
Italia 2022: Persone, Lavoro, Impresa
"Italia 2022: Persone, Lavoro, Impresa" è la piattaforma di dialogo promossa da PwC Italia, in collaborazione con il gruppo editoriale GEDI, per condividere idee, sviluppare proposte e progettare azioni coinvolgendo i massimi esponenti del mondo delle istituzioni, della finanza e dell’impresa, ascoltando e facendo tesoro, di volta in volta, delle testimonianze di imprenditori che hanno saputo, creando valore, scrivere la storia economica ed industriale del nostro Paese."L’iniziativa prevede una serie di confronti che nascono dalla consapevolezza che oggi è il tempo delle azioni indispensabili, della comprensione di cosa è cambiato dopo due anni di emergenza legata alla pandemia e, soprattutto considerando l’incerto scenario geopolitico internazionale.L’obiettivo degli 8 incontri è quello di mettere a disposizione le competenze e i professionisti di PwC per offrire un contributo fattivo nella progettazione del futuro e nell’interesse delle nuove generazioni.Dialoghi all’insegna della concretezza che, in questo particolare periodo storico, possono rappresentare una guida affidabile per le persone, per il futuro del lavoro, e per affiancare le imprese in questa fase storica, anche guardando alle opportunità previste dal PNRR.Per ulteriori dettagli e approfondimenti clicca qui.

Top 500 Le eccellenze italiane e le nuove prospettive economiche del nostro Paese
Il COVID-19 e la conseguente sospensione delle attività economiche e sociali hanno avuto ripercussioni profonde sull’economia del nostro Paese. Le aziende, già messe a dura prova, continueranno anche nei prossimi mesi ad affrontare significative sfide economiche e finanziarie.Il momento di ripartenza è particolarmente complesso ed articolato: tra le incognite ci sono la cosiddetta “Shortage economy” e la gestione degli approvvigionamenti, la crescita del prezzo dell’energia e delle materie prime, la mancanza di capitale umano.In questo contesto il PNRR costituisce sicuramente un importante aiuto per il futuro dell’economia: non solo per i benefici che le aziende italiane potranno trarre in termini di transizione digitale ed ecologica, ma anche per la reindustrializzazione di alcune aree del nostro Paese.Durante la nuova edizione del progetto Top 500, PwC vuole essere al fianco degli imprenditori per facilitare la comprensione del contesto attuale, aiutando le imprese ad attingere alle imponenti risorse messe a disposizione dall’Europa in base alle peculiarità dei diversi territori.Per scoprire tutte le tappe clicca qui.

Le società benefit: un nuovo paradigma imprenditoriale - Concetti chiave, aspetti evolutivi e il punto di vista delle imprese
Sono ormai alcuni anni che la sostenibilità è entrata a pieno diritto nel vocabolario delle imprese, delle istituzioni e dei cittadini e sta crescendo nella società la consapevolezza di dover cambiare profondamente i modelli di business e riformare il sistema economico, conciliando la generazione di valore economico con la creazione di valore sociale, nel rispetto dell’ambiente e delle generazioni future. La situazione emergenziale da Covid-19, inoltre, ha riportato al centro dell’attenzione il benessere e la salute come bisogni fondamentali per l’individuo, accelerando una riflessione più ampia sul ruolo dell’impresa, che vada oltre la sola logica del profitto.Per le imprese diventa, quindi, sempre più importante comprendere che una strategia di medio/lungo termine solida e di successo debba integrare la sostenibilità in modo olistico e non come aspetto accessorio. È in questo contesto che si inserisce come nuovo paradigma di business il movimento delle società benefit, che vede l’Italia come prima nazione europea ad aver introdotto nel proprio ordinamento la forma giuridica di una società che, nell’esercizio dell’attività economica integri strutturalmente finalità di beneficio comune all’interno della propria missione, operando in modo responsabile. Nonostante la diffusione delle società benefit stia crescendo in termini di interesse e numerosità di imprese coinvolte, restano, ad oggi, ancora ampi margini per fare chiarezza e approfondire senso, motivazioni e vantaggi legati a questa forma giuridica, sulla quale tra gli imprenditori e nella comunità economica si registra spesso scarsa conoscenza (nonché in alcuni casi un certo scetticismo).Anche la definizione stessa della norma presenta ambiti di discussione aperti ed elementi di complessità di applicazione, ad esempio rispetto agli impatti sulla governance e sul reporting, oltre ad un carente coordinamento a livello internazionale rispetto al riconoscimento e definizioni comuni. Questo documento vuole essere, quindi, uno strumento a disposizione di un’ampia platea di interessati per approfondire la comprensione sul tema, illustrando e indagando le principali caratteristiche delle società benefit, il contesto in cui esse si inseriscono e i principali aspetti di compliance, fino ad arrivare a individuare i possibili benefici per le imprese, punti di attenzione ad oggi ancora aperti e possibili scenari futuri.Per integrare nel presente documento una vista “diretta”, di chi già oggi è società benefit, abbiamo dialogato con sei imprenditori che hanno adottato la forma giuridica della società benefit. L’obiettivo non è quello di avere una rappresentazione esaustiva del panorama, quanto piuttosto un’analisi qualitativa della prospettiva di coloro che hanno intrapreso tale scelta, mettendo a confronto prospettive tra loro anche significativamente diverse per dimensione, settore di riferimento e stadio di vita dell’impresa. Da questi dialoghi, sono emersi alcuni tratti comuni, che illustreremo nelle prossime pagine, rispetto al senso di essere una società benefit. Per approndimenti sull'articolo cliccare qui.

Consumer Markets M&A Trends 2021 & hotspots 2022
L’attività di M&A a livello mondiale nel settore consumer è cresciuta del 57% in termini di valore, principalmente per un aumento nel numero di operazioni di grandi dimensioni (con deal value > $1bn) da 82 a 146. I fondi di Private Equity sono stati particolarmente attivi, con un aumento sia a volumi (dal 24% al 35% sul totale operazioni) che a valore (dal 35% al 47%). A livello italiano, la crescita del consumer markets è stata del 16%, sia a volumi che a valore, con oltre 340 operazioni annunciate per un controvalore di $8.4bn (calcolato sulle 53 operazioni con deal value pubblico).I trend che guideranno le operazioni nel settore Consumer Markets nel 2022 saranno per gli investitori strategici le dismissioni di attività non core e gli investimenti in nicchie di prodotto / mercato strategiche a complemento dell’offerta. A livello cross-settoriale, vediamo interesse da parte delle aziende del Consumer Markets ad investimenti nella tecnologia (data analytics, pagamenti, commercio elettronico) e ad operazioni di integrazione a monte e a valle per mettere in sicurezza supply e distribution chain. Gli investitori finanziari cercheranno di costruire storie di successo nelle aggregazioni di settori ancora molto frammentati tramite operazioni di piattaforma (B2B cosmetica, nutraceutica, supply chain fashion).Per ulteriori approfondimenti clicca qui.