Regolarizzazione delle violazioni connesse alla mancata presentazione della dichiarazione IVA in presenza di operazioni soggette ad IVA
Nuove linee guida per violazioni e ravvedimento fiscale
Nella Risposta ad interpello n. 450 del 20 ottobre 2023, l'Agenzia delle Entrate ha delineato le procedure per la regolarizzazione delle violazioni legate alla mancata o tardiva registrazione ai fini dell'IVA in Italia. Questi chiarimenti sono stati resi necessari perché l'omessa dichiarazione annuale IVA non può essere regolarizzata. Queste regole si applicano a chiunque non abbia presentato la dichiarazione annuale IVA in presenza di operazioni attive non correttamente fatturate e debito d'imposta.
Nel caso specifico di una società non residente in Italia, identificata tardivamente ai fini IVA tramite un rappresentante fiscale, l'Agenzia delle Entrate ha indicato le seguenti procedure per la regolarizzazione senza applicare il cumulo giuridico:
- Emissione Fatture: Il contribuente deve emettere le fatture oggetto di ravvedimento ("ora per allora").
- Registrazione e Comunicazione: Queste fatture devono essere registrate nei libri IVA e comunicate nelle liquidazioni periodiche (LiPe), a meno che la regolarizzazione avvenga direttamente tramite la dichiarazione annuale IVA o successivamente alla sua presentazione.
- Dichiarazione Annuale IVA: La dichiarazione annuale IVA deve essere presentata, anche se in ritardo (considerata formalmente omessa se presentata dopo il novantesimo giorno dalla scadenza).
- Pagamenti: L'IVA dovuta e gli interessi correlati devono essere versati.
- Sanzioni: Vengono applicate diverse sanzioni, tra cui quella per omessa fatturazione e registrazione di operazioni imponibili, sanzioni per omesse LiPe, sanzioni per omessa tenuta dei registri IVA, e sanzioni per l'omessa o inesatta comunicazione di inizio o variazione attività. Queste sanzioni variano a seconda delle disposizioni del D.lgs. 472/1997.
- Accertamento dell'Agenzia delle Entrate: Se il pagamento dell'IVA non è effettuato entro 90 giorni dalla scadenza della dichiarazione annuale, possono essere applicate sanzioni per omessa dichiarazione IVA dal 120% al 240% dell'imposta dovuta, con un minimo di 250 euro.
- Cumulo Giuridico: Nel caso di accertamento, l'Agenzia delle Entrate tiene conto delle somme versate spontaneamente e può applicare il cumulo giuridico. Se vi è una manifesta sproporzione tra l'IVA non dichiarata e la sanzione applicabile, questa può essere ridotta alla metà del minimo previsto.
L'Agenzia delle Entrate non ha affrontato la possibile correlazione tra questa procedura di ravvedimento e le cause di non punibilità del reato previste dall'articolo 5 del D.lgs. 74/2000, poiché la questione non è stata sollevata dalla società interessata.
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