispondere a 360° ai bisogni dei giovani.Per approndire la lettura dell'articolo clicca qui.
PNRR - Il ruolo della Banca per il futuro del Paese
Contesto e obiettiviL’Unione Europea ha lanciato a Luglio 2020 il programma Next Generation EU (NGEU) per la ripresa economica e sociale post pandemia. La quantità di risorse destinate a sostenere la crescita, gli investimenti e le riforme ammonta a 750 miliardi di euro, al fine di promuovere una robusta ripresa dell’economia europea incentrata sulle diverse priorità, quali transizione ecologica, digitalizzazione, competitività, formazione ed inclusione sociale, territoriale e di genere. Per accedere ai fondi del NGEU, i Paesi hanno dovuto presentare all’UE dei piani nazionali di ripresa e resilienza con i quali si sono impegnati ad usare le risorse per il rilancio economico in linea con le priorità dell’UE. L’Italia ha inviato all’UE il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) «Italia Domani» a fine Aprile 2021, con l’intento di richiedere il massimo delle risorse assegnate al Paese (pari a 191,5 miliardi di euro), di cui 68,9 miliardi in sovvenzioni e 122,6 miliardi in prestiti. L’Italia integra il PNRR con il Piano nazionale per gli investimenti complementari, con risorse aggiuntive sia nazionali sia internazionali.La Commissione Europea ha approvato il PNRR italiano «Italia Domani» in data 22 Giugno 2021 e l’Ecofin di Bruxelles con i ministri dell’Economia e delle Finanze dei 27 Stati membri ha dato il via libera ai PNRR di dodici Paesi il 13 Luglio, tra cui l’Italia. Attualmente l’Italia sta dimostrando un buon andamento nel rispetto degli obiettivi prefissati dal Piano, che portano quindi il Paese ad essere in linea con le erogazioni previste. Tuttavia, scenari di instabilità geopolitica, stanno richiedendo non pochi sforzi al Paese per conseguire target e milestone prefissati: alle nuove attività e iniziative da attuare, si affiancano nuove sfide derivanti dalla necessità di far fronte a problematiche connesse all’attuale situazione energetica e geopolitica, oltre al nuovo stato di emergenza dichiarato dalla nazione fino a fine anno. Risulta quindi importante, in tali circostanze storiche, essere pronti ad elaborare nuove strategie e nuove modalità di adattamento del business, con l’identificazione non solo di eventuali modifiche al Piano (per il quale risulta necessario attuare strategie per individuare “circostanze oggettive” come giustificazione alle variazioni del PNRR e ai conseguenti traguardi e obiettivi), ma anche di uno sforzo da parte di tutte le componenti in campo chiamate a rispondere alle esigenze e al rilancio del Paese.Tra queste, un ruolo fondamentale è rivestito dalle banche, le quali, tramite le proprie capacità di finanziamento complementare e supporto strategico, possono identificare nel Piano un’occasione unica per rinnovarsi e adattarsi alla transizione del mercato, alle fluttuazioni impreviste derivanti dall’attuale periodo storico e realizzarne quindi un’opportunità di crescita per l’intero Paese, rafforzando la presenza sul territorio, aumentando la brand awareness, la fidelizzazione e la fiducia della propria clientela.Per approfondire la lettura clicca qui.