25a Annual PwC Global CEO Survey
PwC Global CEO Survey: forte ottimismo dei CEO italiani, l’89% prevede un’economia in crescita nel 2022.
Andrea Toselli, Presidente e Amministratore Delegato di PwC Italia: "Fondamentale la fiducia nel futuro, che oggi si esprime nell’ottimismo sulla crescita dei ricavi e nella capacità di migliorare le proprie performance rispetto agli obiettivi net zero".
Nonostante i numerosi venti contrari, dovuti soprattutto alla pandemia Covid tuttora in corso, i ceo a livello globale non sono mai stati così ottimisti negli ultimi dieci anni rispetto alle prospettive di una ripresa economica per l’anno a venire. Il trend vale anche per l'Italia: l’89% degli amministratori delegati (il 77% a livello globale) prevede un miglioramento, mentre solo il 10% (15% worldwide) si attende condizioni peggiori. Per quanto riguarda il Bel Paese, si stima una crescita nel 2022 del 19% rispetto ad un anno fa, quando era pari al 70%, mentre a livello globale aumenta di solo un punto arrivando al 77%. È quanto emerge dalla 25° Annual global ceo survey di PwC, che ha intervistato 4.446 chief executive officer in 89 paesi, di cui 123 nella nazione italiana, tra ottobre e novembre del 2021.
Il Customer Trust Index mostra una correlazione tra la fiducia dei clienti, quella dei CEO e l’impegno per il “net zero”
La fiducia non è mai stata così importante per il successo di un’azienda, ma averla e conservarla non è mai stato così difficile. Per la prima volta, il sondaggio di PwC ha creato un “Customer Trust Index” basato sulle risposte dei CEO a una serie di domande rispetto al comportamento dei loro clienti. Il sondaggio mostra una forte correlazione tra la fiducia e la sicurezza, in quanto i CEO delle aziende situate ai primi posti nel nostro indice sulla fiducia dei clienti sono anche quelli più sicuri rispetto alle prospettive di crescita nell’anno a venire. A livello globale, il 71% dei CEO delle aziende ai primi posti dell’indice è molto o estremamente sicuro sulle prospettive di crescita dei ricavi della propria azienda nei prossimi 12 mesi.
Si riscontra una correlazione anche tra la fiducia e gli impegni verso il “net zero”: a livello globale è molto più probabile che i CEO delle aziende che figurano ai primi posti dell’indice sulla fiducia dei clienti siano a capo di organizzazioni che si sono impegnate in tal senso (il 29%), rispetto a quelle che si trovano in fondo alla lista (il 16%). I CEO delle aziende “a elevato livello di fiducia” sono altresì più propensi a guidare organizzazioni che hanno correlato al compenso risultati diversi da quelli finanziari. Rispettivamente, circa la metà, il 51% e il 46%, dei CEO a capo di organizzazioni in cima alla lista in termini di fiducia, hanno assunto un impegno a livello di metriche di soddisfazione del cliente e interazione con i dipendenti collegate ai bonus personali o agli incentive plan.
I timori dei CEO a livello globale: rischi informatici, sanitari e volatilità macroeconomica
Se l’ottimismo dei CEO vola alto per la maggioranza, riscontriamo anche la piena consapevolezza delle potenziali minacce che potrebbero avere un impatto sulle aziende nei prossimi 12 mesi. I rischi informatici e sanitari rappresentano ancora le principali minacce sia per i CEO italiani che per quelli globali, identificate rispettivamente dal 41% (49% a livello globale) e dal 36% (48% a livello globale) dei CEO. Segue a ruota la volatilità macroeconomica, con il 34% dei CEO (49% a livello globale) che si dichiara molto o estremamente preoccupato per l’impatto potenziale che le oscillazioni del PIL, l’inflazione e le questioni riguardanti il mercato del lavoro potranno avere sull’anno in appena iniziato.
Comprensibilmente, una percentuale elevata di CEO del settore dell’ospitalità e del tempo libero (il 75%) teme i rischi sanitari per l’economia, mentre il 49% dei CEO delle società in ambito energetico, delle utility e delle risorse considera il cambiamento climatico la principale minaccia per il 2022 (15 punti in più rispetto alla percentuale totale globale).
La percezione nei confronti delle minacce varia a livello geografico: più della metà (il 58%) dei CEO della regione Asia-Pacifico è molto o estremamente preoccupato circa i rischi sanitari nel prossimo anno (fa eccezione la Cina, in cui solo il 42% dei CEO è molto preoccupato in merito). In confronto, solo il 37% dei CEO dell’Europa occidentale e il 44% del Nord America nutrono timori analoghi rispetto ai rischi sanitari. Viceversa, solo il 44% dei CEO della regione Asia-Pacifico è altamente preoccupato per i rischi informatici (l’Australia, al 71%, è l’eccezione degna di nota), mentre i CEO del Nord America mostrano un elevato livello di preoccupazione (56%; il 61% negli USA), al pari dell’Europa occidentale (50%; il 41% in Italia).
