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Asset manager: uno su sei è destinato ad estinguersi

Entro il 2027 un gestore patrimoniale su sei non sopravvivrà. Questo è il grido di allarme che lancia il nuovo Global Asset and Wealth Management Survey di PwC.

Il rapporto, facendo riferimento alle ultime proiezioni del settore e a un sondaggio condotto da PwC su 250 gestori patrimoniali e 250 investitori istituzionali, traccia il quadro di un settore, quello dell’asset management, alle prese con una serie di sfide: la trasformazione digitale, il cambiamento delle aspettative degli investitori e il consolidamento.

In particolare il 73% degli asset manager andranno sempre più verso un consolidamento. E’ vero che se ne parla da tempo, ma nei prossimi anni il passo subirà un’accelerata, al fine di ottenere l'accesso a nuovi segmenti, costruire quote di mercato e mitigare i rischi. Le aziende, inoltre, hanno espresso di voler rivolgersi maggiormente alla tecnologia per trasformarsi: oltre il 90% degli asset manager sta già utilizzando strumenti tecnologici dirompenti (tra cui big data, AI e blockchain) per migliorare le performance degli investimenti.

Una conseguenza diretta di queste pressioni, e della spinta a fornire servizi su scala in presenza di pressioni sui costi e sulla concorrenza, è che entro il 2027 PwC prevede che i primi dieci maggiori gestori patrimoniali controlleranno circa la metà di tutti gli asset dei fondi comuni a livello globale, rispetto al 42,5% del 2020.

Nulla di cui stupirsi per chi ha analizzato il mercato negli ultimi anni. Il 2022 è stato un anno difficile per i gestori patrimoniali: il patrimonio globale in gestione (AUM) è sceso a 115,1 trilioni di dollari, quasi il 10% in meno rispetto al massimo del 2021 (127,5 trilioni di dollari). Si è trattato del calo maggiore in un decennio. L'indagine rileva inoltre che l'inflazione, la volatilità dei mercati e i movimenti dei tassi di interesse sono di gran lunga le maggiori preoccupazioni per gli investitori e i gestori patrimoniali nei prossimi 12-24 mesi. Tuttavia, si prevede una ripresa dei patrimoni entro il 2027, che dovrebbero raggiungere i 147,3 trilioni di dollari (con un tasso di crescita annuale composto -CAGR- del 5%).

"Le sfide stanno investendo il settore della gestione patrimoniale e degli asset in un contesto di sconvolgimenti sociali, economici e geopolitici. La scelta è semplice: adattarsi al nuovo contesto o fallire. Le aziende che sfruttano efficacemente la tecnologia, come l'intelligenza artificiale generativa e i robo-advisor, che costruiscono un'entrata significativa nei confronti dei clienti nuovi ed esistenti, che diversificano il loro reclutamento e che offrono esperienze eccezionali ai clienti, saranno ben posizionate non solo per sopravvivere, ma anche per prosperare" ha sottolineato Olwyn Alexander, global asset & wealth management leader, PwC Ireland.

Altri risultati e temi chiave che il rapporto evidenzia riguardano il fatto che PwC prevede che gli asset gestiti dai robo-advisor raggiungeranno i 5,9 trilioni di dollari entro il 2027, più del doppio rispetto ai 2,5 trilioni di dollari del 2022. Anche l'indicizzazione individualizzata sta guadagnando popolarità, in particolare tra gli investitori che cercano di ottimizzare i vantaggi fiscali, oltre a quelli interessati all'ESG, all'investimento in fattori e alla costruzione algoritmica del portafoglio.

Quasi il 40% degli investitori istituzionali prevede di investire in prodotti di indicizzazione personalizzati nei prossimi 12-24 mesi, mentre quasi la metà dei gestori patrimoniali prevede di aggiungere soluzioni di indicizzazione personalizzata alla propria offerta.

Entro il 2027, PwC prevede che gli AUM indicizzati diretti saranno più che triplicati, raggiungendo 1,47 trilioni di dollari, circa l'1% degli AUM totali, mentre gli ETF attivi dovrebbero passare da 4,6 miliardi di dollari a 1,1 trilioni, rappresentando il 7,5% del mercato globale degli ETF entro il 2027.

Altro tema è quello dei private market. Il rapporto dimostra che i ricavi globali dell'AWM torneranno a crescere fino a raggiungere i 622,1 miliardi di dollari entro il 2027, superando i massimi storici di 599,4 miliardi di dollari generati nel 2021. E parte di questo slancio sarà guidato da ricavi dei mercati privati, che rappresenteranno circa la metà dei ricavi AWM globali entro il 2027, rispetto al 37,6% del 2020. I mercati privati, che nel 2022 rappresentavano il 10,6% degli AUM, nel 2027 rappresenteranno il 49,7% dei ricavi globali. Nel frattempo, i passivi sono destinati a guidare solo il 6,4% dei ricavi globali entro il 2027, nonostante rappresentino il 26,4% degli AUM globali nel 2022.


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