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Lo Sport come Difesa Immunitaria Sociale, lo studio di PwC

In italia l’investimento pubblico nello sport è ancora limitato, rappresentando solo lo 0,46% della spesa pubblica.

Il fenomeno dell'inverno demografico, caratterizzato dalla diminuzione della natalità e dall'invecchiamento della popolazione, sta avvenendo a livello globale, incluso in Italia. Questa tendenza ha significative implicazioni sull'equilibrio generazionale e sulla sostenibilità economica a lungo termine, con impatti evidenti sui costi sanitari e pensionistici. Il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, ha sottolineato che lo sport può svolgere un ruolo cruciale nel contrastare gli effetti sociali ed economici di questo fenomeno.

Abodi ha definito lo sport come una "difesa immunitaria sociale", evidenziando il suo ruolo nel migliorare il benessere individuale e collettivo. Ha spiegato che l'attività sportiva contribuisce positivamente allo stato di salute fisica e mentale, agendo come uno strumento per ridurre i rischi legati alle patologie, spesso legate allo stile di vita. Pur riconoscendo che lo sport da solo non risolverà il problema della denatalità, Abodi ha insistito sul fatto che contribuisce in modo significativo al benessere, un presupposto essenziale per progettare positivamente il futuro.

Il report di PwC del 2020 ha evidenziato che in Italia l'investimento pubblico nello sport era ancora limitato, rappresentando solo lo 0,46% della spesa pubblica, con una media pro-capite di 74 euro, inferiore alla media europea di 120 euro. Abodi ha rilevato debolezze nelle infrastrutture, inclusa la mancanza di palestre nelle scuole e l'inefficienza energetica degli impianti sportivi, sottolineando la necessità di una strategia e di un modello coerente.

Il ministro ha annunciato sforzi per migliorare la situazione, collaborando con il ministro Fitto per ottenere più finanziamenti nello sport attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e il Fondo Sviluppo e Coesione 2021-2027.

Il benessere riguarda diversi ambiti, può essere fisico, mentale, emotivo, sociale, valoriale, finanziario. Su tutti questi piani, «si possono aprire dimensioni di mercato. Il privato e l’innovazione possono essere un acceleratore, la tecnologia un fattore abilitante», ha spiegato nel corso del talk Alessandro Grandinetti, markets leader di PwC Italia. Per comprendere in che modo le aziende possano contribuire allo sviluppo del settore sportivo, è necessario pensarlo come un ecosistema strutturato, dove ciascuno mette a disposizione le proprie competenze: «Ad esempio, la silver economy, i servizi di mobilità, la ristrutturazione e l'adeguamento delle infrastrutture. Componiamo un ecosistema nel quale possono entrare dinamiche di innovazione, di welfare e wellbeing».


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