Alessandro Grandinetti, Clients & Market Leader di PwC Italia: "Non distogliere l’attenzione da queste tematiche che andranno a definire la tipologia di mondo in cui viviamo"
Alessandro Grandinetti, Clients & Market Leader di PwC Italia, afferma: “Oltre alle minacce sanitarie e informatiche, non si possono sottovalutare quelle, non meno importanti, derivanti dal cambiamento climatico e dalla disuguaglianza sociale. E’ fondamentale non distogliere l’attenzione da queste tematiche a più lungo termine, in quanto andranno a definire la tipologia di mondo in cui viviamo e che trasmetteremo alla prossima generazione. In particolare, una risposta efficace ad un tema quale la riduzione delle emissioni, che può e deve essere gestito a livello globale, richiede due condizioni tra loro inscindibili: da un lato la messa a fattor comune di risorse, tanto economiche quanto in termini di competenze specialistiche del capitale umano (meglio se eterogenee), e dall’altro la convergenza di visione rispetto al cambiamento. Tali condizioni possono essere soddisfatte tramite la collaborazione, industriale e culturale, tra imprese ed ecosistema, perché queste diventino acceleratore e volano del cambiamento”.
Nicola Anzivino, EMEA Deals Clients & Market Leader di PwC: “I nostri CEOs stanno guardando in modo significativo ad operazioni di crescita: gli USA sono l’area preferita"
Volgendo lo sguardo al di là del proprio confine nazionale per far crescere i ricavi nel prossimo anno, i CEO italiani ritengono che gli USA offrano il potenziale maggiore: per i prossimi 12 mesi, il 40% (41% a livello globale) li posiziona tra i principali paesi per le prospettive di crescita della propria azienda, in aumento rispetto al 39% (35% a livello globale) del 2021. Con il 36% la Germania è al secondo posto (+8 punti rispetto all’anno scorso; a livello globale la seconda destinazione è la Cina indicata dal 26% dei CEO), seguita dalla Francia (26%, +12 punti rispetto a un anno fa). Per i CEO degli USA, il Regno Unito è al primo posto per far crescere i ricavi nei prossimi 12 mesi: il 37% lo inserisce tra i mercati principali, più della Cina (26%); mentre per i CEO cinesi gli USA (29%) sono tra i primi paesi, subito seguiti da Australia (24%), Germania (23%) e Giappone (23%).
Il sondaggio mostra che servono maggiori progressi per raggiungere gli obiettivi globali sul clima, poiché meno di un terzo dei CEO afferma che la propria azienda si è impegnata per ridurre le emissioni: solo il 28% (22% a livello globale) degli intervistati dichiara un impegno “net zero”, mentre il 36% (29% a livello globale) dichiara che la propria azienda sta lavorando per impegnarsi sul punto. Una percentuale analoga, il 31% (26% a livello globale), si è impegnata verso l’impatto zero del carbonio e un altro 28% (30% a livello globale) sta lavorando in tal senso.
Il 29% dei CEO italiani (34% a livello globale) ha individuato nel cambiamento climatico una preoccupazione fondamentale per l’anno a venire, riflettendo la convinzione che questa non avrà un impatto sulla crescita dei ricavi sul breve termine. Sul lungo termine, tuttavia, garantire che l’impegno verso il “net zero” sia al centro delle strategie aziendali sarà essenziale non solo per mitigare i rischi del cambiamento climatico (il 66% dei CEO considera il punto “molto” o “estremamente influente”, 63% a livello globale) ma anche per andare incontro alle aspettative di clienti (69%, 61% a livello globale), investitori (47%, 51% a livello globale) e dipendenti (41%, 44% a livello globale).
Gli impegni “net zero” tendono a essere principalmente associati a società più grandi e con un impiego maggiore di carbonio. A livello globale, tra i CEO le cui aziende si sono impegnate verso il “net zero”, quelle in ambito elettricità e utility (40% delle aziende) sono al primo posto, seguite da quelle in ambito energia (39%), circa 15 punti in più rispetto ai settori successivi: telecomunicazioni e bancario e mercati dei capitali, entrambi al 24%. Circa due terzi (65%) dei CEO, le cui aziende registrano ricavi di minimo 25 miliardi di dollari, si sono impegnati per il “net zero”, rispetto al 10% di quelle con meno di 100 milioni di dollari di ricavi.
