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eReadiness Study 2022 Customer needs and recommended actions for OEMs

The third edition of this study aims at providing an updated perspective on the short-term development of the e-mobility business in seven major European marketsContextOver the last few years, OEMs made significant investments for the electrification of vehicles, which are not yet converted into relevant revenue streams despite the share growth registered in the first half of 2022.OEMs continued their investment in e-mobility throughout COVID-19 outbreak and more recently are facing the challenges induced by the Russia-Ukraine war and by the supply chains tensions heavily impacting their operations.To cope with these challenges, OEMs and the whole automotive downstream value chain need to get OEMs need to re define their market approach to maximize the return on investments.What’s new in this editionThis edition of the study saw the introduction of the eReadiness Index, in which PwC Strategy& provides an assessment of the level of maturity of the EV markets of the countries in scope through four main dimensions: government incentives, infrastructure, supply and demand.The number of countries in scope was extended to include the United Kingdom as part of the assessment survey, which now includes 7 countries: France, Germany, Italy, Norway, Spain, Switzerland and, from this year, the United Kingdom.This year, the study introduced a deep-dive on private charging solutions (wall-box) as well as assessment of the importance of the car’s residual value for customers.Request the Survey Report

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Top 200 Lodi | La classifica

Al forte recupero dell’economia lodigiana nel 2021, che ha registrato una crescita di fatturato di +2,4 miliardi dopo l’anno nero dell’esplosione della pandemia, è seguita una fase di rallentamento nel 2022.Il quadro economico è infatti evoluto rapidamente e i segnali di una flessione del ciclo economico a livello mondiale hanno condizionato in negativo le attività.Per restare competitive sul mercato sarà necessario che le imprese del territorio puntino sullo sviluppo di strategie di crescita sostenibile incentrate su ricerca e innovazione e sulla valorizzazione delle idee, delle competenze e delle persone.Scopri la classifica delle prime 500 aziende della provincia cliccando qui

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Top 500+ Monza Brianza | La classifica

Dopo un 2022 positivo e di ritorno sopra ai livelli antecedenti la pandemia, le previsioni per l’economia dei territori di Monza e Brianza 2023 sono in peggioramento.Le criticità di approvvigionamento, il costo di materiali e componentistica e i prezzi dell’energia, da una parte, e la necessità di reperire le figure professionali ricercate, dall’altra, contribuiscono infatti a creare una congiuntura che frena lo sviluppo delle imprese e del territorio.In un quadro sempre più incerto, per garantire una crescita delle aziende e un aumento della loro competitività nel mercato, servirà quindi che le stesse puntino sullo sviluppo di strategie incentrate su innovazione, ricerca e sviluppo, ambiti in cui l’area di Monza e Brianza emerge in quanto seconda provincia in Lombardia per investimento delle imprese in programmi di R&S.Scopri la classifica delle prime 500 aziende della provincia cliccando qui

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Top 500 Udine | La classifica

Nel 2021 le prime 500 aziende del Friuli-Venezia Giulia hanno realizzato ricavi aggregati consolidati pari a 52 miliardi, registrando un aumento del 38,8% rispetto al 2020, soprattutto grazie alle operazioni di finanza straordinaria.Nell’attuale contesto di incertezza geopolitica ed economica servirà sempre più che le imprese del territorio puntino su tali operazioni, che permettono loro di accelerare la loro crescita dimensionale e favorire così sia l'ingresso in nuove aree di business che una trasformazione interna all’azienda stessa.Scopri la classifica delle prime 500 aziende della provincia cliccando qui

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Top 500 Trieste | La classifica

Se per il 2022 Confindustria Fvg stima un aumento del Pil regionale del 2,7%, anche grazie agli incentivi per la riqualificazione del patrimonio edilizio e alle risorse del PNRR, si prevede che nel 2023 tale crescita subisca una decelerazione.Il forte legame con i mercati internazionali che aveva infatti permesso all’area triestina di essere tra le prime regioni a riprendersi durante la crisi pandemica, è oggi minato dall’attuale congiuntura economica che il mondo intero sta vivendo.Per restare competitive sul mercato globale le imprese del territorio friulano dovranno quindi puntare su strategie che mirano alla crescita sostenibile e alla valorizzazione delle persone e delle loro competenze.Scopri la classifica delle prime 500 aziende della provincia cliccando qui

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Top 500 Pordenone | La classifica

Se il 2021 è stato per le imprese friulane un anno di ripresa, nel 2022 le stesse hanno dovuto operare in un mercato fortemente instabile, caratterizzato da crisi energetica, scarsità di risorse e un aumento dell’inflazione.Le aziende mirano ora a un 2023 in crescita: per aumentare la propria competitività sul mercato le stesse dovranno puntare su strategie che mirano a uno sviluppo sostenibile, abilitando così la creazione di valore, sia economico che sociale, per le persone, le aziende e il territorio. Scopri la classifica delle prime 500 aziende della provincia cliccando qui

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Top 500 Belluno | La Classifica

Se nel 2021 i fondamentali solidi delle prime 100 imprese di Belluno e provincia hanno permesso loro di reggere l’urto della fase pandemica, la crisi energetica e il successivo innalzamento dei prezzi che hanno caratterizzato il 2022 hanno portato a un forte rallentamento dell’economia e a un aumento dell’inflazione.Per garantire la competitività aziendale nel 2023, le imprese dovranno da un lato ripensare la supply chain e facilitare così il reperimento delle risorse e, dall’altro, puntare sulla valorizzazione delle idee, delle persone e delle loro competenze. Scopri le prime 500 aziende della provincia cliccando qui

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Top 500 Venezia | La classifica

Il 2021 è stato per le aziende del Veneto e del nord est un anno di grande rilancio, ma nel 2022 l’instabilità del mercato e l’aumento dei costi ha portato a un rallentamento dell’economia.Le aziende mirano ora a un 2023 in ripresa, nonostante l’aumento dell’inflazione e la diminuzione della domanda: per accrescere la competitività sul mercato servirà garantire uno sviluppo sostenibile, che permei tutto il processo aziendale e che parta da un’introduzione consapevole di nuove tecnologie, in cui alla novità tecnologica corrisponda un’adeguata formazione del personale.Scopri la classifica delle aziende cliccando qui

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Top 500 Padova | La classifica

Se il 2021 è stato per le imprese padovane e nordestine un anno di grande rilancio, nel 2022 le stesse si sono trovate a dover fare i conti con un mercato fortemente instabile, caratterizzato da crisi energetica, una scarsità di risorse e un conseguente incremento dei prezzi. Le aziende mirano ora a un 2023 in ripresa: per accrescere la competitività sul mercato servirà garantire uno sviluppo sostenibile, partendo da un’introduzione consapevole di nuove tecnologie, in cui alla novità tecnologica corrisponde un’adeguata formazione del personale.Per leggere la classifica delle prime 500 aziende della provincia clicca qui

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