Oltre il 60% dei CEO italiani (oltre il 70% a livello global) dichiara che la propria azienda non ha ancora attivato politiche di sostenibilità quali impegni di “net zero” o di “carbon neutral”.
Non stupisce quindi, che il 71% dei CEO (vs 57% a livello globale) pensi che la propria azienda non produca una quantità significativa di emissioni di gas serra (GHG); il 26% (24% a livello globale) dei CEO non sono certi che la propria azienda possa rispettare l’impegno preso, sempre il 26% sostiene che le loro industrie non sarebbero in grado di affrontare l’impegno dal punto di vista economico.
A livello globale, la Survey di PwC ha rilevato che più l’impegno verso la decarbonizzazione è significativo per un’azienda, maggiori saranno le probabilità che gli obiettivi delle emissioni siano parte della strategia aziendale e siano collegate ai compensi dei CEO. Delle società in cui i CEO affermano di avere degli obiettivi “net zero” allineati con la scienza, il 70% include i target delle emissioni nella strategia aziendale (rispetto al 44% delle aziende con obiettivi non allineati con la scienza e al 9% di quelle senza alcun impegno “net zero” o “carbon neutral”), mentre un terzo di quelle con, o che stanno avanzando verso, un impegno “net zero” allineato con la scienza collegano le emissioni ai compensi dei CEO, rispetto a solo l’1% delle aziende senza alcun impegno “net zero” o “carbon neutral”.
Toselli, Presidente e Amministratore Delegato di PwC Italia, conclude: “Nei 25 anni della Global CEO Survey, abbiamo visto i CEO italiani affrontare molte sfide. Oggi, i nuovi scenari prodotti dalla pandemia globale e dal cambiamento climatico stanno mettendo le imprese alla prova in modo inedito. Un elemento fondamentale è, però la fiducia nel futuro, che oggi si esprime nell’ottimismo sulla crescita dei ricavi e nella capacità di migliorare le proprie performance rispetto agli obiettivi “net zero”, presupposto per il raggiungimento di risultati solidi e a lungo termine”.
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Eventi in evidenza

Torino e l'impresa: le radici raccontano il futuro
In un contesto in cui la crescita imprenditoriale richiede sempre più metodo, apertura e visione, Torino ospita un momento di confronto dedicato alle PMI e al loro sviluppo.Il prossimo 18 giugno 2025 si terrà il convegno “Torino e l’impresa: le radici raccontano il futuro”, promosso da YOURgroup con il patrocinio dell’Unione Industriali di Torino. L’obiettivo è mettere a confronto imprenditori ed attori chiave dell’ecosistema economico, condividendo esperienze concrete su come leadership, piano industriale e managerializzazione possano favorire la crescita.Interviene Giorgio Falcione, Partner PwC Italia nel panel: Leadership imprenditoriale, strategia e piano industriale.Per iscriversi e ricevere informazioni: communityrelations@yourgroup.it

Sud Innovation Champions - Abruzzo e Molise
Mercoledì 25 giugno alle ore 10 si terrà presso il Palazzo dell'Emiciclo dell’Aquila la seconda tappa del programma Sud Innovation Champions 2025. L’iniziativa, promossa da Sud Innovation Summit in collaborazione con PwC Italia e Factory Accademia e con il supporto di Innovazione Centrale, nasce con l'obiettivo di valorizzare le eccellenze innovative del Mezzogiorno. Dopo il successo della prima edizione, il Sud Innovation Champions torna con un roadshow di 7 tappe nelle regioni del Sud Italia per promuovere i progetti ad alto potenziale che stanno trasformando il territorio. La tappa dedicata alle realtà dell’Abruzzo e del Molise si inserisce nell’ambito di Innovazione Centrale, l’iniziativa di due giorni promossa da CTE - Casa delle Tecnologie Emergenti dell’Aquila. L’evento sarà l’occasione per: Assistere alle presentazioni delle startup e dei progetti più promettenti delle regioni Abruzzo e Molise, selezionati per il loro impatto e livello di innovazione; Incontrare investitori, imprenditori, esperti del settore e altri attori chiave dell’ecosistema innovativo; Scoprire in anteprima le idee che concorreranno al titolo di miglior progetto innovativo del Sud Italia, in vista del gran finale al Sud Innovation Summit di Messina (16-17 ottobre 2025). Per maggiori dettagli sul programma dell’incontro cliccare qui. La partecipazione è libera, previa registrazione. Per iscriversi cliccare qui

Sud Innovation Champions - Puglia
Giovedì 26 giugno alle ore 14 si terrà presso BINP - Politecnico di Bari alla terza tappa del programma Sud Innovation Champions 2025. L’iniziativa, promossa da Sud Innovation Summit in collaborazione con PwC Italia e Factory Accademia, nasce con l'obiettivo di valorizzare le eccellenze innovative del Mezzogiorno. Dopo il successo della prima edizione, il Sud Innovation Champions torna con un roadshow di 7 tappe nelle regioni del Sud Italia per promuovere i progetti ad alto potenziale che stanno trasformando il territorio. L’evento sarà l’occasione per: Assistere alle presentazioni delle startup e dei progetti più promettenti della regione, selezionati per il loro impatto e livello di innovazione; Incontrare investitori, imprenditori, esperti del settore e altri attori chiave dell’ecosistema innovativo; Scoprire in anteprima le idee che concorreranno al titolo di miglior progetto innovativo del Sud Italia, in vista del gran finale al Sud Innovation Summit di Messina (16-17 ottobre 2025). Interverranno i principali attori istituzionali del territorio e personalità del mondo imprenditoriale e dell’innovazione, tra cui: Annacarla Loperfido, Chief People & Organization Officer Master Italy Mariarita Costanza, Direttore Tecnico Macnil Diego Antonacci, CEO SprintX Antonio Messeni Petruzzelli, Presidente BINP e Professore Ordinario di Gestione dell'Innovazione Politecnico di BariVanessa Coppola, Head of Innovation & Corporate Venturing The Qube Incubatore Certificato Per maggiori dettagli sul programma dell’incontro cliccare qui. La partecipazione è libera, previa registrazione. Per iscriversi cliccare qui.

Customer Service First - II Edizione
Siamo lieti di invitarti alla seconda edizione dell’evento: "Customer Service First" che si terrà mercoledì 2 luglio alle ore 14:00, presso la sede PwC di Roma, Largo Angelo Fochetti 28.In un contesto di innovazione e sviluppo tecnologico, il Customer Service non è più solo una funzione di supporto, ma un vero e proprio asset strategico. Le aziende devono affrontare nuove sfide per soddisfare le crescenti aspettative dei clienti e offrire un servizio all’avanguardia, sfruttando tecnologie emergenti, dati e talenti.L'iniziativa sarà dunque non solo un’occasione di approfondimento, ma un vero laboratorio di idee, in cui esperti del settore e professionisti potranno confrontarsi per "costruire" insieme il futuro del Customer Service.Per agevolare questo confronto abbiamo anche coinvolto il Club CMMC, che condividerà la sua esperienza nel settore del Customer Management.Partecipando, avrai l’opportunità di:Esplorare i trend di mercato, le best practice e le iniziative adottate dalle aziende più innovativeConfrontarti con altri professionisti provenienti da diversi settori su tematiche chiave e sfide emergentiCreare connessioni e ampliare il tuo network, interagendo con esperti e leader del settore in un ambiente stimolante e collaborativoL'evento si concluderà intorno alle ore 18:00 e sarà seguito da un aperitivo.L’iniziativa è rivolta ai responsabili di Customer Service.L'iscrizione è subordinata alla registrazione tramite form e sarà completa alla ricezione dell'email di conferma da parte dell'Ente Organizzatore.Non mancare a questa occasione unica!

Innovation bridge: from corporate needs to startup solutions
Oggi, per le aziende, innovare non significa semplicemente adottare nuove tecnologie, ma saperle mettere al servizio di esigenze concrete: produttività, sicurezza, sostenibilità, efficienza operativa.È in questo contesto che il dialogo tra ricerca, tecnologia e industria diventa un fattore strategico per l’innovazione aziendale: solo partendo da problemi reali è infatti possibile sviluppare soluzioni applicabili e capaci di generare un impatto misurabile. Con l’obiettivo di individuare le possibili strategie per valorizzare questo dialogo, PwC Italia, in collaborazione con IAS 19, organizza venerdì 4 luglio 2025 alle ore 9.30 presso la Sede PwC di Genova l’evento ‘Innovation bridge: from corporate needs to startup solutions’.L’incontro, che si inserisce a conclusione di IAS 19 – Intelligent Autonomous Systems (Genova, 30 giugno - 4 luglio), conferenza internazionale in cui ricercatori, professionisti e aziende si confrontano sulle nuove frontiere della robotica, dell’intelligenza artificiale e dei sistemi cognitivi, sarà un’occasione unica per condividere: strategie utili a orientare l’innovazione tecnologica in risposta a bisogni reali dell’impresa; modelli di collaborazione efficaci tra startup e aziende; casi concreti di collaborazione tra imprese e startup su problemi specifici, con impatti misurabili. Un vero e proprio ‘salotto dell’innovazione’, in cui imprese, startup, centri di ricerca e attori dell’innovazione dell’ecosistema ligure, nazionale e internazionale si confronteranno su esperienze reali, modelli di collaborazione e strategie di innovazione pratiche e applicabili.Seguirà Light Lunch.